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NOTIZIE CORSIVI

Dottor Stranorrore e l?invenzione della Calanchina

Gian Paolo Aceto

Si rigirava nel letto e non riusciva a prendere sonno. Infine si alz? e prov? a farla, ma di malavoglia, dato che era diventato ambientalista e spasimava per rifiuti zero, e perci? doveva dare il buon esempio.

Sconsolato, nel tornare a letto gli capit? di passare davanti allo specchio e l? per l? non se n?accorse, ma poi un brivido di aria fritta gli percorse l?epidermide e torn? davanti allo specchio.

La sorpresa per lui, cos? umile e  modesto, fu enorme. Lo specchio non rifletteva niente! In una parola, anzi in tre, lui non c?era. Allora prov? a girarsi di lato, prima a destra poi a manca, ma non ci fu niente da fare, lui non c?era!

Non gli vennero i sudori, quelli freddi,  soltanto perch? lui aveva la pretesa di avere sudori suoi, e non telematici. Per? stava male, visto che non appariva pi? nemmeno sullo specchio. Insomma, lo specchio era diventato semplice vetro, e al di  l? si vedevano distintamente spazzolini da apparecchio dentario, lozioni letterarie pi? miracolose che le lezioni sul web, e anche un pettine per le idee, della serie meno ce n?? pi? hai un aspetto gradevole in consiglio comunale.

Cos?, il resto della notte lo pass? in bianco, mettendosi al computer per riempire quella subliminale sensazione di vuoto che comunque lui subdorava, ma non osava dirsi, che lo riempisse da tempo.

Pens? che avrebbe chiesto consiglio alle persone pi? vicine, e perci? appena arrivato il mattino telefon? a uno dei due valletti da camera della sua rubrica, il quale dopo avergli detto pace e bene, orate fratres, nessuno mi tocchi il mio cattolicesimo, si mise a piangere peggio di un salice che piange al telefono e lo esort? a trovare un rimedio, e verso la fine della telefonata gli chiese con l?aria da niente di fargli un commento all?articolo, anzi editoriale, che stava per scrivere. Il rimedio all?assenza di s? il valletto lo sapeva bene qual?era, cio? quello di analfabetizzare pensierini da pierini della morale da sacrestia, e scriverne cos? tanti e cos? insistentemente che alla fine si sarebbe pur trovato qualcuno con i coglioni morali talmente rotti che???Che? cosa? Via, ci sono tanti modi di esistere, quando non si riesce a vivere, oppure finire di esistere, per disperazione da assenza di commenti!

La telefonata successiva fu al secondo valletto della sua rubrica, il pierino permaloso con la fregola delle analisi come vuole la maestra, ed ? cos? che si fa un buon raccolto da vero agri-cultore politicamente acculturato soltanto sul Tutto, dalla seconda guerra mondiale in poi.

Il  pierino, sentita dal suo capo la notizia dello specchio dispettoso, si morse le dita per non rivelare che la stessa cosa succedeva anche a lui, tuttavia riusciva ad annegarla nel vino che produceva, annegando ovviamente anche il vino, e disse allo sventurato per consolarlo: ?Da oggi ti faccio tre commenti ad ogni tuo articolo, uno mio, il secondo con uno pseudonimo, e il terzo se riesco a non fare pi? di quattordici errori di sintassi in ogni mio scritto.?

Il terzo lo chiam? al telefonino, senza immaginare che in quelle ore non presiedeva niente ma se ne stava giustamente in campagna, nel profondo di un calanco dove aveva rimorchiato una tipa niente male con due tette cos?, e non voleva essere disturbato da qualsiasi pseudoproblema filosofico ?esistenziale quale per esempio la trasparenza dell?inconsistenza del non essere, nemmeno come riflesso altrui, visto che stava andando al sodo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Insomma, al poveromo che non rifletteva pi? niente non rimase altro che chiamare l?ultimo dell?associazione creata per dare un covo a tutti i bisognosi di appartenenza, come se non bastassero i covi che gi? ci sono, il ragionier parlante che sapeva tutto perch? aveva sempre pronto nel taschino il Bignami della corretta amministrazione pubblica, di quella privata, e soprattutto della propria immagine, anche quella riflessa o non riflessa in uno specchio (da l? le sue riflessioni, imparate in un praticantato bancario).

Il Rag.Bignamini rispose ancora prima del trillo del telefono, abituato com?era a sapere tutto, prevedere di pi?, e risolvere i problemi prendendo una parte, quella solo riflessa, per il tutto, come un buon marxista di Centro ormai si ? convinto di dover fare.

Il  ragioniere lo ascolt? e gli promise subito quarantasette pagine di cifre diagrammi e cruciverba dove l?altro senz?altro avrebbe trovato una risposta al problema della non riflessione, visto anche che a non riflettere erano tutti e due molto esperti.

 

Non sapendo pi? cosa fare lo sventurato non os? nemmeno pi? rispondersi circa il suo problema di immagine, perci? prese la macchina e si avvi? a casaccio nei dintorni della Rupe, finche capit? nella valle o dorsale dei calanchi, un paesaggio cos? schifoso e rozzo, anche senza discarica, che sarebbe andato bene a Dante come ?morta gora?. Parcheggi? e si mise a camminare.

Fu dietro un cespuglio che sent? un ansimare, un mormorare, un gorgogliare aneliti di passione, dolci baci e languide carezze che nemmeno Puccini. Sporse la testa da dietro il cespuglio e vide il

Prof. Amanca teneramente abbracciato a una meravigliosa  donnetta.

Non si permise di disturbare la scena delicata che contrastava cos? tanto con l?orrore del posto, brutti e schifosi territori chiamati calanchi dove l?unica vera biodiversit?, tanto per usare un linguaggio da ambientaliste, era rappresentata in quel momento dall?abbraccio dei due amanti.

E fu cos? che gli venne un pensiero strano, causato dall?orrore del posto che per sublime stranezza si rifletteva nella delicata scena d?amore, tanto come le identiche immagini di uno specchio.

Gli balen? un?idea  geniale e anche molto astutina , quella di proporre di fare di quel territorio un Parco, il Parco dei calanchi, dove tutti, dai neonati ai centoventenni potessero andare a fare all?amore, ispirati dal posto unico al mondo (nel mondo dove anche la merda in scatola ? un?opera d?arte). Ovvio,Watson, se si fa un parco la discarica dev?essere chiusa!

Era l?unica medicina, che lui entusiasta chiamo subito ?la Calanchina?, per risolvere anche il problema dei rifiuti  della citt?, e lui ne fu cos? convinto che la chiamo la proposta amministrativa che avrebbe raggiunto tutti i consensi, anche dei signori dell?opposizione in consiglio, che notoriamente sono i pi? astuti del reame. Infatti facendone un parco ovviamente non si sarebbe pi? potuto portare rifiuti alla discarica.

Il Dott.Stranorrore soddisfatto della pensata torn? a casa, and? in bagno, si guard? allo specchio, si

rivide di nuovo la sua immagine  e disse rivolto al medesimo:?Specchio, specchio del mio letame, chi ? il pi? astuto del reame??

Ma lo specchio, che era appena stato generoso, si vendic? di troppa astuzia e fece di nuovo sparire la sua immagine.

Nacque cos? il famoso detto secondo il quale certe proposte fanno proprio perdere la faccia.

Pubblicato il: 27/12/2010

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