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Vigna Grande: chi ci capisce ? bravo

Pier Luigi Leoni

Mi sembra utile, oltre che doveroso,  riflettere sull?importante intervento di Giovanni Stella. A tal fine vorrei distinguere la prima parte, che riguarda Vigna Grande, dalla seconda, che riguarda la viabilit?. Non commento la seconda parte perch? sostanzialmente la condivido, anche se preferirei un sistema, almeno transitoriamente, pi? articolato. Quanto alla prima parte, mi preme osservare che essa lascia irrisolti due  vecchi interrogativi e ne suscita un altro. Ma si tratta di domande alle quali il sindaco e lo stesso Stella possono, se lo ritengono opportuno, contribuire a dare una risposta.

La prima domanda  ? perch? l?amministrazione Concina, che aveva manifestato scetticismo sull?impostazione, e quindi sul buon esito, della gara bandita dall?amministrazione Mocio, non si affrett? a nominare la commissione di gara per l?apertura delle buste. Le ragioni dello scetticismo, che condivisi, derivavano dal fatto che l?abbinamento, nell?oggetto della gara, dell?ex ospedale (che non era ancora , e che forse non sarebbe mai stato, di propriet? comunale)  all?ex caserma complicava le cose. Altra ragione era che il bando prevedeva la concessione novantennale dell?ex caserma  e non la vendita, rendendo non solo meno appetibile l?investimento, ma anche estremamente difficile per gli investitori reperire i capitali necessari e addirittura le garanzie per partecipare alla gara e, in caso di vincita, per stipulare il contratto. Tanto ? vero che il procedimento di gara si sarebbe poi concluso per mancanza delle cauzioni provvisorie.  Sembrava quindi interesse dell?amministrazione Concina concludere rapidamente la gara con un nulla di fatto gi? annunciato e procedere oltre altrettanto rapidamente. Non si ? fatta n? l?una n? l?altra cosa. ? necessario che ci venga fatto capire il perch?.

La seconda domanda ? perch? il lavoro della RPO spa, presieduta da Franco Raimondo Barbabella, venne accantonato dall?amministrazione Mocio e trascurato dall?amministrazione Concina. L?opinione pubblica ? informata del processo alla Corte dei Conti cominciato contro Barbabella e gli altri amministratori di quella societ? comunale, ma non ? informata del lavoro svolto da persone che, fino a prova contraria, non erano degli imbecilli. Anzi Barbabella vantava un passato di sindaco di Orvieto che io definisco brillante, ma che comunque regge bene il confronto con quello dei predecessori e dei successori. Se Barbabella e gli altri saranno condannati, sar? pi? per effetto del trattamento loro riservato dalle amministrazioni comunali di Orvieto che per ragioni di giustizia. Se saranno assolti avranno guadagnato solo  gli avvocati, le cui parcelle andranno  a carico del popolo orvietano.

La terza (e nuova) domanda ? perch? l?imprenditore (o gli imprenditori) cui accenna Stella non manifestino i loro intenti direttamente e alla luce del sole. Contribuirebbero  a fare chiarezza  e non ci sarebbe nulla di illecito. Anche perch? dovrebbero comunque passare nell?apparato digerente della pubblica amministrazione, che prevede gare pubbliche con esiti n? precostituiti n? scontati. Infatti vige ancora la massima che, quando si trattano gli affari pubblici si devono dimenticare quelli privati [obliti privatorum, publica curate].

Quanto all?ultimatum posto da Stella, non so quanto spaventi Concina. A me desta solo la curiosit? di sapere che succeder? dopo.

Pubblicato il: 11/05/2011

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