Ricordo di don Marcello
Giampaolo Smuraglia
Conservo vivo nella memoria il racconto che mi fece una volta di quando, ancora seminarista, nei momenti bui e tragici che precedettero e seguirono il passaggio del fronte, portava qualcosa da mangiare agli antifascisti (prima) e ai fascisti (dopo) nascosti nell'oratorio della Misericordia: per avvertirli del suo arrivo don Marcello fischiettava un motivetto, non ricordo quale, lo stesso comunque per gli antifascisti e per i fascisti. Sia prima, ma soprattutto dopo, con la sua cristiana coerenza e con la sua ?mole? personale, don Marcello garant? l'assoluta inviolabilit? dell'oratorio della Misericordia.
La prima volta che ho visto don Marcello, diciamo cos?, in azione ? stato verso la met? degli anni '50 il pomeriggio d'una vigilia del Corpus Domini, in vescovado, all'incontro dei rappresentanti dell'azione cattolica con il cardinale venuto a presiedere le celebrazioni. Il vescovo Pieri stava per rivolgere il suo saluto al cardinale Eugenio Tisserant quando in fondo alla sala, rosso in faccia e con i capelli tutti scompigliati, apparve don Marcello. Il cardinale disse qualcosa al vescovo e il vescovo disse forte ?E' il nostro don Marcello tutto scapigliato...?. Don Marcello con la sua bella voce, e con gli occhi che gli ridevano, disse al suo vescovo ?Eccellenza, se avesse corso quanto ho corso io oggi sarebbe anche lei scapigliato come me...?. Il cardinale Tisserant, che era - mi sembra - il decano dei cardinali, rise di gusto e volle don Marcello accanto a s?. Ora che ci ripenso non sono sicuro se don Marcello abbia detto ?scapigliato? e non ?spapilato? come avrebbe potuto dire con l'uso colto che sapeva fare dei termini dialettali, utilizzandoli cio? per colorire o rendere pi? precisa una frase.
Don Marcello aveva un talento che ha sempre messo a frutto, come si deve fare con i talenti che si ricevono in dono, in ogni momento e in ogni situazione della sua vita: la leggerezza, una dote che era di pochi e oggi ? di pochissimi.
Nel paradiso dove ? andato ci sar? senz'altro una cattedrale dove trovare, sotto una colonna lontana dalle prime file, il posto ideale per ascoltare la musica. E da qualche parte, in questo paradiso, ci sar? anche una libreria con tutti e ventuno i volumi, pi? i supplementi e le appendici, del Grande Dizionario della Lingua Italiana. Me lo immagino don Marcello che si gusta, con gli occhi che gli ridono, tanta musica e tante parole. C'? quasi da invidiarlo.
Pubblicato il: 11/11/2010