Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Grandi eventi in piccola citt

Nello Riscaldati

E cosi, consumato il delitto, ? cominciata per cos? dire la caccia all'autore o agli autori del medesimo o, quanto meno, la ricerca e l'identificazione a dito degli untori, (d'obbligo naturalmente un ?absit iniuria verbis?).  E gli orvietani hanno riassaporato cos? il gusto di scoprirsi appartenenti a fazioni.(che tempi, ragazzi, quelli dei Guelfi e Ghibellini, dei Monaldeschi e Filippeschi dei Pistrellesi e Cavaroli, dei Comunisti e dei Democristiani). Ma vuoi mettere!

Da una parte il Santo Frate, oggetto ultimamente quasi di manifestazioni di culto, lascia le scene e si allontana a seguito di indiscutibili ordini superiori partiti da quel luogo ameno e arioso  che ? il Vaticano, lasciando orfani di qualcosa molti orvietani.

 Io non ho avuto l'occasione di conoscerlo e non ho quindi elementi per esprimere alcun genere di giudizio. Chiss? forse si era avventurato su di un terreno per lui ignoto pieno di inciampi e di sabbie mobili, insomma una specie di percorso di guerra per il quale non era stato preparato. O forse i motivi saranno stati altri. In fondo le vie e le piazze della citt? sono frequentatissime da ?persone informate sui fatti? che ti inquadrano da lontano, ti agganciano e ti bloccano investendoti con un perentorio: ?Adesso te lo dico io come stanno veramente le cose!?.

E ce ne fossero mai due che concordino almeno su una sfumatura!

Tuttavia qualche indiscrezione ce l'ha fornita il Padre  stesso prima dell'annuncio delle decisioni romane, e forse anche con un pizzico d' imprudenza, ma sicuramente in omaggio a quell' espressione nostrana che suona:? prima d' anna' via, (o prima che me mannate via), me vojo sfog? 'n tantinello pur' io!?.

Dall'altra parte il popolo, o almeno una parte di esso piccola o grande che sia o che sia stata a questo punto poca importanza ha, il quale, vedutosi sottratto l'oggetto del desiderio, spenti i moccolotti e deposte le penne  che in questi giorni tanto hanno scritto in prosa e persino in versi, detto popolo o ci? che ? rimasto di esso ecco che si organizza per far pagare l' accaduto a qualcuno, perch? qualcuno che avr? tramato nell'ombra  e che dovr? pagare per questo ci dovr? pur esser acquattato da qualche parte pi? o meno nascosta o pi? o meno remota dei labirinti dell' apparato.

Il Sindaco si straccia le vesti e con le vesti tutte stracciate  prende carta, penna e calamaio e si mette di buzzo buono a scrivere al Papa, supplicandolo di rivedere la sua ?nefasta? decisione.

 Ora se io vengo supplicato al fine di revocare una mia decisione che proprio il supplicante definisce ?nefasta? io quella decisione di sicuro non la revocherei, il Papa non lo  so, ma credo nemmeno lui. Ma ti dico io!

Intanto il popolo, o almeno i ?fedeli?, o almeno alcuni ?fedeli?, o almeno almeno qualche ?fedele?, spenti come gi? detto i moccolotti e cessati gli inni cominciano a disertare gli altari mettendo in atto quella nuova originale forma di sciopero che si configura nell'astensione dalla Messa o meglio da ?quella? Messa detta da ?quel? prete.

Ho sentito un ?quisque de populo? che si chiedeva a chi fossero fedeli quei ?fedeli?, mentre un altro ?quisque? andava d'intorno sospirando:  ?Ah! Se almeno i preti potessimo eleggerli da noi!?, e io mi sono allora figurato una campagna elettorale ?ad hoc? con programmi, manifesti, slogan e comizi.

?Ma tu vuoi mettere come dice la Messa Don Coso,..?! Puntuale, silenzioso, rapido,...predica essenziale, benedizione in due mosse,..ma ti dico in venti,...venticinque minuti siamo tutti fuori,..! Non sei convinta,..?! Allora provare per credere, domenica ti passo a prendere e, dopo la Messa andiamo a farci un bell' aperitivo insieme,..!?

 ?A me la Messa di Don Sempronio mi distende. Il modo come gesticola, quella voce lamentosa che sembra che venga da sottoterra, quella predica che non finisce mai, con quelle pause e quelle riprese repentine che ti risvegliano ogni volta che tu stai per prendere sonno e ti fanno capire che le cose del mondo sono pi? serie di quanto si creda e poi quella benedizione finale che prima di dartela te la fa sospirare, perche lui vuole il silenzio assoluto e l'immobilit? totale, insomma tutti fermi e zitti. E poi quel vocione che sta tra lo schiaffo e la carezza ma che tu senti che ti fa tanto bene: ?Benedictio,...!?. Insomma, reg?, nun me toccate Don Sempronio ch? sinn? litigamo,...!?

 

 

Pubblicato il: 13/03/2011

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