Soldi per la complanare: un contributo alla chiarezza

Non sto a spiegare il meccanismo esoterico per cui il versamento da parte della regione di 2.673.000 euro, quale prima rata del contributo per le spese della complanare, consente al comune di Orvieto di non sfondare nuovamente il patto di stabilit? e di precipitare nell?abisso.

Mi limito a far presente che il denaro affluito in cassa pu? essere tranquillamente utilizzato per qualsiasi tipo di pagamento, purch? rimanga sempre disponibile (tra fondo di cassa e possibilit?, limitata per legge, di prestiti a breve da parte della banca-tesoriere) una somma di pari importo per far fronte ai crediti dell'appaltatore, quando essi matureranno. Ma passer? un po? di tempo prima che venga allestito il cantiere, l?appaltatore dia inizio concreto ai lavori e ne esegua in quantit? tale da maturare il diritto al pagamento di un primo stato di avanzamento. E ci? rappresenta un serio ristoro per la cassa comunale. Diceva Catalano: ?Meglio essere ricchi con tanti soldi che poveri senza una lira?.

Quanto all?opinione strisciante che la Regione sia stata buona, per qualsiasi motivo, nei confronti del comune di Orvieto, vorrei dire la mia.

La regione ? obbligata ad anticipare una percentuale del contributo che finanzia un?opera pubblica non appena sia avvenuta la consegna dei lavori. Nel caso della complanare trattasi per? di un appalto integrato, nel quale ? l?appaltatore che, prima di dare concreto inizio ai lavori, deve redigere e farsi approvare il progetto esecutivo. Sussiste quindi il dubbio se l?affidamento all?appaltatore della redazione del progetto esecutivo, in attesa che esso venga redatto e approvato, equivalga all?inizio dei lavori. La regione ha adottato l?interpretazione pi? favorevole al comune di Orvieto, ma c?erano altri comuni umbri con l?acqua alla gola che aspettavano anticipazioni e che cos? le hanno potute avere.

Con ci? non voglio dire che non vada bene cos? e che l?amministrazione comunale di Orvieto non abbia svolto bene il suo compito. Voglio semplicemente dire che, come ci ricorda una vecchia storiella, non sempre chi ti tira fuori dalla m? lo fa perch? ti vuole bene.