Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Mr Mistero, I suppose

Andrea Caponeri

Solamente ora, a distanza di giorni, mi ? capitato di leggere le interessanti ?Note di catechismo in margine alle note vicende?, il corsivo di Pier Luigi Leoni, persona che stimo ogni oltre dire, a parte la parentela acquisita che ci lega. L?articolo afferma, a quanto mi pare di aver capito, che la perdita di dimensione religiosa (il mistero) sia la causa prima del decadimento morale di cui le ultime vicende politiche sono testimonianza. Il che, se ben intendo, lega indissolubilmente l?etica al sentimento religioso: se il secondo scema, cade anche il primo, non ci sono santi. Ora, fermo restando il contributo che il cristianesimo ha dato alla formazione del sentimento etico occidentale, mi pare azzardato legare in un tutt?uno la morale religiosa con quella civile, anche perch? mi pare evidente che se ?il mondo? ? cresciuto anche grazie al diffondersi di idee e pratiche cristiane, mi pare altrettanto evidente che la stessa morale cristiana deve moltissimo al contributo (spesso ostracizzato e combattuto) delle idee ?altre? da s?. Tornando a noi, la mia opinione ? semplice (forse semplicistica, ma tant??): chi non comprende o non si interroga sul mistero (o semplicemente non lo  cerca nella religione, ma altrove: nell?arte, per esempio, nella solidariet? sociale, nella fraternit? che Leopardi raccomandava nella ?Ginestra?) non ? affatto pi? indotto di un credente al decadimento morale dei costumi. Chi lo afferma dice una cosa falsa. 

Sarebbe facile ribattere che, tornando agli esempi della recente cronaca politico/erotica, il protagonista principale di tali vicende ? sempre stato in prima linea nel difendere a spada tratta le posizioni della Chiesa su diversi argomenti etici, nell?opporre la Famiglia (come se ne esistesse una immutabile ed eterna, sottratta al fluire storico, e come tale, incontestabile) come baluardo per ogni possibile nemico, dai gay in gi? (in su?). E la Chiesa (non tutta, d?accordo, ma quella che politicamente conta) ha sempre guardato con occhio benevolo al politico in questione, anche quando, da un paio d?anni in qua,  ha cominciato ad essere eticamente davvero indifendibile. Duemila anni di dottrina sono terminati nell?imbuto della ?contestualizzazione? di Mons Fisichella.   

Potrei ovviamente portare statistiche che dimostrano come nei paesi pi? laici (per usare un termine pi? ampio) il livello di civilt? sia decisamente pi? alto che nella nostra ?cristianissima? Italia, ultima in tutte le Statistiche che misurino indicatori correlati a tale campo. Un paese ?cristianissimo?, un paese sprofondato da secoli nella contemplazione del mistero evangelico, dovrebbe essere, per esempio, il primo nella donazione di sangue, negli aiuti ai paesi poveri, nelle politiche di integrazione dei soggetti svantaggiati, nella prevenzione e cura della tossicodipendenza, nel lottare contro il pregiudizio sessuale, nella lotta alla corruzione politico/economica, e cos? via. Inutile notare che, invece, in tali campi siamo dolorosamente, in coda alla classifica. Fare intendere, come mi pare di aver compreso, che il male della societ? contemporanea dipenda dall?avanzare di una mentalit? che non accoglie in s? il mistero religioso, e quindi, per conseguenza, dall?affermarsi di un?etica laica ? un pensiero che non posso assolutamente condividere, cos? appiattito come ? su un concetto che impoverisce l?Uomo, lo inchioda a una sola dimensione (quella religiosa), e, oserei dire, pericoloso nei suoi sviluppi (un uomo senza religione sarebbe dunque un uomo senza valori, senza capacit? di discernere bene o male, quindi: ? un uomo?). 

Vorrei in conclusione tranquillizzare Pier Luigi Leoni, persona amabile e stimabile quanto poche altre. Personalmente di fronte al mistero (che pure per molti anni molteplici soggetti mi hanno ?costretto? a incontrare) non mi sono n? rotto la testa, n? ho pensato ad altro, semplicemente ne ho dedotto che non avesse nulla a che fare con la mia vita, con questa mia vita, non mi aiutasse a vivere meglio, a comportarmi meglio, a cercare di migliorarmi, a fare al meglio il mio lavoro, a capire il mondo e gli altri. In questo devo ammettere che la religiosit? mi ha aiutato molto meno della ?Peste?  di Camus, delle canzoni di De Andr?, del ?Viaggio al termine della notte? di Celine, delle buone azioni di mia madre, di Harper Lee e il suo meraviglioso libro, della rabbia di Bianciardi, del genio sballato di Andrea  Pazienza, dei terzi tempi dopo le partite di rugby, dei film di Monicelli e Kubric. Sar? per questo considerato uno sconsiderato, uno sbandato, uno che nasconde la polvere sotto il tappeto, uno che insegue falsi idoli? Credo, e spero, di no. Come me, immagino, ci sono tante altre persone che non vanno in giro ostentando la propria appartenenza religiosa, come lo sciarpa del tifoso, ma vivono la loro vicenda terrestre al meglio che possono, costruendo, per quanto la sorte gli concede, la propria felicit? e quella delle persone che gli stanno accanto, senza aspettarsi mercede futura.

Il tutto sia detto con amicizia.

Pubblicato il: 09/02/2011

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