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Chi vuole il libero confronto non pu? rinfacciare la professione di avvocato al suo contraddittore

Guido Turreni, PdL Orvieto

Negli ultimi consigli comunali il dibattito politico ha ruotato intorno al tema della discarica s?, o discarica no, lasciando sul campo diversi strascichi politici ed altri contraccolpi anche di natura personale che sarebbe stato meglio evitare.

In effetti, l? Ing. Monica Tommasi, il Dott. Pier Luigi Leoni e il Dott. Maurizio Conticelli, hanno reagito, con i rispettivi stili, contro ?gli avvocati?, questa strana razza antropologicamente scomoda e fastidiosa.

Del resto i suddetti detrattori non sono affatto soli nel perorare queste convinzioni cripto razziste sugli avvocati, da Manzoni in gi?, o in su, come anche l?illustre Avv. De Tilla ci ha insegnato recentemente, in un bellissimo incontro formativo sulla media conciliazione organizzato dall?Ordine degli Avvocati di Orvieto.

Una professione assai odiata ? e molto a torto ? fintanto che non se ne ha bisogno.

E nemmeno in quelle occasioni, alcuni di quelli che ne hanno bisogno, riescono a comprendere il valore ed il ruolo fondamentale costituzionalmente garantito dell?avvocato.

Quest?uomo (ed oggi molto pi? questa donna), studioso/a di diritto, potr? anche riuscire a risolvere un qualche problema, pi? o meno serio, oppure ad evitarne qualcuno prima che si commetta qualche altra imprudenza, ma non verr? mai ritenuto meritevole di ci? che ha fatto, rispetto alla parcella che dovrebbe esser pagata.

Molti non considerano infatti che questa figura sar? l?unica che ci sosterr? e ci star? vicino anche nella sorte pi? truce, soprattutto quando nessuno ci vuole pi? aiutare, ed anzi potremmo avere contro tutti: media, informazione, pubblica opinione, compreso lo Stato super potente e super prepotente.

Tutti contro il cittadino dunque, tranne l?avvocato, il quale per? viene visto spesso come un intruso, se non come una sorta di parassita, che prospera sulle disgrazie altrui, perch? con questa professione si sostiene e, se lo merita, ci si arricchisce pure.

Naturalmente non voglio discutere della figura dell?avvocato (e per carit? ci saranno anche gli ?azzeccagarbugli? ed i disonesti come in TUTTE le altre categorie) e non voglio neanche usurpare i ruoli istituzionali di chi sostiene il pesante fardello della difesa della categoria in tempi in cui si cerca di gabbare la gente con le conciliazioni (prima grave delusione che subisco dal Ministro Alfano e dal Presidente Berlusconi, della serie nessuno ? perfetto).

Rimane per? un fatto oggettivo ed indiscutibile per cui se qualcuno nel corso del confronto dialettico politico intende vagamente offenderci, oppure puramente e semplicemente osteggiarci, basta che ci attribuisca la qualit? professionale dell?avvocato che fa politica, e tanto basterebbe per chiudere la discussione, quasi che Cicerone non sia mai esistito e come se la storia non sia invece piena di avvocati che fanno o hanno fatto politica.

Questa comoda scappatoia consente per? a costoro, grazie alla ingiusta cattiva reputazione della figura professionale, di squalificare le obbiezioni e le argomentazioni dell?avvocato che fa politica, proprio perch? consente di evitare il confronto dialettico nel merito della discussione, spesso scomoda per chi contraddice con l?avvocato stesso.

Alle volte basta dire ?ma qui mica siamo in tribunale? e tutto sembrerebbe d?incanto risolto a favore di chi ci ricorda questa sciocca ovviet?.

Altre volte si ? parlato a sproposito di ?curialismi? quando nella curia (non quella vescovile ovviamente, ma quella giudiziaria), si devono usare toni diversi da quelli politici, con argomentazioni tecnico-giuridiche di spessore, un po? noiose per i pi?, ma che appassionano noi operatori del diritto, e che soprattutto nulla hanno a che vedere con la politica (o almeno cos? si spererebbe), anche perch? sul piano comunicativo i toni tribunalizi catalizzerebbero l?attenzione dell?elettore-cittadino per non pi? di una quindicina di secondi, a tutto discapito del messaggio che si vuol comunicare.

Ma fin qui diciamo pure che siamo ormai abituati alla banalit? di queste pseudo obbiezioni.

Fanno invece specie le imprudenti e gravi affermazioni enunciate soprattutto da Maurizio Conticelli che ci ha appellato ?finti legulei? o ha bollato le nostre affermazioni, sempre nell?ottica banale e comoda dianzi ricordata, come ?quisquiglie giuridiche?, ledendo gravemente la nostra dignit? di uomini, e la nostra onorabilit? di professionisti.

Ebbene l?ex consigliere comunale ? come ama definirsi lui medesimo ? avrebbe potuto evitare l?insulto diffamatorio gratuito e scomposto, e criticare magari anche duramente ma pi? nel merito le affermazioni di Ranchino e Turreni, relativamente ai pericoli giuridici indicati, asseritamente dati per inconsistenti, o relativamente all?opportunit? politica di aprire o meno il terzo calanco.

E sarebbe stato anche interessante spiegare perch?, negli anni ottanta e novanta, quando egli era assessore all?ambiente, non solo ne ha volute ben due di discariche (quelle pi? inquinanti), ma le ha anche volute a spada tratta a favore del concessionario SAO, nella citt? dell?agroalimentare turistico e del buon vivere.

Anche Monica Tommasi, forse meno offensiva sul piano del decoro professionale (ma non di meno sul piano personale: i toni da osteria dove sarebbero ? Inutile chiedere credo), ha ritenuto di trincerarsi dietro una sorta di ?no comment? dopo esser stata colta clamorosamente in castagna dal magnanimo collega Ranchino che, devo dire con eleganza, non ha voluto girare il coltello nella piaga fino in fondo, parlando di voci dal sen fuggite.

Infine spiace veramente constatare che anche il Dr. Leoni sia caduto nella tentazione di controbattere alle nostre obbiezioni mosse a viso aperto, anche lui trincerandosi dietro la ?foga dei giovani avvocati?, secondo me non avendone alcun bisogno, ma solo per la comodit? dialettica di unirsi al ?coro?, lui, povero e derelitto ex segretario comunale in pensione, che per? ha visto decine di piani regolatori e migliaia di altri atti.

Se ? sicuramente vero che conosce bene le regole dell?agire urbanistico del comune, sapr? senz?altro che lo strumento normativo urbanistico non pu? essere esercitato in completa autonomia dai comuni ma ? invece integrato - e secondo alcuni amministrativisti ? addirittura sottoposto ? al corrispondente strumento normativo regionale, e sono altrettanto sicuro che egli sa che ? la regione il soggetto che detta le linee programmatiche fondamentali dello sviluppo territoriale, quindi ? questo il soggetto istituzionale che dovrebbe essere l?obbiettivo degli ambientalisti (pentiti) di ieri, e dei nuovi acquisti di oggi; ed ? per questo che, a parer mio, ? fuori luogo parlare di condanna alla discarica per legge; la legge pu? essere cambiata s?, ma deve essere cambiata quella regionale.

Ma sono certo ? anche se non voglio credere che il discorso valga per il Dr. Leoni - che ? pi? facile sparare contro un ?inquinante? Comune vagamente di centro-destra allargato, che contro una regione di sinistra, e per ci?, per definizione, ?pi? pulita ed ambientalista?, magari come quella della Campania di Bassolino.

Comunque, a parte il vittimismo ironico che non fa onore alla statura della stimata figura del Dr. Leoni, penso che sia d?uopo per lui una riflessione sul fatto che in questa vicenda si ? trovato contiguo con la sinistra pi? sinistra.

E? pur vero che la salute e l?ambiente non hanno casacca, ma una riflessione credo sia doverosa da parte del Consigliere Leoni, soprattutto relativamente ai rapporti con il COVIP, che mi sembra lo appassionino di pi? di quelli con il PDL.

Nulla di male in realt?, fintanto che non vi sia una incompatibilit? di ruoli tale da divenire contrapposizione programmatica, che lascia sul campo qualche punto interrogativo di troppo.

Pubblicato il: 06/01/2011

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