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Se Cimicchi non esistesse l'opposizione cosiddetta lo inventerebbe

Fausto Cerulli

di Fausto Cerulli

Gira gira, mi son detto, Antonio Barberani ? tornato ai suoi interessi preferiti. Si ? tolto la maschera di Berlusconi made in Orvieto ed ? tornato ad occuparsi di cinema, come succedeva quando al posto di un minisupermercato in via Luca Signorelli davanti all?Hotel Posta esisteva il cinema Roma, e qualche volta si riusciva a vedere qualche film di quelli che non erano in cima al botteghino come la cazzate natalizie di De Sica che se il padre rinasce le zampate in culo si sprecano.
Divago, al solito. Torno a Barberani: comincia il suo articolo con una citazione di Frank Capra e mi dico vuoi vedere che adesso parla di Pasolini o di Eisenstein.  E invece no. Cazzo, lui parla di Cimicchi. Ora ? vero che Stefano Filzabianca gli piace di essere protagonista (che ? anche facile in questo teatrino politico di Orvieto dove abbondano le macchiette), ma se seguitano sempre a parlare di lui, allora vuol dire che lui ? una specie di dio, dio ne scampi. E mi viene in mente quello che mi disse Cimicchi quando ci siamo incontrati per caso mentre andavo a prendere ordini da Lui.  Mi disse:?
Fausto, ma perch? certe persone continuano a prendersela con me anche se piscia un asino, ed io ormai sono quasi in pensione?? Domanda non
peregrina. Provai a rispondere scherzosamente dicendo ma se non parlano male di te, di chi parlano male in questo deserto di testoline politiche?
Ora mi accorgo che non scherzavo. Se Cimicchi non esistesse la opposizione cosiddetta lo inventerebbe. Sai che gusto a prendersela con Maurizio Negri o con la  Stella ex rossa. Con tutto il rispetto, e riprendendo un volgare frasario orvitetano, sarebbe come  menare a un vecchio che caca. Cimiccchi
dunque ? il nemico che l?opposizione, arroccata nella sua fortezza del deserto dei tartari, aspetta al varco. Barberani spara a zero su Cimicchi.
Filza Bianca ? il responsabile di tutto. Se Orvieto Jazz comincia a stare sulle palle per via di quel rimescolarsi di snobismo da vitelloni felliniani e di saccopelisti che mettono il sacco a pelo all?Hotel Maitani. Se l? inverno quest?anno ? stato particolarmente freddo (come mi diceva ieri un
vecchio amico di Porano? avvoc?, un agosto cos? freddo non s?era mai visto?) la colpa ? di Cimicchi.
Cazzo, Cimicchi, ma chi arisei, Dio? Quasi quasi dovremmo fare una colpa a Cimicchi anche per il fatto che un agostinianiano con le palle che manco so come si chiama ha preso il posto di Grandoni detto li vedi quelli mondi
londani quello ? dodi. Antonio, sai che ti voglio bene, ma nessuno mi toglie dalla mente che tu ti sia incazzato con Cimicchi quando ha detto o scritto che l?opposizione non
ha  una dirigenza politicamente presentabile.
Lo so, Stefano avrebbe dovuto aggiungere che anche la maggioranza non brilla di teste pensanti. Ma Cimicchi faceva il suo dovere di paraculo a parlar male dell?opposizione. E invece tu ti sei sentito toccato nel nervo vivo. Hai guardato per un attimo al personale politico e parapolitico che ti circonda, hai pensato ai circoli Dell?Utri diretti da avvocati
rivoluzionari (anche Robespierre, in fondo, era un leguleio). Devi aver avuto un soprassalto di  leggero disgusto. E per superare il conato di vomito hai sparato sul bersaglio grosso. Che ? grosso perch? voi lo fate grosso.
Chiudo con una citazione citabile: ? Non ? vero che i grandi sono grandi, il fatto ? che noi stiamo in ginocchio?. Questione di prospettiva, Antonio, e torniamo al cinema cinema...

Pubblicato il: 07/01/2004

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