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Don Augusto hai sbagliato

Paolo Borrello

Il parroco di Ciconia, don Augusto Passeri ha deciso di "battezzare", in occasione della festa della mamma, 102 "bambini" mai nati. Pi? precisamente ha deciso di battezzare 102 embrioni o feti segnalati, nelle settimane passate, da un certo numero di donne che hanno interrotto, volontariamente o non, la propria gravidanza. Cos? l'iniziativa ? stata descritta in un articolo  di Stefania Tomba, pubblicato da "Il Giornale dell'Umbria" e da Orvietosi.it.

"Un battesimo simbolico per tutti i bimbi mai nati. ? quello che si celebrer? stamani, nel giorno della festa della Mamma, nella chiesa di Ciconia, insieme al battesimo, vero, del piccolo Giorgio.Un'iniziativa inedita che ha come scopo quello di dare un nome a tutti quei bambini che non sono mai venuti al mondo, a causa di aborti spontanei o voluti. Perch? quei figli di Dio che la Chiesa vuole gi? in Paradiso per effetto del battesimo cosiddetto 'di sangue', diventino anche figli della comunit?. L'idea ? venuta al parroco del popoloso quartiere ai piedi della Rupe, don Augusto Passeri che, da alcune settimane, ha collocato ai piedi dell'altare un contenitore, invitando tutte le donne che sono passate per questa esperienza dell'interruzione di gravidanza, voluta o no, a lasciare un nome, naturalmente in forma anonima e del tutto riservata, per quel bimbo andato in Cielo prima di poter venire al mondo. 'Mamma dammi un nome, cos? Dio Padre mi chiama': con queste parole don Augusto ha voluto sintetizzare l'iniziativa, diffondendola nella comunit? di Ciconia. E oggi - festa della Mamma - questi nomi verranno letti, ad uno ad uno, durante la celebrazione domenicale e simbolicamente saranno tutti battezzati. Sono 102. Non pochi. Qualche 'mamma' poi ha voluto lasciare anche una testimonianza della propria esperienza. Ma su questo aspetto don Augusto glissa per riservatezza. 'L'idea mi ? venuta qualche mese fa - racconta - Ci fu un episodio, una confessione che mi colp? particolarmente. Da l? il pensiero non mi ha pi? abbandonato, suggestionato anche da alcune letture e da una frase in particolare: 'Io non ho un nome per? sono'. Ecco, da qui l'idea di dare un nome a questi figli di Dio, perch? abbiano anche loro un nome e perch?, oltre che figli di Dio, diventino anche figli della comunit?', spiega don Augusto. Non c'? dubbio, infatti, che l'iniziativa sia anche 'un modo per riflettere su un argomento delicato' come conferma lo stesso parroco. 'E per farlo - aggiunge - non c'? giorno migliore che la festa della Mamma'. 'Mi capita a volte di ricevere confessioni disperate di donne - aggiunge don Augusto -. A loro dico che hanno fatto il dono pi? bello, quello della vita eterna e che ora quei bimbi sono gli angeli custodi della loro mamma'. Il battesimo che verr? celebrato oggi per questi 102 nomi, va ripetuto, ? puramente simbolico. Per la Chiesa, infatti, essi sono gi? in Paradiso perch? considerati alla stregua dei martiri. Per i quali vale il 'battesimo di sangue', ovvero il martirio sofferto per Ges? Cristo, sia dagli adulti che dai piccoli".

Io non so se iniziative simili siano frequenti oppure no. In Umbria non lo sono. E io credo che, diversamente da quanto sostenuto da don Augusto, non siano affatto un "modo per riflettere su un argomento delicato" ma, in realt?, rappresentino uno strumento per dividere, non certo per unire, coloro i quali ritengono che l'interruzione volontaria di gravidanza sia lecita, nei casi previsti dalla legge, e quanti invece vorrebbero che la legge in vigore debba essere abrogata oppure modificata in senso fortemente restrittivo. Peraltro sarebbe opportuno che ci si ricordasse sempre che gran parte di coloro che sono favorevoli all'attuale legge sull'interruzione di gravidanza non sono favorevoli all'aborto volontario in s? ma ritengono che, comunque, nei casi previsti dalla normativa vigente, possa essere necessario ricorrere all'interruzione di gravidanza. Quindi l'iniziativa del parroco di Ciconia mi sembra del tutto fuori luogo, pi? che discutibile. Stupisce che sia stata promossa da don Augusto, sacerdote che io conosco personalmente e che in passato si ? fatto promotore di azioni decisamente innovative e non certo oltranziste, per le quali fu criticato e contrastato aspramente dai vertici della Chiesa locale. Questa sua decisione pu? essere messa in relazione con il "nuovo" corso che eventualmente si intende realizzare nella diocesi di Orvieto e Todi, dopo l'allontanamento del vescovo Giovanni Scanavino? Non so se questa interpretazione sia valida. Ribadisco per? che quanto deciso da don Augusto mi sembra profondamente sbagliato.

Pubblicato il: 10/05/2011

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