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Massimo Gnagnarini e gli scenari futuri

Flavio Zambelli

Oltre a Franco Raimondo Barbabella, a cui Concina voleva affidare un incarico di assessore, tra le personalit? da tener presenti per un rilancio dell'azione politica per il futuro di Orvieto c'? sicuramente Massimo Gnagnarini. In riferimento al suo ultimo corsivo  credo siano necessarie alcune riflessioni. In sostanza Gnagnarini disegna gi? dal titolo tre possibili scenari. 1) Il primo prevede l'approvazione in extremis di un bilancio sulla falsariga di quelli gi? votati nel 2009 e nel 2010, con qualche riduzione in pi? della spesa nel settore dei servizi. Quindi in sostanza un bilancio che presenta voci di difficile impatto realizzativo, ma che serve  a proseguire in un tentativo chiaro, quello  di convincere  la Corte dei Conti a dare fiducia alle intenzioni amministrative di raggiungere un pareggio di bilancio, cominciando a contenere prima  ed azzerare poi  il deficit. Questo ? uno scenario possibile ma dovr? tenere conto delle indicazioni sempre pi? pressanti della Corte dei Conti. Il massimo organo contabile potrebbe concedere una dilazione di qualche altro mese come margine di tolleranza per individuare le risorse possibili per salvare il Comune di Orvieto dal dissesto. Il margine di tolleranza comunque potr? arrivare fino a giugno 2011, dopodich? il bilancio preventivo 2011 deve essere presentato, coprendo anche il deficit pregresso accumulato.2) Il secondo scenario prevede l'autodichiarazione di dissesto da parte del medesimo Comune di Orvieto. In questa situazione, sarebbe possibile cercare le soluzioni per il risanamento senza i vincoli della contabilit? ordinaria. Ma ? chiaro che l'amministrazione sarebbe, in questo secondo caso, sottoposta a cinque anni di accertamenti  continui da parte degli organi di controllo e i bilanci saranno progettati comunque sotto l'imperio di una gestione commissariale. Gnagnarini non crede molto a questa soluzione perch? Frizza, Meffi, e Tonelli, avendo votato il bilancio del 20 ottobre 2010 per evitare il dissesto, non possono, secondo lui, accettare una autodichiarazione di dissesto da parte degli amministratori. Quindi si aprirebbe la strada al terzo scenario. 3) Elezioni anticipate con il Commissario. Non ? cos? scontato questo ragionamento. Frizza, Meffi  e Tonelli hanno costituito un gruppo consiliare autonomo  sganciato dagli schieramenti, ma contiguo all'attuale maggioranza e sganciato soprattutto dalle loro storie politiche di provenienza. Tonelli non ha avuto vita facile all'interno del suo partito e della coalizione per spiegare le ragioni della sua adesione alla maggioranza post 20 ottobre. Non ? andata meglio agli altri  due colleghi, la cui adesione al PD ha comportato una sospensione di due anni dal partito. Frizza. poi, ? stato fatto oggetto di una campagna mediatica aggressiva da parte del suo (ex) partito. Alcuni manifesti del PD lo ritraggono a testa in gi? dalla parte opposta di Concina; come fossero due facce della stessa medaglia. Ora mi chiedo, quale interesse pu? avere Frizza a far cadere questa maggioranza ? Per fare che cosa ? Per aprire la strada a nuove elezioni anticipate ? Magari facendo vincere gli stessi che oggi gli hanno dedicato quei manifesti e lo hanno sospeso e politicamente disconosciuto ? Lo stesso discorso pu? essere esteso anche a Meffi, e , (seppur in un partito diverso), anche a Tonelli. Ora, per carit?, la politica ? l'arte del possibile, ma nessuno pu? emulare il Tafazzi di "Mai dire gol" dandosi le mazzate da solo sulle parti sacre. Certamente in un sistema politico funzionante l'alternanza ? un principio importante; se il PD ? realmente pronto all'alternativa di governo della Citt?, questo non pu? che essere di giovamento al sistema politico in generale. Ma, al di l? delle legittime dichiarazioni ufficiali, ancora non sappiamo se il PD ? realmente convinto di avere a disposizione  un progetto di rinnovamento, per essere pronto a "ri"governare Orvieto, evitando gli errori del passato. E l'effetto "Tafazzi" pu? riguardare anche lo stesso PD, visto che l'arrivo del Commissario prefettizio per condurre alle elezioni aprirebbe la strada anche ad  eventuali accertamenti sui bilanci del passato. Quindi , le elezioni anticipate, ( possibili in questa situazione), non ? detto che siano auspicate con cos? tanta convinzione dalle parti in causa. Credo quindi pi? probabile il primo scenario, con la proroga a giugno del bilancio preventivo, seguito poi, eventualmente, dal secondo scenario (dichiarazione di dissesto), con possibile adesione a questo disegno di tutta la maggioranza consiliare, compresi i  tre consiglieri del Gruppo Autonomo. Solo alla fine di questo percorso, ci saranno le elezioni. Sul quando ci saranno, e su come presentarsi a queste elezioni, ci sar? da ragionare e discutere in altre, e successive sedi.

Pubblicato il: 28/02/2011

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