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IL PIANISTA DEL TITANIC

Valentino Filippetti

La giunta Concina ha avviato il percorso che dovrebbe portare all'approvazione del Bilancio Consuntivo 2010 e del Preventivo 2011 al Comune di Orvieto.

Dalle stanze del Sindaco si distribuisce tranquillit?. Della serie ?non vi preoccupate tanto qualche santo provveder??.

I santi a cui si pensa da mesi sono quelli che stanno a Palazzo Chigi, ma i tanti viaggi della speranza si sono arenate nelle agende senza risposte delle segretarie del dott. LETTA.

Proprio per questo il ?pianista? ? saltato al volo sul tram dello spostamento dei termini per la presentazione dei bilanci decretato dal governo per tentare l'ennesima capriola, cercando di guadagnare un po? di tempo, almeno fino al grande evento il famoso concerto DELLA TERRA DEL FUOCO.

Negli anni scorsi il giochino del rinvio gli ? riuscito.

Il rinvio sul fare chiarezza sulla gestione precedente gli ha portato la non belligeranza del Partito dei Vecchi Amministratori e la disponibilit? degli apparati, il rinvio delle scelte sulla Piave gli ha permesso di non rendere conto delle cose dette in campagna elettorale, il rinvio sulla questione della discarica gli ha permesso di saltare in corsa sull'OPINIONE PUBBLICA PREVALENTE, il rinvio di alcuni atti dovuti in termini di bilancio gli ha permesso di chiudere il preventivo 2010. E poi c'? qualche anticipo, come quello sulla complanare dove saremo curiosi di vedere dove prender? i soldi il comune per far partire i lavori.

E' il gioco delle tre carte che andiamo denunciando da tempo.

Ma cos? facendo la situazione diventa sempre pi? grave e rischia di marcire e di finire fuori controllo.

Infatti il 2010 chiuder? ( euro pi?, euro meno) con un deficit di 10 milioni e mezzo di euro ed il 2011 ? iniziato con 7 milioni di euro di deficit strutturale.

Siamo alla frutta.

Il tempo ha chiarito che il ?terrorismo dei numeri? operato nei mesi scorsi ha solo danneggiato l'attuale gestione, innanzi tutto perch? non ha fatto capire agli amministratori come stavano le cose.

Prendiamo la balla dei dipendenti comunali in esubero, avallata anche da una persona seria come Leoni.

Alcuni giorni fa ? uscito il decreto che fissa i parametri sui dipendenti che spettano ai Comuni. Orvieto dovrebbero avere un dipendente ogni 122 abitanti, quindi 170 dipendenti. Attualmente il Comune di Orvieto dovrebbe avere 173 dipendenti.

Abbiamo visto in questi mesi come sono cadute una per una tutte le montature su teatro, sanit?, cultura.

Il debito ? stato generato non perch? Orvieto ?vive al di sopra delle proprie possibilit?? e cio? consuma troppa cultura, servizi, scuola, ecc ma perch? nel quinquennio passato sono stati fatti investimenti colossali contando su entrate ( vedi caserma) che poi non si sono realizzate.

Questi investimenti hanno rafforzato la citt?. Bisognava partire da l? e non regalarsi due anni di vacanza su tutti i problemi, coltivando uno splendido isolamento rispetto alla Regione e litigando con tutti i comuni dell'Orvietano.

Del resto c'? una controprova lampante : la Comunit? Montana. Concina ? stato presidente della Comunit? Montana per oltre un anno. Il centro sinistra ha sempre collaborato sia in Consiglio che in Giunta. Giunta che vedeva la presenza del sindaco pi? autorevole del Centro destra Umbro, Ruggiano Sindaco di Todi.

Un anno senza nessuna decisione, dove il nostro territorio ha perso tutti i treni dei finanziamenti europei. Un disastro.

Ovvero non si amministra con le battute, ma con una solida cultura di governo.

A questo punto a Concina non resta che arrendersi e lasciare il passo al Commissario, se non vuole trascinare definitivamente Orvieto nel baratro.

Le misure prese in preparazione del bilancio di previsione ( per come ne ha parlato la stampa) sono assurde perch? dannose ed inefficaci.

Infatti si propone una stretta pesantissima su servizi fondamentali ed al tempo stesso si produce un aumento ?orizzontale? delle tasse che rischia di ?scorticare? la gi? provata economia cittadina.

Pensate al combinato disposto di un ulteriore inasprimento delle multe sugli automobilisti che accedono al centro storico, agli autovelox che verranno posti sulle vie di accesso, l'assurda tassa di soggiorno ai turisti, l'aumento della tarsu. Come faranno le attivit? turistiche e commerciali a sopravvivere nessuno lo sa.

In occasione dell'assestamento 2009 e poi del preventivo 2010 Germani fece per conto del PD proposte precise. Concina non ne accett? nemmeno una. Ebbene il suo bilancio ha fatto la fine che ha fatto, fiasco completo.

Chi amministra non pu? illustrare i problemi, li deve risolvere.

Concina non ? stato capace perch? ha una squadra che fa acqua da tutte le parti soprattutto dopo la dipartita degli elementi migliori e non ha una maggioranza politica che lo sostiene. Ha i volonterosi ma si vede a livello nazionale quanto costano.

Ovviamente tutto ci? apre il tema del ruolo attuale del centro sinistra. Per il passato ormai ha gi? dato, perdendo il comune e logorando tutti i suoi uomini di punta.

Ma oggi il centro sinistra, tutto, ? chiamato a dire parole chiare su cosa si deve fare. Il PD ha deciso di sostenere la strada del commissariamento e delle elezioni. Sembrano su questa via anche SEL, RC e IDV. I socialisti ancora non sono chiari, del resto hanno votato a favore dell'ultimo bilancio. Ovvero ci vuole coerenza e una nuova dimensione politica. Una specie di comitato di salute pubblica che raccolga tutti coloro che sono per cambiare pagina ma che abbia una spina dorsale formata da chi in questi ultimi anni ? rimasto in trincea a far funzionare i servizi, a garantire il sociale a produrre cultura praticamente a costo zero, ad inventare nuovi prodotti e nuove opportunit? commerciali. E' Orvieto che lavora e che produce. Riconquistare una prospettiva basata su questi valori ? possibile. Proprio ora che si ? svelato come una certa pseudo borghesia stracciona ci ha regalato, notai evasori, falsi ingegneri, revisori infedeli, medici truffatori e preti vandeiani e cospiratori ? giunto il momento di tornare ai fondamentali.

La storia della giunta ?degli uomini e delle donne? ? finita da un pezzo ci vuole quella fatta da chi vive o cerca di vivere del proprio lavoro.

Pubblicato il: 02/04/2011

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