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Discorso semiserio sul futuro amministrativo di Orvieto e dell'Orvietano

La vispa Teresa

La vispa Teresa

Come avviene in ogni scadenza elettorale, anche in Umbria l?avvicinarsi delle elezioni amministrative non mette tanto in fibrillazione la macchina dei partiti quanto gli appetiti personali dei possibili ed impossibili candidati a ricoprire le varie cariche a disposizione e il gioco degli scacchi si ? gi? messo in azione.
Il vasto parco botanico della politica, dalle margherite alle querce, dagli ulivi ai garofani, sembra gi? scosso da potenti folate di vento di bora per quanto ? il movimento, da destra a sinistra, che si nota ormai quotidianamente.
Anche ad Orvieto cavalieri, dame e commensali di corte hanno gi? aperto le danze ma da qui al gran ballo finale sembra che ancora tanta acqua debba passare sotto i ponti del parco fluviale del Paglia. Parecchie poltrone e parecchi equilibri sono in gioco e da qui al bel vedere manca poco.
La prima poltrona eccellente che rester? fredda sar? quella del comune di Orvieto causa il doppio mandato gi? svolto dal sindaco uscente Cimicchi.
Tra chi dice che ha lavorato bene (pochi per la verit?) e chi ne parla male (davvero il caso di dire ?a destra e a manca?), ancora nessun candidato ufficiale e tanti ufficiosi in corsa.
Tra Parretti che presenter? la sua lista a marzo (non si sa se da solo o in compagnia dei socialisti) e  Conticelli che punzecchia il centrosinistra sui parcheggi, sulle complanari (dove potrebbe avere dalla sua i comunisti) e sulle discariche l?unico nome che spunta sembra essere quello di Carpinelli, ex senatore, e quindi la notizia sarebbe che il comune del Duomo resterebbe, salvo il giudizio opposto degli elettori, ai Ds.
Ma non tutto ? certo. Primo, perch? dentro la quercia le fibrillazioni sono in costante aumento, secondo perch? la Margherita non ha nessuna intenzione di starsene con i petali in mano, terzo perch? i socialisti, per l?occasione riappacificati, difficilmente se ne staranno all?angolo del ring pur avendo gi? avuto in dote l?amministrazione della Spa del comune di Orvieto.
Se Orvieto rester? ai Ds, la Margherit? chieder? la testa di Cavicchioli per appropriarsi della sua poltrona e se salter? Cavicchioli i socialisti strilleranno al complotto e, come minimo, invieranno una lettere al sentore Angius scrivendogli che se vorr? rivedere Orvieto dovr? solo comprarsi una cartolina perch? quel collegio sar? certamente a disposizione di un loro candidato.
Non ? certo facile trovare la quadratura del cerchio ma, facendo tesoro dell?esperienza passata, qualche tentativo di chiarezza si potrebbe anche fare.
Giocando con i numeri, si potrebbe ipotizzare che le possibili elezioni amministratine nel giorno del 18 aprile potrebbero essere favorevoli a Stefano Mocio come candidato sindaco di Orvieto, e quindi alla staffetta Ds ? Margherita, almeno per due motivi: perch? tra i significati del numero 18 c?? anche quello di ?arrivare inaspettati? e per lo storico legame con la stessa data di 56 anni fa.
Proviamo allora a ragionare partendo da questa ipotesi: cosa potrebbe succedere se Orvieto andasse alla Margherita? Beh, intanto che potrebbero dormire sonni tranquilli il senatore Angius, la deputata Bellillo e il Presidente della Provincia Cavicchioli in quanto gli equilibri non vengono minimamente intaccati (con buona pace della riconferma della Stella alla vice-presidenza dell?ente ternano). Anche se, potrebbe per esempio succedere che ad Angius possa sostituirsi Cimicchi, ma questo ? un film ancora da girare.
Chiaro ? che se i Ds dovessero perdere la Rupe ? certo che chiederebbero un bilanciamento nei comuni satelliti e cos? l?effetto domino sarebbe assicurato. E tutto sommato, forse, non sarebbe nemmeno un male!
I Ds hanno gi? ripreso Parrano, tra i comuni satellite, e non ? escluso che potrebbero riacciuffare Monteleone e quindi un bilanciamento potrebbe anche essere possibile.
La Margherita e i Comunisti reclamano per? anche nell?alto orvietano maggiore visibilit?, intesa ovviamente come elezione di propri sindaci in qualche comune. E approfodendo un pochino si riesce anche a capire che la prima ha messo gli occhi su Fabro e i secondi su Monteleone. A Monteleone potrebbe non essere un problema visto che il sindaco uscente ? al secondo mandato ma a Fabro Carboni ? solo al primo e difficilmente sia lui che i socialisti saranno disposti a vederselo scippare.
Giocando ancora sui numeri e restando su aprile (quindi 4) come mese delle elezioni, dal cilindro viene fuori un ?autobus carico? e automaticamente il pensiero va alla famosa frase pronunciata da un grande statista del secolo scorso, che disse nel corso di una verifica di governo ?l?autobus ? al capolinea, signori si scende?!
Una frase che fu infausta allora, eravamo nella prima repubblica, e che potrebbe esserlo anche ora, se proiettata su Fabro: qualcuno quella frase potrebbe girarla proprio all?attuale sindaco socialista al fine di lasciare libero il campo alla Margherita. E il terreno fabrese, in effetti, potrebbe essere davvero pi? fecondo per le margherite che per i garofani!
Con il rinnovo delle amministrazioni comunali si rinnova anche la Comunit? Montana e magari chiss?, considerando la vicina scadenza elettorale per la regione, potrebbe anche succedere che Filippetti prenda l?autobus per Perugia e che ai socialisti tocchi proprio di mettersi alla guida dell?ente montano, magari con la vice-presidenza vigile di Rifondazione Comunista.
Insomma, volendo tentare un pronostico su quale sar? il quadro politico dell?orvietano tra sei mesi si potrebbe ipotizzare, in linea di massima, il panorama che segue.
Alla Provincia rester? Cavicchioli (socialista) con la vice-presidenza ai Ds e gli assessorati  divisi tra i partiti minori. Orvieto sar? della Margherita con Mocio sindaco, un socialista vice e un Ds presidente del Consiglio comunale.
Un socialista atterrer? anche a San Venanzo per guidare la Comunit? montana, magari proprio partendo da Fabro dove tutto il terreno sar? pronto ad ospitare e far germogliare un sindaco della Margherita con un vice della quercia e altri due assessori divisi tra Rifondazione e qualcun altro.
Monteleone torner? ai Ds con gli assessori divisi tra Comunisti e Margherita mentre Montegabbione e Ficulle resteranno ai Ds pur comunque sostenendo qualche rimpasto nella compagine assessorile.
Alla fine, tutti o quasi saranno contenti e soddisfatti e vivranno, scannandosi a vicenda, felici e contenti.

Pubblicato il: 19/01/2004

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