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Marchionne, la Fiom e la frammentazione del centrosinistra .

Flavio Zambelli

L'anno nuovo 2011 si ? aperto con i problemi rimasti insoluti nella coalizione di centrosinistra. In un quadro nazionale prevale ancora la difficolt? del PD di costruire un programma omogeneo con proposte   che siano in grado di unire il partito e far aderire altri partiti in una coalizione che si identifichi in un progetto   politico-programmatico unitario. Gli esempi di questa difficolt?  li abbiamo visti con la trattativa per il rinnovo dei contratti di lavoro negli stabilimenti di FIAT-Mirafiori.Come ? successo a Pomigliano, anche qui a Mirafiori le forze del centrosinistra si sono trovate spaccate sulla posizione da tenere in merito a questa trattativa sindacale. Ma la spaccatura non ? solo di coalizione ma ? anche interna  al PD. A sua volta questa divisione riflette le diverse posizioni dei Sindacati confederali e della categoria dei metalmeccanici, cui si riferisce la vertenza.In sostanza il General Manager del Gruppo FIAT Sergio Marchionne ha presentato un programma di investimenti in un arco temporale di medio-termine, che prevede una regolamentazione degli straordinari e degli scioperi nelle ore di straordinario, con un aumento delle retribuzioni lorde e della produttivit? complessiva. Su queste basi hanno trovato un'intesa le maggiori sigle confederali CISL, UIL, e anche le sigle dei metalmeccanici  iscritte a questi 2 maggiori sindacati italiani. LA CGIL ha aderito , ma non ? riuscita a mantenere l'unit? interna, come non ci riusc? neanche a Pomigliano. La FIOM-CGIL, il potente sindacato interno dei metalmeccanici ha rigettato l'accordo dicendo che e' incostituzionale e tocca diritti indisponibili. Ragion per cui non si pu? sottoporre a referendum. Al contrario il referendum ci sar? e i lavoratori di Mirafiori diranno se accettano o meno gli accordi siglati dalle loro rappresentanze sindacali. La FIOM con la sua posizione pregiudiziale di rigetto, si pone di fatto fuori dalla rappresentanza all'interno di Mirafiori. Naturalmente ? auspicabile che tutte le sigle siano rappresentate, ma le motivazioni addotte dalla FIOM, non convincono affatto. E' la prima volta che la FIAT cerca i finanziamenti all'estero per sostenere il programma di investimenti, senza chiedere ulteriori sussidi allo Stato. E poi, non si pu? trascurare l'importanza degli aumenti salariali previsti . Ma a preoccupare ancora una volta ? la posizione del PD e delle forze di centrosinistra. All'interno del PD non ci sono posizioni univoche. La segreteria ? favorevole all'accordo; ma Cofferati, Vincenzo Vita e anche met? della base ? contraria all'accordo.  L'IDV di Di Pietro ? tifoso sfegatato   della FIOM; la SEL di Nichi Vendola ?' per ovvie ragioni ideologiche, anch'esso dalla parte della FIOM. Qui non si sta parlando di aborto, eutanasia o altri temi etici, su cui ci possono essere sia nel Partito, sia nella coalizione posizioni diverse. Qui si parla del mercato del lavoro, delle politiche economiche e sociali. Cio? di un tema che costituisce l'asse fondamentale su cui si fonda un programma di Governo da presentare agli elettori. Se neanche su questo il PD si  presenta unito e riesce  a sua volta ad unire la coalizione, come si pu? pensare su queste basi di costruire un programma per  trovare le pi? ampie alleanze e vincere le elezioni ? Il Terzo Polo di Casini e Fini avr? posizioni diverse sui temi etici, ma sui temi economici e sul mercato del lavoro si presenter? con un programma e delle posizioni comuni. E  queste posizioni non coincidono certo con quelle di Di Pietro o Vendola. La forza di Berlusconi consiste nella debolezza delle opposizioni;nella loro incapacit? di trovare accordi a causa  dell'eterogeneit? programmatica e frammentazione del centrosinistra col PD a capo.

Pubblicato il: 07/01/2011

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