Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

DE LIBERTATE. Atto terzo: l?ultima goccia per riempire il vaso

Mario e Chiara Tiberi

Percorrendo le vie filosofiche alla ricerca del concetto pi? genuino e del significato ultimo attribuibili alla dimensione metafisica dell?idea pura di libert?, si pu? incorrere, anche involontariamente, in una o pi? fuoriuscite di strada devianti rispetto alla meta che ci si ? prefissi di raggiungere.

Abbiamo gi? disquisito e insistito sulla necessit? di considerare la libert? prima come un moto spontaneo e istintivo-naturale dell?animo umano e poi, solo poi, come una sua estrinsecazione conseguenziale incidente sulla sfera dell?autonomia dei singoli e, da questa, proiettarsi fino a stringere rapporti con quella altrui.

Sono, allora, venute a galla le poliedriche sfaccettature in cui si sostanzia, nel divenire delle relazioni intersoggettive, il bene sommo della libert? nelle sue tre pi? comuni articolazioni: quella civile, quella politica e quella economica.

Non ci sentiamo, per?, del tutto soddisfatti del lavoro intellettuale svolto poich? avvertiamo il potenziale sfuggirci di un ulteriore elemento qualificativo come se, senza di esso, ci fossimo adoperati invano.

Nel corso dei secoli, e in Italia pur nello Stato liberale postunitario e perfino in recenti manifestazioni di pensiero, si ? in pi? occasioni assistito al dispiegamento di volont? politiche che hanno tentato in tutti i modi di imbrigliare, o quantomeno di limitare, il diritto-dovere dei precettori all?osservanza dell?unico principio a cui attenersi ed ispirarsi: quello della libera scienza e della libera coscienza, tanto che n? l?una n? l?altra debbano mai conoscere confini di nazionalit? e di fede politica o religiosa, oltre quelli imposti dalla onest? degli intelletti per i quali ? vietata la insinuazione del dubbio suspicioso e ai quali non va mai chiesto il conto delle proprie libere idee.

Una qualsiasi comunit?, democraticamente costituita, affida il compito della pubblica istruzione a degli insegnanti non perch? le siano fedeli politicamente, ma perch? insegnino quello che essi, e soltanto essi, ritengono lo studio delle verit? e, fatto ancor pi? grave, porre dei limiti alle verit? che ? giusto e doveroso diffondere vale come sopprimere la libert? delle scienze.

Nessuno che sia in autentica ?buona fede? potr? mai plaudire a simile evenienza e, tantomeno, i veri studiosi e scienziati, i quali sanno perfettamente che l?unica guarentigia a difesa del progresso scientifico risiede nella pi? ampia libert?; anche nella libert?, nel campo del pensiero concettuale, di pacifica ribellione a tutti i principi universalmente accolti e a tutte le istituzioni esistenti.

Vi domanderete di quale mai libert? stiamo scrivendo. La domanda ? legittima e la risposta non pu? che essere una: al di sopra delle specifiche libert? politiche, sociali, civili ed economiche vi ?, sulla sommit? della empirea piramide, la libert? della libera cultura che tutte le ingloba e tutte le alimenta. E ci? avviene perch? la libert? culturale racchiude in se stessa una dimensione concretamente morale e idealmente etica, dalla quale non si pu? prescindere se non si vuole che tutte le altre libert? ritornino ad essere barbare e primitive.

Senza l?etica della libera cultura non ? possibile potersi sentire compiutamente liberi nella professione del proprio pensiero, nell?affermazione dei diritti di cittadinanza, nel rispetto della conformit? alle leggi delle norme che regolano l?economia e la finanza.

Ancora e di pi?: l?etica della libera cultura significa scoprire o riscoprire che ? sempre di attualit? la ricerca costante di maggiori e superiori frontiere al ?docentismo e al discentismo?, al libero insegnamento come anche al libero apprendimento.

Non possiamo sapere se, con quest?ultima goccia, siamo riusciti a riempire il vaso del nostro e vostro ragionare; se per? fosse quello di Pandora, non potremmo che augurarci che l?ultima goccia sia somigliante all?usignolo dalle piume cerulee e dalle alette color verde pastello: la speranza di non averVi annoiato.

Pubblicato il: 18/03/2011

Torna ai corsivi...