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NOTIZIE CORSIVI

Ancora una volta discriminati e beffati

Comitato genitori di militari caduti in tempo di pace

Per il Comitato, Anna Cremona ed Alfredo Garro

Lettera inviata al Presidente del Consiglio ed alle maggiori autorit? del Paese

Dopo aver assistito costernati alla grande esibizione mediatica sulla strage dei nostri 17 militari + 2 civili italiani, martiri di Nassiriya, in cui tutti (stampa, televisione, politica) hanno approfittato per sfruttare al meglio e nel loro solo interesse il sacrificio di questi nostri soldati, un po? nostri figli; oggi noi Genitori e familiari di Militari caduti in tempo di pace, da sempre snobbati ed umiliati dal nostro stesso Paese, dobbiamo ingoiare un altro boccone amaro che sicuramente non ci andr? gi?, ed in cui questo Stato ancora una volta si dimostra senza ritegno e senza vergogna.

Senza voler fare accenni a fatti di cronaca di questi giorni, in cui il consumo di droga e prostituzione per alcuni nostri parlamentari sia un fatto normale, riteniamo che l?ulteriore beffa e l?ulteriore discriminazione verso i nostri figli morti per la Patria, non possiamo e non dobbiamo accettarla.

Per i nostri morti al servizio dello Stato che non possono parlare e quindi non possono protestare per la Loro dignit? negata e calpestata, abbiamo noi genitori e familiari viventi il dovere di farlo!

Ed ? dunque nostro dovere farlo, in ogni momento e con ogni mezzo che le leggi e la Costituzione ci consentono.

Ed allora ci chiediamo: perch? a seguito della grande emozione popolare e mediatica, a soli due giorni dalle esequie dei nostri caduti in Iraq, il nostro Governo approva un decreto in cui stanzia la somma di 200 mila euro (400 milioni circa di vecchie lire) ai familiari di ogni vittima, come anticipo sul definitivo risarcimento (ancora da quantificare: si ?vocifera? di cifre che vanno dagli 800 milioni al miliardo di vecchie lire) pi? un assegno vitalizio (adeguata pensione che a noi ? sempre stata negata) come da notizie riportate da: Corriere della sera, il Giornale, Repubblica, la Padania ecc. di venerd? 21 nov. c.a. E per noi invece mai nulla?

Tale ?Speciale elargizione? e ?Vitalizio? disposto, non ci dispiace; anzi riteniamo che la somma sia ancora insufficiente, considerati i quattro miliardi stanziati alle vittime del Cermis; anche perch? con tutto ci?, nessuna cifra restituir? i caduti alle rispettive famiglie.

Ma restiamo tuttavia indignati e protestiamo energicamente sulla discriminazione messa in atto dal nostro Governo nei nostri confronti; infatti solo meno di due mesi or sono: il 24 settembre u.s. presenti sulla P.zza Montecitorio ove protestavamo civilmente per l?indifferenza del nostro Parlamento nei confronti  dei Genitori di militari caduti in tempo di pace, in cui ci veniva consegnata copia della Relazione Tecnica la quale sanciva che in assenza di denaro nelle Casse dello Stato, il Ministro delle Finanze on. Tremonti negava qualsiasi stanziamento ai medesimi bocciando quella modestissima somma relativa alla Proposta di Legge Unificata C 1649 e C 1752 Ramponi -Ruzzante che ci equiparava (finalmente) a Carabinieri e Polizia. Cifra 75 mila euro pari a150 milioni di lire, inglobando al suo interno i Volontari e i Sottufficiali dimenticati. Proposta di Legge Unificata che solo a parole tutti si dicono favorevoli, ma che i fatti dimostrano l?esatto contrario.

Rileviamo alla luce di quest?ultimo decreto una ennesima discriminazione da parte dello Stato, e apatia dei nostri rappresentanti in Parlamento, nei confronti di chi muore al servizio dello Stato, considerando alcuni militari di serie A, altri di serie B ed altri ancora di serie Z.

Come gi? scrivemmo in data 27 marzo 2002 sia al Presidente della Commissione Difesa on. Ramponi, ed a tutti i Membri della stessa Commissione; noi Genitori dei militari caduti in Servizio Istituzionale non possiamo contare su lobby all?interno del Parlamento che rivendicano o appoggino le nostre modeste richieste. Ed inoltre dobbiamo constatare anche poca rappresentanza delle nostre ?Associazioni? niente affatto rappresentative delle richieste dei familiari colpiti da lutti ?Istituzionali?. ?Associazioni? le quali contribuiscono a far si che i nostri figli Caduti in servizio ed in tempo di pace, e continuamente offesi dallo Stato che li ignora, si pongono a falsi paladini, e fingendo di lottare, remano contro invitandoci invece a continuare a pregare e sperare.  A noi non sta bene. Noi no !

Per tale ragione il CO.GE.MIL. Comitato Genitori di Militari Caduti in tempo di pace, gi? ignorato dal Presidente del Consiglio, dal Ministro della Difesa, dalla Commissione Difesa, e osteggiato dalle stesse ?Associazioni? preposte alla difesa e tutela dei familiari dei caduti; ? continuamente costretto al silenzio, nonostante le innumerevoli missive inviate ai sopra citati rappresentanti delle Istituzioni in merito ai Militari caduti e sempre ignorati,

chiede

al Presidente del Consiglio, al Ministro della Difesa, al Presidente ed a tutti i componenti della Commissione Difesa un?audizione pubblica con all?ordine del giorno: Risoluzione delle pendenti richieste risarcitorie di cui alla Proposta Ramponi Ruzzante, in previsione di una ulteriore ed eventuale modifica della stessa.

Nonch? la compilazione degli elenchi dei caduti in servizio e gli elenchi degli ?aventi diritto?  ai risarcimenti medesimi. E? ovvio che per ?aventi diritto? si intende tra familiari viventi e deceduti.

Pubblicato il: 02/01/2004

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