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Il dileggio e la critica al PD

Massimo Gnagnarini

C'? una difficolt? a comprendere che viviamo in un mondo complesso nel quale le vere scelte e le iniziative pi? efficaci per favorire il bene comune non scaturiscono da una unica e parziale visione programmatica , almeno quando questa esista, ma dalla capacit? di aggiornare continuamente una visione futura della citt? nella ricerca di opzioni e soluzioni anche diverse tra loro.

Mi domando se i partiti restano utili per favorire questa condizione. Io credo di s?,  essi restano validi come valida resta la nostra Carta Costituzionale ed ? per questo che credo vadano rispettati i partiti anche se ? chiaro che ciascuno il rispetto se lo deve meritare e guadagnare.

Fa quasi tenerezza assistere, anche a Orvieto, a questa sorta di contrapposizione permanente soprattutto dentro ai partiti, oppure al loro pubblico dileggio mascherato da sentimenti di schifo o di indignazione. Nulla a che vedere con la partecipazione, che deve sempre essere critica, che ognuno di noi come cittadino ha il diritto ma soprattutto il dovere di esercitare, almeno se  teniamo a restare cittadini e a non trasformarci in sudditi.

Anche a Orvieto sembra che i guai interni al PD, certi guai fondamentali prodotti dal restringimento degli spazi democratici e partecipativi, riguardino il PD soltanto e soltanto il PD perch? le incongruenze e le fatalit? della sua vita interna, dai congressi svolti a tavolino ai pronunciamenti dei suoi probiviri, fanno notizia e costituiscono il fatto.

Non fa pi? notizia e neanche pi? si discute sul fatto che gli altri partiti non mostrano particolari divisioni o diatribe interne in quanto non esiste pi? o non ? mai esistito  un ?interno? di questi partiti. Sono 15 anni, ormai, che nel PDL gi? Forza Italia, ma anche nell'UDC non si celebrano congressi n? veri n? finti. Si procede per commissariamenti, per incarichi conferiti e per continue cooptazioni piramidali. Nessun dibattito, nessun confronto, nessuna votazione . E' il caso questo anche del centrodestra orvietano dove l'amico Stefano Olimpieri ? stato di recente semplicemente nominato coordinatore, meritatamente , dai vertici provinciali del suo partito, dove anche Orvieto Libera mantiene il suo presidente Angelo Ranchino ma perde l'assessore Calcagni che si dimette in piena solitudine e autonomia, dove l'UDC diventa miglior collaboratore del Sindaco con Giorgio Pizzo e nel contempo anche suo  critico con Massimo Gnagnarini, e dove l' hardcore dell'assetto politico e istituzionale cittadino, resta , opportunamente, nelle mani di due signori ,  uno dalmata e l'altro meneghino,  rigorosamente indipendenti dai partiti e di cui, probabilmente farebbero volentieri a meno.

Dunque c'? poco da ridere.

A Mariani, nuovo coordinatore orvietano del PD, vanno i miei migliori auguri di buon lavoro.

 

Pubblicato il: 06/11/2010

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