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NOTIZIE CORSIVI

RITORNO AL FUTURO ANTERIORE

Chiara e Mario Tiberi

E? giusto ammettere e menzionare che accanto agli indifferenti, ai disinteressati, ai frenetici che non guardano pi? in l? del proprio naso, ai timorosi del ?nuovo?, a chi va bene non sapere e non conoscere, vi sono anche gli interessati, gli informati e impegnati socialmente, i lettori e gli scrittori, i ?sapienti? per diletto o per professione, gli stanchi di questa stasi in cui l?Italia della gente comune ? costretta a rimanere per mano dell?Italia dei potenti, dei ricchi e degli egoisti.

Ma quale primato, che sia di natura economica, sociale o culturale, ? attribuito o attribuibile all?Italia?. Probabilmente nessuno!.

I dati relativi a un benessere e a una crescita dell?intero nostro Paese, che riguardino tutti gli strati sociali, non sono affatto rincuoranti. Sembra quasi, almeno agli occhi di giovani che confusamente lottano per avere il loro giusto posto nella societ?, che l?Italia esista solo nel suo imposto permanere sempre uguale a se stessa. Ma ci? suona come un qualcosa di non naturale: tutto ? in movimento e in divenire, per cui tutto ? soggetto nel proprio percorso a mutamenti e variazioni.

Solo questa, appare la strada da seguire se si vuole scongiurare il pericolo immanente e imminente di una implosione su se stessi e procedere, invece, nel segno del progresso. Cosa rimane a tutti coloro che desiderano un maggiore benessere del proprio Paese? A coloro che, onestamente, ritengono che la crescita e la qualit? della vita siano direttamente proporzionali agli investimenti effettuati nei campi della ricerca scientifica e tecnologica, dell?innovazione, dell?istruzione?.

Scuola e Universit?: esempi palesemente emblematici della malattia autodistruttiva dell?Italia!.

Sempre pi? iscritti, anche grazie al numero crescente di famiglie di origine straniera, ma sempre meno qualit?. A fronte di investimenti tendenzialmente minori e tagli di spesa pesanti, riguardanti l?intero mondo dell?istruzione e dell?educazione, scuole e universit? (le cui tasse sono per? considerevolmente lievitate nell?arco di un biennio) non sono in grado di garantire strumenti, personale e risorse adeguate.

Esiste una parte di giovani pronti ad imparare, ad amare lo studio considerato come valore e momento fondamentale di arricchimento, intrapreso con costanza e seriet?. Ma sono quegli stessi studenti che, contro il diritto universale allo studio, si scontrano giornalmente con scuole e universit? male organizzate, non idonee e attrezzate a soddisfare e far emergere le esigenze, i meriti e le capacit? della giovent? italiana. Si sta gradualmente privando lo studente della possibilit?, inalienabile e inviolabile, di un sano percorso formativo i cui capisaldi risiedono nello sviluppare le potenzialit? delle facolt? intellettive nella loro interezza.

Non solo innumerevoli nozioni, ma sollecitazioni della curiosit? e della fantasia, intesa come immaginazione creatrice, che consentano una libera interpretazione e conoscenza del mondo, nonch? l?appropriarsi progressivamente della propria autoconsapevolezza ed identit?.

In un romanzo di Joestin Gaarder ? scritto che ?il bambino non ? ancora diventato schiavo delle aspettative causate dall?abitudine. Il piccolo quindi ? il pi? libero dai pregiudizi, forse ? addirittura il pi? grande filosofo: infatti non ha prevenzioni e questa ? la virt? pi? alta della filosofia?. Virt? che dovrebbe riscontrarsi in tutti gli ambiti della conoscenza, dell?etica, della politica e della convivenza sociale.

L?apertura mentale e la sua disposizione emotiva al ?diverso? e allo ?sconosciuto? sono le qualit? pi? spontanee e pure che un infante possa avere e che, se non coltivate nei primi anni di et?, difficilmente poi si ritrovano nella persona adulta che diverr?.

Alcuni bambini un giorno, in un parco, hanno detto alla loro baby-sitter: ?Uffa, andiamo via. Qui non c?? niente da fare. A casa invece c?? la televisione, il computer, la play-station?. Incapacit? inventiva e di socializzazione. Allarmante!.

Una signora, un altro giorno, suscitando lo stupore e l?ilarit?, se cos? si pu? definire, dei presenti, ha osservato: ?C?? da riconoscere che i bambini e i ragazzi di oggi sono pi? intelligenti e svegli; sanno fare tutto con le tecnologie di ultima generazione?. Altrettanto allarmante!.

La tecnologia, senza i valori dello Spirito e della Coscienza, ? un?arca vuota, fredda e priva di Anima: ritornare al futuro anteriore vuol significare l?offerta di uno spazio di continuit? tra il meglio della cultura ereditata e il gettare solide basi di un ponderato, armonico, equilibrato sviluppo prossimo venturo.

 

 

Pubblicato il: 04/12/2010

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