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Libia. No all'Italia in guerra

Segreteria PdCI di Orvieto

LA crisi in Libia ? Non altro che la conseguenza nefasta delle omissioni e dei ritardi da parte della comunit? internazionale nella gestione politica e diplomatica dell?emergenza prodotta dalla legittima rivolta della popolazione contro Gheddafi, un dittatore che fino a qualche settimana fa godeva dell?appoggio delle diplomazie occidentali. E? l?analisi del Partito dei Comunisti Italiani , dopo la crisi in Libia, con il recente intervento militare degli Stati Europei.

Il repentino cambiamento di fronte da parte degli stati europei (in primis la Francia) ha, per?, innescato una pericolosissima escalation che ha portato ad una vera e propria azione militare nel paese Nonostante pensiamo sia necessario fare il possibile per aiutare il popolo libico a riconquistare la libert? ? poich? il rispetto e la tutela dei diritti umani ? ci? che ci sta pi? a cuore ? riteniamo comunque che la soluzione rappresentata dall?intervento militare sia sbagliata e pericolosa per cui esprimiamo la nostra nettissima opposizione per la parte della risoluzione ONU n.1973, che consente l?uso dell?offensiva militare ad una coalizione di cui, oggi come oggi, l?Italia fa pienamente parte. Per questo chiediamo che il nostro Paese non partecipi, in ottemperanza all?articolo 11 della Costituzione ed in ragione del passato colonialista, alla guerra promossa dalla cosiddetta Coalizione dei volenterosi e che, al contrario, l?Italia possa farsi promotrice di una iniziativa politica per determinare il cessate il fuoco e l?apertura del tavolo negoziale.
IL DRAMMA DEI PROFUGHI
- In tutto ci? non possiamo dimenticare il dramma dei profughi che in questo momento stanno cercando di fuggire dalla Libia e che stanno assediando Lampedusa. La maggior parte di essi sono cittadini  libici emigrati per paura del conflitto in atto oltre che del tiranno Gheddafi. Attualmente ? soprattutto la Tunisia, una nazione che ha recentemente riscoperto la libert?, a farsi carico di questo problema, ma l?Italia ? comunque il primo riferimento europeo per questi poveri disperati. Riteniamo necessario che l?occidente si mobiliti tutto per non lasciarli soli, predisponendo tutti gli aiuti necessari al fine di consentire il rimpatrio ed eventualmente l?accoglienza di tutti coloro che fuggono dal conflitto.

Pubblicato il: 23/03/2011

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