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NOTIZIE CORSIVI

Orgoglioso delle mie espulsioni. Note sui tempi che corrono, in Italia e nel mio paese

Aldo Sorci

La scuola tecnica commerciale ?Carlo Moneta? di Roma, era situata al centro di un area molto vasta che comprendeva Centocelle, Quadraro, Tuscolana e Torpignattara, abitata soprattutto da povera gente e da un mondo variegato di disoccupati, ed emarginati di ogni specie, in parte  raggruppati a migliaia nelle squallide baraccopoli che si estendevano dal lato sud dell?aeroporto fino alla Torraccia.

Nel 1957, primo anno della mia permanenza a Roma con i miei genitori, mi iscrissi anche io alla ?Moneta?, dove mi trovai subito bene anche se  l?ambiente non era certo ideale: dire che eravamo ragazzi vivaci ? un eufemismo; solamente il vice Preside Giampiero Macagni, che sembrava sempre uscito fresco da una parata fascista, era in grado di tenerci a bada con la dovuta esperienza e personalit?.

Avevo una buona preparazione di base e non mi fu difficile riportare gi? al primo trimestre discreti voti e stabilire cos? relazioni proficue con gli insegnanti; tranne uno, quello di religione. E ci? nonostante fossi un cattolico praticante ed a Citt? della Pieve, dove avevo frequentato la scuola di avviamento professionale, ottenni qualche premio di cultura religiosa grazie all?insegnamento di quella santa donna di mia madre. Naturalmente, anche a sedici anni, la fede ? ben altro. Ma c?era qualche cosa in quel sacerdote che mi sconcertava per il suo integralismo fanatico e la conseguente assoluta indisponibilit? al confronto ed al dialogo. Naturalmente anche io non ero affatto simpatico a lui forse perch?, con qualche ragione, mi considerava un po? presuntuoso.

La situazione precipit? nella primavera del 1958 e continu? ad essere critica fino alla fine dell?anno scolastico. E ci? a seguito di un fatto che suscit? scalpore in tutta Italia. Avvenne che il Vescovo di Prato accus? pubblicamente di concubinaggio due giovani sposati solo civilmente cio? non in chiesa. Successe in Italia il pandemonio ed anche in classe se ne parl? molto, ovviamente nell?ora di religione.

Immaginate un po? le arringhe del sacerdote che gridava allo scandalo mettendovi dentro tutto: fede, morale, famiglia, depravazione dei costumi e, come quasi sempre le colpe dei soliti comunisti, (verso i quali, pur non essendo io uno di loro, finivo per nutrire proprio per questo una certa simpatia). Per contro a vescovi e cardinali era sempre  e comunque dovuto il massimo rispetto.

Ma ci? che fece quasi uscir di senno il nostro insegnante fu il mio affronto nel difendere convinto (ed anche un pochino convincente), i giovani sposi considerando allo stesso tempo un grave errore il comportamento del Vescovo sotto pi? punti di vista, ma soprattutto per mancanza di carit? cristiana. E aggiunsi che, in ogni caso, si trattava di due cittadini italiani in regola con le leggi del loro Paese e per questo meritevoli del dovuto rispetto.

Non avevo finito ancora di parlare che si sparse per tutti gli edifici circostanti fino al piazzale dell?aeroporto un urlo quasi disumano: ?Fuori dall?aula!?. Ecco la mia prima espulsione della quale dopo pi? di cinquanta anni, sono ancora orgoglioso, tanto pi?  che il Tribunale di Firenze condann? per calunnia il Vescovo di Prato e Pio XII annull? le celebrazioni per l?anniversario del suo pontificato e scomunic? i responsabili del processo!

Quanta acqua ? passata sotto i ponti del Tevere! E come sono cambiati vescovi e cardinali e l?alta gerarchia ecclesiastica; quanta comprensione e tolleranza oggi di fronte alle questioni cosiddette  ?negoziabili? come vengono chiamate quelle, incluse i comportamenti senza etica dei potenti, sulle quali si pu?  chiudere un occhio o anche due se ne vale la pena. Da quando, sfortunatamente per l?Italia, come bene illustra in una recente intervista al Corriere della Sera, il fondatore di sant?Egidio, Andrea Riccardi, il cardinale Ruini (e la CEI), decise di sostenere sempre e comunque Berlusconi, ?  iniziato  a mio avviso, uno dei periodi pi? tristi della nostra storia che tocca oggi livelli veramente preoccupanti. Nel suo ultimo libro Cossiga, democristiano da sempre, uomo di governo e delle istituzioni senz?altro al corrente dei fatti pi? importanti del nostro paese, in pochissime parole descrive il punto critico: ? per il Vaticano contano solo i soldi?.

Forse tale affermazione pu? essere  eccessiva ma ? largamente condivisa: sulla stessa linea infatti  anche un giornalista di destra ha dichiarato  pubblicamente nel corso della trasmissione otto e mezzo di luned? scorso che: ?il Vaticano preferisce un peccatore che fa le leggi che gli interessano?, ad altri (magari eticamente ineccepibili) che non le fanno. Allora, si pu? legittimamente pensare che potere e privilegi costituiscano parte significativa di una infelice intesa che ? in essere da quasi un ventennio.  Ed infatti le prese di posizione di questi giorni, almeno quelle ufficiali della gerarchia su nuove vicende sconvolgenti che fanno scandalizzare e ridere il mondo intero, sono timide, fumose, equivoche, e dunque sostanzialmente tolleranti, il che fa pensare che potrebbero essere in arrivo altri privilegi. Come cattolico e cittadino sono turbato ed avvilito.

 Caro Prodi! L?Italia e il mondo sanno che hai condotto e conduci una vita prestigiosa ed esemplare, senza avventure galanti, escort, nipotine minorenni di capi di stato esteri, minorenni e letti a tre piazze o scandali giudiziari,  ma hai  commesso l?errore imperdonabile ed imperdonato di dichiararti cattolico adulto senza renderti conto che questo ? ?peccato? di lesa maest? con tutto ci? che ne deriva. Perch? chi si dichiara tale,  pu?  essere capace di decidere con la sua testa e soprattutto farsi guidare anche dalla propria coscienza e, per esempio, in periodi cos? difficili dal punto di vista economico, anche a considerare quel ?fiume di danaro? che, sempre secondo le valutazioni di Cossiga, ?supererebbe nove miliardi di euro l?anno? che lo stato trasferisce al Vaticano.

Se oggi avessi sedici anni, mi farei espellere ancora dall?aula perch? penso e direi a voce alta che siamo in presenza di un interessato eccesso di tolleranza in pi? campi. Anche se spero che non sarebbero molti i sacerdoti disposti a farlo.

Per correttezza,voglio ancora parlarvi di un?altra espulsione pi? recente, questa volta da una mediocre gerarchia di una organizzazione figliastra di quella che fu per tanto tempo definita come un?altra chiesa.

 Ora vivo nel mio paese, sono pensionato e mezzo sacrestano e pur non avendo fatto mai politica attiva, dal 1995 al 2004 sono stato sindaco a Monteleone e, per pochi mesi anche iscritto al P.D. e membro del coordinamento locale.

 Di fronte alle mie critiche e di altri iscritti sia alla gestione del partito che all?amministrazione comunale, su denuncia del Sindaco in carica e di altri, naturalmente esponenti fra i duri e puri del P.D.,  siamo stati espulsi non ricordo quanti di noi per non so bene sulla base di quale codice: forse quello che non consente di dire ci? che si pensa. Ma, con una minima autodifesa,  la commissione provinciale competente ci ha riammessi: che peccato!

Evidentemente non avevamo commesso quanto ci veniva addebitato, e forse avevamo ragione; ma allora perch? non hanno espulso chi ci ha accusati ingiustamente e perch? sui nodi che avevano determinato i contrasti non si ? fatta chiarezza.

Per questo ed altri motivi sono orgoglioso anche di questa espulsione tanto che per ora l?ho trasformata in permanente non iscrivendomi al partito.

Sarebbe stato inutile infatti, sperare di essere riespulsi perch? , nel frattempo, anche se voi non lo sapete, l?espulsione dal  P.D. ? stata abolita, anche quella temporanea. Infatti, lo stesso sindaco gi? duro e puro, si pu? permettere di ignorare ed irridere le indicazioni dei dirigenti del partito che, pensate un po?, non avevano dato il placet di votare ed eleggere a presidente del consiglio comunale, (figura mai istituita a Monteleone)  un esponente di destra noto come tale da sempre a tutta la cittadinanza ed imbarcato fra i candidati solo per  convenienze elettorali. Che coerenza e che  funzione decisiva e qualificante per la  nostra comunit? di 1500 abitanti e 4 assessori!

Ed il coordinamento P.D. di Monteleone cosa fa? Per ora studia la situazione: del resto ? il tempo della tolleranza come Vaticano docet. Il P.D. romano invece studia, come quasi sempre, il modo migliore per evitare di farsi del male e per non ridurre progressivamente il suo peso politico nel nostro Paese: finora non c?? riuscito,mentre il PDL, rivendicando attraverso le decise affermazioni del ministro della giustizia l?esclusiva del voto dei cattolici, negozia per rafforzare il governo.

Dico ai membri del coordinamento nostrano di dare segnali concreti di esistenza, di non essere solo numeri di copertura, di non farsi condizionare dai propri interessi personali. Quando parlai con alti  esponenti di partito della situazione monteleonese, mi ascoltavano e sembrava che comprendessero bene e condividessero tutto; ma poi mi guardavano con occhi assenti, come smarriti nel vuoto rivelando l?assoluto disinteresse per quanto stavo dicendo sull?etica politica (che doveva essere mantenuta anche e soprattutto in un piccolo paese dove tutti conoscono tutto), perch? gi? pensavano ai rimedi pi? efficaci per rendere innocui me stesso e le mie idee ed a mantenere al sicuro da ogni interferenza i loro interessi presenti e futuri incompatibili con prese di posizione chiare e coraggiose.

Peccato. In alcuni momenti avevo pensato che alla mia et?, e al di fuori della competizione su carriere e prebende, avrei potuto dare, in sedi appropriate, un contributo di conoscenza e di esperienza.

Pubblicato il: 09/02/2011

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