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La Renara vista dagli stranieri

Paul Harcourt Davies

Si dice che ?confidenza toglie riverenza?: ? una condizione umana naturale, per la quale siamo tutti responsabili nell'ignorare quello che ci circonda. In questa parte dell'Italia le persone crescono in luoghi circondati da storia ? nel territorio di Orvieto c'? il patrimonio di oltre tre millenni. Non vi ? altra parte del mondo che si pu? paragonare a questo territorio cos? prezioso e che spesso necessita di un? attenzione disperata.

Nel mondo le persone conoscono l'Italia per la sua storia monumentale, ma solo una piccola percentuale ? consapevole dell'affascinante valore naturalistico di questo paese, con la sua incredibile variet? di habitat, dalla costa mediterranea, agli alti monti delle Alpi. Nel 2010, anno dichiarato nel mondo come l'Anno della Biodiversit?, abbiamo bisogno di qualcosa in pi? di sole parole per proteggere le ricchezze naturali dell'Italia.

Vero, per molti versi sono un estraneo, un forestiero che si ? sistemato in Italia, che vive qui, lavora qui, e parla Italiano. Siamo venuti a vivere vicino a Sugano oltre sette anni fa, abbiamo acquistato un vecchio casale e abbiamo lavorato duro per ristrutturarlo. Abbiamo un immenso rispetto per le tradizioni e siamo consapevoli che siamo gli ultimi nella lunga fila di persone che hanno vissuto in questa vecchia abitazione ? forse noi l'abbiamo trattata un po' meglio, non dovendo faticosamente lavorare la terra per vivere. Non abbiamo buttato via nulla....

Per professione sono fotografo e scrittore specializzato sul mondo naturalistico,  per la mia formazione di studio, sono scienziato e filosofo che ha studiato all?Universit? di Oxford e Londra, che ha pubblicato 17 libri e centinaia di articoli apparsi in tutto il mondo in molte lingue. Sono anche un carpentiere? uno che lavora con le mani. Veramente possiamo dire di amare dove oggi viviamo, dove tutto intorno a noi  c?? un forte senso della storia. Prima di venire qui abbiamo girato ampiamente per l?Italia e fuori, guidando gruppi turistici, realizzando ricerche per articoli e facendo lavoro di consulenze per l?eco-turismo.

 

Nel 2008 ho avuto l?onore di una richiesta di viaggiare dal nostro ? cantiere? di Sugano a Londra per parlare ad una conferenza mondiale dal nome ?WildPhotos?. Si tratta di un incontro tra conservazionisti, biologi ed i migliori fotografi naturalisti nel mondo. Io ho parlato sull?importanza di fotografare le piccole creature che vivono in prossimit? delle nostre abitazioni, nei nostri giardini, nei campi e boschi vicini. Sono rimasto stupito dal successo ottenuto e adesso ho contatti in tutto il mondo con persone della stessa filosofia e che lavorano nello stesso campo. Tutte le foto che ho mostrato a Londra su di un grande schermo da cinema, ad una platea di 500 ospiti, erano realizzate vicino alla nostra abitazione e la maggior parte venivano dal piccolo tesoro di casa, dal nome ? La Renara?.

 

Lasciate che vi spieghi. Abbiamo fatto amicizia velocemente con i nostri vicini e presto abbiamo trovato persone che avevano lo stesso amore che abbiamo noi per questa terra. Presto  abbiamo cominciato a partecipare alle attivit? di una Associazione, ?La Renara? appunto, che sta lavorando per proteggere LA RENARA sotto la guida della dottoressa Anna Puglisi, del veterinario Dottore Claudio Fratangeli ed altri. Recentemente mi sono unito a loro per mostrare alle scuole locali  cosa c?? davanti alla loro porta di casa.

 

Per la maggior parte delle persone non c?? nulla di speciale in questo ? si tratta di alberi, campi, ruscelli tutti posti dove gli uccelli cantano perennemente. In questo senso pu? non sembrare speciale e visto solo  in superficie si pu? pensare che molti posti  assomiglino a questo. Ci? che ? veramente particolare e rimarcabile, ? che si tratta di una ZRC ( Zona di Ripopolamento e Cattura), chiusa alla caccia e lasciata cos? per oltre 35 anni e che adesso ? colonizzata da un incredibile variet? di piante, mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e numerosi insetti impollinatori. Fuori dai suoi confini ? semplicemente introvabile questo tipo di ricchezza.

 

Qui alla Renara ci sono anche molte variet? di alberi da frutta ed ortaggi autoctoni oltre ai suoi ?custodi locali?,   persone che vivono qui da generazioni, in possesso di competenze che sono state perse altrove. No, non ? un museo e non dovr? mai esserlo: ? un posto dove la gente vive ancora in armonia con la natura e dove c?? chi ha scelto di venirci a stare.

 

In teoria, nessuna caccia (oltre al controllo assiduo da parte dei guardiacaccia) ? consentita, anche se si trovano  talvolta le cartucce gettate dai bracconieri, un segno di arroganza,  come a dimostrare che ci sono stati, come cani che marcano il territorio. Le cartucce impiegano mezzo secolo per smaltirsi.

 

Devo confessare che non sono un entusiasta per la caccia - uccidere qualcosa non fa per me. Ma sono un pragmatico ed un razionalista che accetta che altre persone abbiano un diverso punto di vista, oltre al fatto che nel mondo reale dobbiamo lavorare insieme per raggiungere la sostenibilit?. In realt?, dovunque si sia creata una  Z.R.C., si esercita un controllo sulla fauna cosa che ? difficile per alcuni naturalisti da accettare. In Italia, ad esempio, c'? un gravissimo problema creato dalla variet? ibride di cinghiale  in grado di produrre tre cucciolate in un anno, con qualcosa fino a 10 e pi? porcellini per ogni cucciolata. Queste hanno soppiantato la variet? autoctona ed hanno un impatto incredibile sulla terra intorno. Avendo io un particolare interesse per le orchidee selvatiche, vedo spesso cosa fanno i cinghiali e le molte colline che fino a pochi anni fa erano piene di orchidee ora hanno  solo i fori in cui questi animali hanno scavato i loro tuberi.

 

Allora perch? il mio scritto su questo? Sto scrivendo a causa di quello che vedo come una seria minaccia per la Renara . Che attraverso l? egoistica miopia di un piccolo gruppo di cacciatori sta gi? provando da anni ad aprirla alla caccia: alcune persone non mollano mai.

 

Ho lavorato su indagini ecologiche per circa 35 anni e so cosa succede in meno di un giorno in un posto aperto ai cacciatori: ? rovinato. Non sto parlando qui dei cacciatori responsabili come i miei amici di Federcaccia che capiscono la necessit? per il controllo e la sostenibilit? e con i quali sto lavorando. Sto parlando di quelle persone per le quali gli uccelli che volano sono solo dei bersagli e non importa quello che ? protetto o non.

 

Fui terrorizzato il primo giorno di caccia nel settembre 2004, quando la gente ha invaso il nostro territorio: non sapevo poi del diritto di attraversamento che Mussolini aveva concesso agli uomini con i fucili. Fummo svegliati dalle fucilate in direzione della casa senza alcuna cura per le persone che vivevano l?. Il casale era rimasto abbandonato per 8 anni, ma allora era anche abbastanza evidente che quello non era pi? il caso. Dire che ero arrabbiato sarebbe stato un eufemismo.

 

Dopo alcune settimane ho avvicinato un uomo a meno di 60 metri da casa nostra che sparava verso degli alberi a dei piccoli uccelli come le cinciarelle (Cincia). Quando gli ho chiesto perch?, ha usato una frase italiana che, liberamente tradotta, significa "vai via". Gli ho scattato una fotografia: lui mi ha attaccato ed ? venuto fuori il peggio. Non  ? mai  ritornato. Altre volte ho lavorato sui ponteggi e mi sono stati sparati dei colpi dal confine della nostra terra. Io non mi metto a discutere con le persone che rispettano le leggi, anche se non mi piace quello che stanno facendo.  Quello che mi preoccupa ? ci? che potrebbe accadere in un tempo molto breve se si aprissero zone come la Renara.

 

Occorrerebbe poco per sostenere la sopravvivenza di persone che vivono nell'Altopiano e il turismo sostenibile potrebbe aiutare l'economia locale notevolmente. Tuttavia, tali potenziali visitatori provenienti dall'estero e dall?Italia stessa, sicuramente sarebbero poco interessati nel trovare una caccia incontrollata e chiaramente incompatibile con il turismo naturalistico. Questi non verrebbero e sicuramente prima di decidere sapranno cercare on-line.

 

Sono certo che alcuni si sentiranno di dire che "uno straniero" non ha alcun diritto di fare dichiarazioni. Mi dispiace non posso essere d'accordo, c?? qualcosa di pi? in tutto questo oltre le considerazioni di carattere locale. Io sono un cittadino del mondo e quando ? chiaro che la gente, o per ignoranza o per la politica (o entrambi) sono intenti a distruggere una parte del patrimonio naturale io far? sentire la mia voce. Abbiamo l'obbligo morale di proteggere l'ambiente per le generazioni future e non lo stiamo facendo molto bene. Avrei preferito una vita pi? tranquilla, ma far? tutto il possibile per proteggere la Renara, attraverso le riviste per cui scrivo, gli amici giornalisti, tanti, e che scrivono per i giornali pi? importanti nel mondo e attraverso il mio blog. Uno si trova nel Regno Unito (www.imagesfromtheedge.com) e riceve 11.000 visite al mese: l'altro ? americano (www.pixiq.com) e ottiene dieci volte tanto e sta crescendo. Le cattive notizie viaggiano molto velocemente ...

 

La Renara ? gi? stata rivelata al mondo esterno - non si tratta solo di  una questione locale. Sono pronto a fare di pi? per favorire questo, al momento se si cerca su Google per Castel Giorgio non troverete molto. ? possibile che presto ci sar? molto di pi?. Da un lato (se La Renara ? lasciata come ?) possiamo trovare un esempio di come le persone con interessi diversi sono in grado di lavorare bene insieme. Altrimenti, la citt? potrebbe essere associata con il tipo di filisteismo con cui cos? tante persone a torto o a ragione etichettano l?Italia, un paese che percepiscono di essere senza speranza, marcio di corruzione. Sicuramente non ? bene per l?economia del paese.

 

Il tempo sta per scadere, e se questo pezzo di terra sar? abbandonata alle devastazioni di uomini senza testa e con i fucili, potrebbe essere distrutto un luogo speciale e 35 anni di rigenerazione operati dalla natura spazzati via nel giro di poche ore. La zona de la Renara ? gi? troppo piccola e sicuramente non possono essere ammesse riduzioni di alcuna sorta in questo territorio: questo ? un dato di fatto e non pu? essere compromesso.

 

In futuro mi auguro che possa essere sensibilmente allargata a formare parte di una Riserva Naturale che prenda in considerazione altre parti dell? Altopiano.

 

Vi ? quindi una scelta chiara da fare delle due :

 

1.Possiamo arrenderci ai capricci di un manipolo di cacciatori senza la pi? pallida idea di come la natura funzioni. Hanno gi? eliminato la maggior parte delle specie cacciabili  dai terreni circostanti ed ? per questo che vogliono un altro pezzo da  violentare. Poi dopo averlo esaurito ne vorranno un altro pezzo ... e cos? via.

 

2.Possiamo lavorare insieme per un futuro sostenibile che i nostri figli e i loro figli saranno in grado di apprezzare. Questo potrebbe essere molto positivo per l'economia della zona. Ho gi? avuto colloqui con fotografi in altre parti d'Italia circa l'organizzazione di workshop e conferenze qui. L'apertura della Renara, in qualsiasi forma potrebbe annullare questo progetto.

 

A volte le persone si fanno una propria idea basandosi su  certe convinzioni ?religiose?e cos? pensano che si possa fare di tutto e di pi? alla terra e alle sue creature, visto che all?uomo ? stato dato il dominio su di esse. Ma si sbagliano: gli uomini sono solo i custodi, ed ? giunto il momento di renderci conto di questo e che ? nostro dovere di prenderci cura dei luoghi speciali che ci circondano in modo che anche altre generazioni a venire potranno a loro volta apprezzare tutto questo, continuando ancora a trasmettere amore e rispetto per la natura.

 

QUI ALCUNE FOTO DI DAVIES REGALATE AI LETTORI DI VISTOCOSI'

Pubblicato il: 16/01/2011

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