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A proposito di padre Giovanni. PERCHE??(IL MIO NOME E? NESSUNO

Roberto Baccello

Il mio nome, in fondo, ? nessuno.

Lavoro anonimo, vita tranquilla, sposato con prole (ma, purtroppo, il minimo sindacale), casa di propriet? (appena saldato il debituccio poliennale con la banca) et? indefinita (giovane? Non direi; vecchio? Non ancora; maturo? Magari).

Sono battezzato e cresimato ma non posso pi? definirmi cattolico da tempo, in quanto non frequento regolarmente la chiesa, tantomeno le gerarchie ecclesiastiche e rimango poco convinto dell?infallibilit? del papa anche quando parla come dottore universale della chiesa cattolica (ex cathedra).

Anzi, per entrare nel vivo, mi fanno tenerezza quegli amici che, pur condividendo i miei dubbi e le mie critiche, obbiettano ?eh ma tanto io sono cattolico a modo mio?.

Mi dispiace, vorrei rispondere, non esiste che un solo modo di essere cattolico;

ed ? quello dettato da Santa Romana Chiesa con il primo e il secondo concilio di Nicea che pure ha subito adeguamenti e giuste e faticose modernizzazioni culminate con il Concilio Vaticano II.

Per me, al massimo, chi non segue i precetti fondamentali della Chiesa potr? dirsi credente, se crede almeno in Dio, al limite potr? definirsi cristiano se crede nella divinit? di Ges? Cristo e che Egli sia venuto per salvarci immolandosi al carnefice e risorgendo dalla morte.

Ma cattolico, no.

Ecco, da non cattolico mai mi sognerei di chiedere conto alla chiesa cattolica (che infatti, comunque, mai me ne darebbe) delle sue decisioni interne e delle sue politiche anche quando queste hanno pesanti ricadute sul tessuto sociale di una comunit? intera, fosse pure la mia.

E vorrei tanto, comunque, che anche la chiesa cattolica evitasse di dire a me e agli altri come me, che cattolici non sono, come vivere, come morire, come procreare cercando di trasformare in  leggi di uno Stato che si vorrebbe laico, precetti legati   e s c l u s i v a m e n t e   a concetti e sensibilit? religiose.

Ma tant?? e non posso certo io, che mi chiamo nessuno, con una letterina ad un giornale locale rendere pienamente laico uno Stato che laico non ? (e forse non vuole essere).

Io voglio solo, da non cattolico, porre alcune domande in merito al trasferimento/dimissioni del Vescovo di Orvieto ? Todi Giovanni Scanavino.

Premetto che ho conosciuto personalmente il Vescovo per via di uno spettacolo teatrale sulla vita di S.Francesco, che lui aveva chiesto di replicare alla compagnia di cui faccio parte, in occasione del passaggio dei ?Papa Boys? a Orvieto, nell?agosto del 2007.

Lo incontrai alcune volte per gestire l?organizzazione dell?evento,  poi sul palco alla fine dello spettacolo dove ebbe per noi parole di grande ammirazione, e altre volte (poche) dopo, per la sua presenza ad altri spettacoli ?Sacri? cui ho preso parte.

Quando, grazie anche a quella ?vetrina? di piazza del popolo nel 2007, riuscimmo ad ottenere dal Comune di Orvieto il patrocinio per rappresentare lo spettacolo al Mancinelli (coronando il nostro sogno), lo invitammo assieme ad altre autorit? alla serata.

Fu l?unico delle autorit? cittadine a partecipare, tanto che io alla fine per ringraziarlo dal palco lo chiamai, evidentemente sbagliando, sindaco Scanavino (lapsus freudiano?).

Non si scompose e rise di gusto di quel mio errore come ha riso l?altra sera quando, al termine della fiaccolata cui ho partecipato (come tutti i presenti, credo) non per protesta ma al solo scopo di salutarlo, glielo ho ricordato.

Era un Vescovo, ma ? anche persona semplice, evidentemente:

mi ha sempre, nelle occasioni di incontro, pregato di chiamarlo solamente ?padre? Giovanni e il mio gesto di baciare il suo anello ? stato sempre da lui interrotto attirandomi a s? in un abbraccio.

Ed ? a questo punto che da esterno alla chiesa cattolica, dopo aver sentito e letto fumose spiegazioni sul suo allontanamento, come farebbe mia figlia che ha cinque anni, chiedo a tutti, semplicemente: perch??

-Perch? alla fiaccolata per salutare un Vescovo tanto amato e che ha fatto tante visite pastorali in tutte le parrocchie c?erano solo due o tre prelati?

-Perch? non c?era Don Italo Mattia che ? il parroco di quel Duomo che il Vescovo ?dimissionario? voleva far eleggere Santuario Eucaristico?

-Perch? se c?e? un ?cancro? nella nostra diocesi, chiamato divisione, la decisione del Vaticano ? di cacciare il ?medico? aumentando le divisioni stesse?

-Perch? le lettere e i fax pi? o meno anonimi, di cui i giornalisti hanno parlato alla conferenza stampa di addio, hanno avuto presso la Santa Sede pi? credito delle petizioni di tanti fedeli e della lettera della mamma del diacono Seidita?

Scusatemi tutti, Voi fedeli veri.

Voi avete tutta la mia ammirazione per la Fede che riempie di grazia le Vostre vite e che, a differenza mia e di alcuni miei amici di cui parlavo all?inizio (ricordate: i cattolici fai da te?), Vi consente di obbedire con serenit? come il Nostro (permettetemi di chiamarlo cos?) Vescovo Vi ha insegnato con i fatti e con le parole.

Ma io sono come un bambino di cinque anni appunto (in quanto a maturazione di fede) e disobbedisco come fanno i bambini e proprio come farebbe un bambino della mia et?, non mi stanco mai di chiedere???PERCHE??

Pubblicato il: 08/03/2011

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