Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Note di catechismo in margine alle note vicende

Pier Luigi Leoni

Caro Direttore,

consentimi qualche riflessione in margine alla vicenda giudiziaria e mediatica incentrata sul Presidente del Consiglio. Chi tifa per lui, non ha certo bisogno di me. E nemmeno chi tifa per i magistrati. Vorrei utilizzare la mia penna e la tua ospitalit? per portare il discorso su un tema che ha il carattere della perennit?. Un tema che coinvolge tutti come esseri umani e che trova nel bordello emergente dalle intercettazioni telefoniche la conferma di una realt? della quale dovevamo essere consapevoli. Infatti mai come in questi ultimi decenni il popolo italiano, e non soltanto esso, era stato infettato dalla caduta del senso morale. Caduta che  dipende da un atteggiamento colpevolmente erroneo nei confronti del mistero. Filosofi e scienziati non hanno abbattuto il muro del mistero, anche perch? esso ?, per definizione, un compito che non spetta a loro. Per? ci hanno insegnato che il mistero non c??, o ? inutile cercare di svelarlo. Ma il mistero rimane. E quando gli esseri umani sbattono la fronte contro il muro del mistero o se la spaccano, cio? si ammazzano, o cercano di pensare ad altro. L?altro non pu? che essere l?idolo. Di idoli ne abbiamo visti tanti: la nazione, la razza, il proletariato, la scienza, i vari paesi dei balocchi, cio? le societ? immaginarie in cui non c?? bisogno di essere buoni perch? tutto funziona alla perfezione. L?idolo che oggi riscuote il massimo dell?adorazione ? l?edonismo, quindi il denaro, il consumo e  il piacere disonesto. Ma gli idoli ingannano, non rispondono al problema vero dell?uomo. Lo incasinano.

Poich? a questo punto mi mancano le parole, consentimi di citare a lungo uno che non scriveva in stile giornalistico, ma le cui lettere, dopo quasi duemila anni, ancora si stampano.

Scrive San Paolo, nella lettera ai Romani:     

In realt? l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empiet? e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verit? nell'ingiustizia, poich? ci? che di Dio si pu? conoscere ? loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinit?; essi sono dunque inescusabili, perch?, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria n? gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si ? ottenebrata la loro mente ottusa. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

Perci? Dio li ha abbandonati all'impurit? secondo i desideri del loro cuore, s? da disonorare fra di loro i propri corpi, poich? essi hanno cambiato la verit? di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che ? benedetto nei secoli. Amen.

Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo cos? in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poich? hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in bal?a d'una intelligenza depravata, sicch? commettono ci? che ? indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagit?, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalit?, di frodi, di malignit?; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cio? gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.

Sei dunque inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi; perch? mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose. Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio ? secondo verit? contro quelli che commettono tali cose. Pensi forse, o uomo che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, di sfuggire al giudizio di Dio?  ti prendi gioco della ricchezza della sua bont?, della sua tolleranza e della sua pazienza, senza riconoscere che la bont? di Dio ti spinge alla conversione?

Davanti alle trasmissioni televisive, piene di gente dalla morale sessuale eccentrica e spesso imbottita di droga, davanti a internet, piena di schifezze accessibili anche ai bambini, davanti al martellare della pubblicit?, che nell?indurre al consumo esasperato rivela quanto la massa sia considerata imbecille da chi produce e vende cose spesso inutili e dannose, di fronte al dilagare di disquisizioni sui banali episodi degli sport di massa, che cosa pensavamo di doverci aspettare dalle conversazioni telefoniche tra una decina di squinzie e i loro depravati interlocutori? Non dovevamo gi? esserci fatta un?idea guardandoli in TV?

Non ti nascondo che non me ne importa granch? di come la vicenda in questione vada a finire. Comunque vada, serve a poco.  

Pubblicato il: 24/01/2011

Torna ai corsivi...