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NOTIZIE CORSIVI

La scuola ostaggio di genitori compiacenti

Alessandro M.Li Donni

di Alessandro Li Donni

C?era una volta il sacro timore del professore.  I genitori chiedevano al proprio figlio di studiare, studiare e studiare.  No, non stiamo parlando della preistoria ma qualche anno fa.  C?era una volta il terrore di essere rimandati.  L?esame di settembre era una sconfitta, una delusione per lo studente, un salasso per la famiglia.  Insomma lo studente, anche quello poco disciplinato cercava di evitare l?onta del 5 per evitarsi lunghi ed afosi pomeriggi chino sui libri a studiare.  Cos? la scuola ? andata avanti per alcuni decenni.  Poi sono arrivati gli psicologi dell?infanzia, i primi ricorsi al TAR di genitori tanto premurosi ed ? iniziato il declino della scuola.  Un declino voluto un po? da tutti, da destra e sinistra, da insegnanti e genitori, da sindacati e ministri.  Un po? tutti hanno deciso che la scuola doveva divenire un luogo di studio, senza traumi o presunti tali per i giovani virgulti delle nostre famiglie sempre meno prolifiche.

L?altro giorno, scorrendo velocemente il ?mediavideo?, ? apparsa una notizia veramente eclatante.  Un genitore ? andato a parlare con il docente di italiano del proprio figlio.  L?insegnante ha avuto l?idea sfacciata di sottolineare come le continue assenze del giovanotto avrebbero potuto compromettere la sua carriera scolastica.  Credendo di aver compiuto il proprio dovere, l?insegnante si ? invece ritrovato un genitore imbestialito e pronto a ricorrere al Tribunale (il sacro TAR) per difendere il proprio figlio assenteista.

Forse qualcosa non funziona pi?.  Una volta ?marinare? la scuola era vietato.  Una volta un genitore che andava alle udienze era foriero, per i pi? furbi, di rimproveri e punizioni.  S?, una volta perch? oggi non ? pi? cos?.  Guai a sgridare un ragazzo perch? si rischia un processo.  Alle elementari il solo dire ?buongiorno? alla maestra ? diventato un gesto di bon ton d?altri tempi.  Sentire parole da commedia all?italiana pecoreccia nei cortili di scuole di qualsiasi ordine e grado ? nella pura normalit?.

E? cos? che i docenti si sono trasformati in meri impiegati, non si sentono tutelati, non reagiscono se non per lo stipendio. Insomma nelle scuole italiane ? sempre pi? difficile imbattersi in un professore vero, uno di quelli che pretende ma offre il suo sapere.  E? sempre pi? facile imbattersi, invece, in maestri e professori che confondono il tu con il te, che masticano pane e dialetto, che nei compiti scritti non correggono gli errori di italiano perch? sono di matematica.

Ma il sindacato dove ? stato per tutto questo tempo?  Gli stipendi sono fra i peggiori in Europa, i docenti contano sempre meno, sono sempre meno preparati, quasi temono gli studenti e i loro genitori.  Forse la prima vera riforma deve ancora venire, che ci riporti qualche anno indietro perch? non sempre il futuro ? migliore del passato, la scuola insegna.

 

Pubblicato il: 12/01/2004

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