Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Dietro il finto rispetto delle forme c?? solo il calcolo della vecchia politica

Guido Turreni, PdL Orvieto

Sento il bisogno impellente di rispondere pubblicamente alla pressante richiesta dell?opinione pubblica su quello che stiamo combinando, anche perch? mi sembra che l?informazione locale non sia stata cos? serena nel restituire giudizi e valutazioni sugli ultimi episodi della vita politica comunale.

Devo dire per onest? intellettuale che questo atteggiamento dei media non pu? considerarsi sempre cos? colpevole, in quanto ? stato mal influenzato ? pi? o meno consapevolmente ? da comportamenti decisamente al di sopra delle righe di alcuni politici o pseudo tali che non mi sembrano animati da intenti costruttivi e/o concludenti, ma ispirati semmai da interessi di parte nemmeno del singolo partito, ma addirittura di una fazione o sotto fazione del medesimo, e decisamente inutili ed inconcludenti per gli interessi generali della citt?.

La conferma di quanto dico viene resa direttamente dall?ex capogruppo in Comune del Pd Giuseppe Germani (cui auguro senza infingimenti o secondi fini di ritornare sui suoi passi), il quale ha delineato ? seppure con messaggi trasversali e se vogliamo ?subliminali? ? una situazione di sostanziale impossibilit? nel ?fare politica? per quel partito, come si conviene ad una forza che, fino a ieri, costituiva il faro politico pi? importante della citt? (sic transit gloria mundi).

Ed infatti tutti sappiamo quanto sia critica la situazione in Comune, sia sotto il profilo puramente contabile, sia sotto il profilo finanziario, per cui chi fa politica per la comunit? (e non per s? stesso) dovrebbe in teoria adoperarsi affinch? questa ed altre situazioni critiche siano affrontate e risolte, e questa ? devo riconoscerglielo - mi sembrava la mission che si era prefisso Germani adoperandosi per un rinvio del Consiglio Comunale.

C?era infatti un problema di natura formale da rispettare, ben evidenziato da altri, che pretendevano (se vogliamo anche giustamente all?apparenza) di vedere le carte con un certo anticipo per poter decidere con cognizione di causa.

Il problema per? era rappresentato dal rispetto di un termine fissato al 30 novembre, data entro la quale posso essere ?rimaneggiate? le carte del bilancio passato.

Le persone di buona volont? che volevano salvare capra e cavoli hanno deciso di soddisfare le legittime richieste di chi chiedeva tempo per vedersi le carte, ma al tempo stesso hanno voluto permettere al COMUNE (e non a Toni Concina o ad altri) di poter modificare le carte in modo da poter riequilibrare poste squilibrate.

Tutto a posto si direbbe una volta accontentati sia gli uni che gli altri.

E invece manco per niente.

Infatti la verit? che nessuno ha detto (giornalisti e politici vari) ? che solo apparentemente l?esigenza degli oppositori atteggiatisi a vestali del regolamento era quella dello scrupoloso rispetto delle forme; costoro infatti intendevano puramente e semplicemente bloccare i provvedimenti di riequilibrio con la scusa del rispetto dei tempi.

Infatti, una volta che si ? riusciti ? faticosamente ? ad ottenere il rinvio al giorno successivo 30 novembre (anche con la collaborazione di Germani), e con ci? rispettando il termine di regolamento, ? venuto fuori il vero intento che costoro avevano di mira, ovvero bloccare puramente e semplicemente il riequilibrio finanziario dell?ente per condurlo sempre pi? nel baratro dei debiti e del disastroso dissesto.

E la prova del nove si ? avuta il giorno successivo in cui si ? cercato di intimidire (in modo alquanto maldestro direi, purtroppo anche con l?aiuto di qualche giornalista d?area che ha parlato a sproposito di coraggio e di paura) chi invece intende mettere a posto i conti del COMUNE, con una specie di politicante pregiudiziale alla Peppone che avrebbe dovuto essere votata dall?unico esponente PD presente, e questo s? che ? indice emblematico della seriet? di simile azione politica.

Un?opposizione seria non dovrebbe a mio parere sperare nel fallimento di chi sta almeno cercando di riparare clamorosi e vergognosi danni cagionati A TUTTA LA COMUNITA? ORVIETANA, ma dovrebbe quantomeno assumersi le proprie responsabilit? ed opporsi ? ci mancherebbe ? se ritiene che la soluzione debba essere diversa da quella proposta da chi governa illustrandone i perch? ed i ?per come?.

Non basta dire solo no, come fa la consigliera Stopponi (spero che Giampaolo Aceto non mi riprenda?), che rivendica ? banalmente ? un sorta di diritto al dissenso esclusivamente fondato sul principio di appartenenza.

Bisognerebbe assumersi anche l?onere della proposta alternativa, oppure, quantomeno, quello della denuncia di un grave errore in cui si incorrebbere approvando un certo atto, con relativa prospettazione delle implicazioni dannose per la comunit?.

Ma se l?attegiamento di Rifondazione poteva sembrare irragionevole ed oltranzista, quello di chi mi dice che il rinvio ?non sana?, ma anzi si riserva bla bla, mi dovrebbe spiegare perch? non sana e perch? sarebbe cos? grave approvare questi atti, quando invece mi sembra evidente che riequilibrare il bilancio sia un atto se vogliamo doveroso per chi governa.

Non ? sicuramente il caso di fare trionfalismi che potrebbero a breve avere retrogusti beffardi e decisamente amari, ma forse, dico forse, con questo rinvio e successiva approvazione potremmo cominciare a risolvere gran parte dei problemi finanziari del comune chiudendo addirittura il bilancio in equilibrio, almeno per questa annualit? e per l?anno passato.

Si intravvedono infatti all?orizzonte la sistemazione della partita dei parcheggi e si parla pi? o meno con soddisfazione dello sblocco di alcuni milioni di euro da parte della Regione Umbria, anche se, su questo ente e sulla sua efficienza per Orvieto, io sono come San Tommaso, se non vedo, non credo, avendo ben presente la considerazione pari a zero che a Perugia si ha del popolo orvietano, tanto pi? adesso che si ? voluto cambiare pure casacca.

In ogni caso se, e dico se, tutto ci? dovesse realizzarsi consentir? non certo di risolvere definitivamente tutti i problemi, ma sar? senza dubbio una prima importante pietra miliare della lunga strada che ci separa dal risanamento definitivo, che ? quello che veramente spaventa chi oggi si oppone e non certo la citt?.

L?aria di sconfitta quindi non la vedo proprio, vedo semmai un aria se vogliamo di preoccupazione, di impegno, e in alcuni addirittura di abnegazione,  per gli interessi superiori della Citt?, cercando di fare il possibile affinch? una societ? milanese con consolidata esperienza nel settore dei parcheggi possa contribuire a risanare le finanze comunali, alla faccia degli alleluja man, e di chi invece auspica addirittura il disatro economico e sociale della comunit? perseguendolo con campagne inconcludenti e alla lunga pure controproducenti.

Negli altri non vedo invece nulla di serio e di concreto su cui fondare una proposta alternativa degna di questa definizione rispetto a quella sul tavolo dell?Amministrazione, ma vedo semmai solo malafede, freddo calcolo politico, discutibili intimidazioni, astuzie da prima repubblica, o ?giapponesi? rimasti isolati in qualche atollo politico che non si sono resi ancora conto che la guerra fredda ? per fortuna finita nel secolo scorso con la vittoria dell?occidente e della libert?.

Pubblicato il: 02/12/2010

Torna ai corsivi...