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Le aspettative dei pendolari aspettando Sacc

Fabiola di Loreto

Nutro personalmente poche aspettative nel preannunciato e attesissimo incontro con il dott. Sacc?. Ci? non significa ovviamente che non apprezzi quanto le istituzioni locali stiano facendo per affiancare e sostenere le ragioni dei pendolari ma, haim? ho memoria, tanta e purtroppo dimentico difficilmente specie le cose spiacevoli.
E? per questo che, aspettando Sacc?, vorrei ricordare a coloro che scrivono sull?argomento, che non ? questo il primo incontro. E? vero, Sacc? ? la prima volta che viene ad Orvieto (anche perch? a marzo 2003 quando il Comune di Orvieto insieme ai pendolari organizz? un incontro egli era atteso ma non venne) ma non ? la prima volta che, nella storia del pendolarismo orvietano ci troviamo ad incontrare esponenti autorevoli di Trenitalia (o FS come preferite).
Credo, con realismo, ma vorrei sinceramente essere smentita dai fatti, che esista una evidente e precisa volont?, peraltro gradualmente aumentata con il tempo, di non rispondere alle richieste di Orvieto da parte dei nostri interlocutori di oggi.
Ricordo, infatti, che oltre all?incontro del marzo 2003, nato per sottolineare gi? allora alcune difficolt? derivanti da un cambio orario che aveva iniziato a peggiorare la situazione del trasporto orvietano, ci sono stati ben due incontri a Roma con il nostro Assessore Mocio, una delegazione dei pendolari e il tanto nominato Sacc?.
Ad uno dei due incontri presi parte anch?io e non riesco proprio a dimenticare, purtroppo, l?assoluta indisponibilit? del nostro interlocutore. Non fu sensibile a nessuna delle nostre richieste e non sembr? affatto impressionato dai nostri numeri: 800 abbonamenti mensili di lavoratori orvietani che sottoposti ad orari stabiliti dai contratti collettivi nazionali di lavoro chiedono semplicemente treni che corrispondano alle fasce orarie di maggior utenza.
Tengo a precisare che ci? che noi chiediamo rientra in un diritto che ci ? dovuto a fronte di un pagamento che ogni mese anticipiamo ad una azienda che lavora in regime di monopolio assoluto gestendo una rete pubblica e con la quale stabiliamo un contratto che prevede un servizio che dovrebbe rispondere a criteri di puntualit?, sicurezza e pulizia. Anche la gentile concessione di un incontro, lo dico a quanti si stanno emozionando e commuovendo per tanta disponibilit? dimostrata, rientra tra i principi fondamentali della Carta dei Servizi di Trenitalia. Leggetela per favore, la trovate nel sito ufficiale della societ? e tra i principi troverete la ?partecipazione? intesa come rapporto con il cittadino/consumatore che ?costituisce un punto irrinunciabile dell?orientamento al cliente di Trenitalia che si impegna pertanto a garantire al massimo il diritto all?informazione e a valutare critiche, proposte e suggerimenti provenienti dai singoli clienti e dalle Associazioni dei Consumatori?. E prosegue dicendo che ?vengono attivati specifici momenti di confronto con la clientela e con le sue associazioni?.
Dopo gli incontri citati cosa si ? verificato con il cambio di orario? ? stato tolto un altro treno di rientro pomeridiano, ci sono stati offerti solo intercity provenienti dal Sud tutti i giorni in ritardo di 20/30 minuti, non ? stato risolto il problema del buco di orario la mattina dalle 6.08 alle 7.33 e non esiste la possibilit? decente di tornare  la sera da Roma dopo le 20.00. E questo perch?? Perch? c?? una politica ben precisa di Trenitalia e se guardate gli orari dei treni da Roma per Firenze vi renderete conto che sono aumentati a dismisura i collegamenti Eurostar e quindi occorre fare spazio sui tracciati a questa tipologia di treni. Conseguentemente: Orvieto non ? n? Orte n? Firenze, non ? snodo ferroviario, non ? capoluogo di Regione, ha due linee ferroviaria che attraversano e impattano con il proprio territorio ma non ? degna di fermata di Eurostar e soprattutto credo ha cittadini molto civili e troppo garbati per questi interlocutori. Cittadini non avvezzi alla protesta come avviene invece in atre parti del Paese, come ad esempio in Calabria, dove persino il vescovo di Locri Monsignor Bregantini ? sceso sui binari per un treno cancellato. Ma quanto durer??
Aspettando Sacc? intanto ieri sera la situazione era la seguente: l?Intercity delle 18.47 aveva in partenza 30 minuti di ritardo. Unica possibilit? per tornare a casa l?interregionale delle 18.30 per Ancona, cambio a Orte e regionale fino ad Orvieto con arrivo alle 20.05. In conclusione 1 ora e 35 minuti di percorrenza per tornare da Roma ad Orvieto nel 2004 pagando un abbonamento con supplemento intercity e viaggiando sulla linea lenta con regionali ed interregionali. Quando iniziai a fare la pendolare 10 anni fa avevamo un interregionale per Firenze che impiegava 1 ora e 15 minuti. Questa mattina, invece, l?intercity delle 7.33 ? arrivato a Roma con 30 minuti di ritardo viaggiando sulla lenta e con carrozze fuori da ogni canone di sicurezza e di igiene. Il problema ? che ci stiano abituando a qualcosa che non n? civile n? decente per un Paese come il nostro e che richiede una forte assunzione di responsabilit? da parte di Trenitalia.

Pubblicato il: 08/01/2004

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