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NOTIZIE CORSIVI

Il centrosinistra locale ? il vero elemento conservatore della societ? orvietana

Guido Turreni

Il 6/5/2011 sono state pubblicate due notizie dai giornali; la prima, riguarda la visita della governatrice Lorenzetti?. pardon, Marini, nell?ennesimo parolaio incontro organizzato dal locale PD sulla sanit? e sull?ospedale di Orvieto; la seconda riguardava invece lo sciopero generale organizzato dalla Cgil, che a livello locale ? stata protagonista di recente manifestazione anti-Concina direi clamorosamente fallita, come loro stessi hanno gridato dai microfoni, incolpando una citt? presuntamente insensibile alle loro tematiche.

Le due notizie, affiancata l?una con l?altra, mi hanno spinto ad osservare come il centrosinistra locale sia politico che sindacale (ma la Cgil ha ammesso senza troppe ipocrisie che si trattava di sciopero politico), tendano sostanzialmente a perpetrare il solito logoro e stantio comportamento politico, privo di qualsivoglia proposta alternativa concretamente percorribile, rispetto alla dolorosa azione che la Giunta Comunale sta compiendo per riportare le uscite a quadrare con le entrate.

Infatti, la governatrice Marini ? tornata ad Orvieto, dopo che c?era GIA? stata altra volta ad inizio mandato a finaco del Consigliere Galanello, presunto alfiere sinistrorso degli interessi locali, e sempre promettendo le stesse cose: ovvero promessa di ridurre le liste d?attesa; assegnare i primari ad Orvieto; assegnare il personale paramedico adeguato per il funzionamento dell?ospedale.

Nonostante avessimo chiesto ? come PDL ? gi? nel corso della sua prima visita di risolvere questi problemi, c?era stato assicurato che dopo essersi ?auto interrogati? sul punto, non si sarebbe perso pi? un giorno per completare ? dico meramente completare e quindi non innovare la programmazione sanitaria regionale ? gli organici.

Ed invece eccoci come al solito a farci prendere per i fondelli dai soliti politicanti che tentano di accreditare normalissime operazioni con rivoluzionarie innovazioni: abra cadabra la lista d?attesa sparir? con la ?mobilit? ospedaliera?, ol?!; in altre parole se la lista d?attesa per un esame medico ? troppo lunga ad Orvieto, si andr? a fare l?esame richiesto in altro ospedale della regione. E dove sarebbe la novit?? Perch? mi si vorrebbe far credere che non era cos? anche da ieri ?

Posso capire che i politici locali di sinistra devono per forza sembrare meravigliati di questa ?rivoluzionaria innovazione? della mobilit? ospedaliera dell?utenza orvietana, a me invece sembra un altro bruttissimo segnale circa il definitivo ridimensionamento delle potenzialit? diagnostiche del nostro ospedale.

E solo chi ? fesso o in malafede potrebbe salutare la ?mobilit? ospedaliera? come un risultato positivo per il nostro ospedale che, invece, dovrebbe essere potenziato proprio per evitarla la mobilit? ospedaliera, altrimenti a forza di abituarsi alla mobilit?, l?ospedale verr? chiuso, per aprire magari quello di Ameila, a 15 chilometri dal policlinico di Terni, magari come la Asl di Citt? di Castello, a 20 chilometri da quella di Perugia.

Comunque, chi ama farsi prendere per i fondelli sar? accontentato; chi deve per forza passare da fesso ? giustificato; chi invece non ne pu? pi? di questa nomenclatura di centrosinistra, che non intende affatto cambiare le cose nel nostro ospedale e nella nostra citt?, non rimane che ricordarsene bene quando riandr? a votare per Galanello o chi per esso, specialmente quando gli dirianno: ?almeno mandiamo uno di Orvieto in regione? bisogner? rispondere : ?s? ma che non sia del PD di questa regione!?.

Stesso copione per la nostrana Cgil.

Posso capire che un?associazione diciamo di categoria difenda finch? pu? le posizioni acquisite dai suoi aderenti e tenti nei modi leciti di condizionare, manifestando in piazza, una politica che ridimensioni queste posizioni.

Per? sarebbe d?uopo nel rivendicare la piattaforma avere un margine di trattativa.

Non si pu? dire solo no e puntare sulla conservazione dello status quo, peraltro non pi? sostenibile, perch? altrimenti si va fuori della realt? e dei veri bisogni della gente, ovvero proprio quello che un sindacato diciamo generalista dovrebbe sempre evitare.

In queste situazioni in cui rischia di affondare tutta la barca con sindacalisti annessi e connessi (si fa per dire? loro non naufragano mai), a mio parere, e per essere onesti intellettualmente, bisognerebbe dire al ?padrone? che il risultato che intende conseguire si pu? ottenere in modo alternativo.

L?unica ?cosa alternativa? che ho sentito dire dalla Cgil che difende tre maestre d?asilo e le relative cuoche, ? di togliere i premi di produzione ai dirigenti comunali.

Il ch? equivale su scala familiare a voler pagare il mutuo di casa con i soldi della merendina di scuola del figlio.

Se ? questo quello che propone la Cgil mi pare evidente che ? come se non proponesse proprio niente di alternativo, ma dimostra invece di chiudersi completamente, non solo e non tanto alla spint? di innovazione che viene dalla nuova giunta, ma si chiude a quella societ? dei pi? deboli che da troppo tempo aspetta che in questa citt? vengano ridate le ?carte sociali? a persone diverse da quella della ?rendita? fondata sull?assistenzialismo dell?azienda pubblica, ovvero quelle persone o entit? beneficiate direttamente o indirettamente dal Comune di Orvieto, in base a criteri diciamo discutibili per appartenza politica, di tessera et similia.

Il Comune ha immesso negli ultimi anni, ed ogni anno, circa 23 milioni di euro nel tessuto sociale orvietano; tutti soldi che in gran parte non aveva in tasca, e non poteva permettersi gi? da una decina di anni a questa parte.

E? questa la realt? con cui bisogna fare i conti. Se la Cgil non ? in grado di farlo, vorr? dire che far? una politica di conservazione dello status quo, antiriformista, antigiovanile, antisviluppo.

E per un sindacato di sinistra, diciamo che ? abbastanza curioso lasciare il campo della riforma proprio al centrodestra, che dovrebbe essere invece borghese, conservatore e rappresentare le classi elitarie e meno popolari della societ?.

Vorr? dire che la Cgil rimarr? in compagnia dei loro omologhi politici del PD, e di quelli che voglio depotenziare il nostro Ospedale. Complimenti.

Pubblicato il: 07/05/2011

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