Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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'LE VIE DEL SIGNORE SONO FINITE?. APPELLO A TUTTI GLI ORVIETANI DI BUONA VOLONTA'. SUBITO UN COMITATO PRO DUOMO-SANTUARIO

Silvio Manglaviti

Orvietano ? chiunque ami la nostra Citt?, qualunque siano i natali, la provenienza.

E chi ama la propria citt? non pu? restar indifferente (peggio, voltarsi dall?altra parte o nascondere la testa sottoterra) a quanto accade intorno a lui.

L?appello ? rivolto in primis a tutte le associazioni che gravitino in qualche modo nella Chiesa orvietana (Diocesi, religiosi e parrocchie), dall?Opera del Duomo, ad Azione Cattolica, alla Caritas, al Santo Sepolcro, ad Arte e Fede, alle confraternite.

Si predisponga un tavolo insieme al Comune, alle realt? culturali (Biblioteca, Archivio di Stato, I.S.A.O.) e a tutti i consessi di categoria interessati.

La proposta di S.E.R. Mons. Giovanni Scanavino, Vescovo di Orvieto ? Todi, di elevare la cattedrale a santuario ? un dono troppo grande ? fosse (forse?) anche l?ultimo ? che, per ogni cristiano, discende direttamente dall?ispirazione dello Spirito Santo.

Comunque un?idea, una visione, un?intuizione, da sempre tuttavia presente nell?aria che si respira.

Pi? che il Duomo infatti ? proprio la stessa Orvieto ad assurgere a ruolo di Citt?-santuario.

Orvieto, nell?era Velzna, fu sede del Santuario Celeste etrusco, il Fanum Voltumnae.

Orvieto custodisce le reliquie del pi? venerato miracolo eucaristico nel mondo cattolico e non solo, quello di Bolsena.

Da Orvieto fu promulgata la maggiore solennit? cattolica, il Corpus et Sanguis Domini.

Orvieto ? Sede Papale storica; residenza plurisecolare, in varie riprese, di pontefici e relative corti.

Nello Studium (l?universit? dell?epoca) di Orvieto hanno insegnato San Tommaso d?Aquino e San Bonaventura da Bagnoregio.

Templari e movimenti ereticali hanno lasciato testimonianze e segni indelebili sulla Rupe e nel territorio.

Orvieto citt? di culto. Dove il Culto si fa Cultura. Dove ogni cultura ? anche coltivazione, coltura della conoscenza, del sapere, della Tradizione.

Abbiamo ricevuto un dono dai nostri Padri, il Duomo.

Un vescovo, con il mandato di far rifiorire quel giardino che ? Orvieto, ci ha regalato la propria ispirazione. Non ? importante se sar? ancora Egli a guidare la nostra Chiesa locale (con tutto il bene che Gli vogliamo, le cose buone che Gli riconosciamo e le grazie che per Lui invochiamo).

Non importa se da alcuni ambienti tuderti si invochi (di nuovo) la separazione delle diocesi.

Un cristiano deve riconoscersi proprio dalla consapevolezza di non restare mai da solo nemmeno quando ? veramente proprio solo: ch? pure Cristo lasci? gli Apostoli, sperduti, disorientati.

Un uomo ? solo un uomo e niente di pi?. Resta invece per sempre il Sacro e la Santit? che ha voluto e potuto recare in dono; il che non pu? essere stato se non disinteressatamente.

Sta a noi Orvietani, fuori di ogni discriminazione e divisione culturale, oltre ogni pregiudizio e preconcetto, accogliere quella proposta e farne progetto. Preparare il Futuro.

 

Pubblicato il: 27/02/2011

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