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Istituzioni culturali: al di sopra della destra e della sinistra c?? il buon senso

Pier Luigi Leoni

Caro Direttore,

un certa destra orvietana si crogiola nella speranza che saranno azzerati i fondi comunali al teatro, alla scuola di musica e al centro studi, e che saranno venduti o affittati i locali, come quello del Carmine, oggi in uso ad associazioni culturali.

Pu? sembrare che la destra, al contrario della sinistra, sia nemica della cultura. Ci? ? poco credibile sul piano nazionale, anche se ? un fatto che la sinistra, tradizionalmente, ha investito sugli artisti e sugli intellettuali per essere aiutata a conquistare la piccola borghesia, indispensabile per il proprio successo elettorale. Non perch? amasse particolarmente la cultura. Cos?  come i democristiani investirono sui coltivatori diretti, e su quei coltivatori diretti di anime che sono i preti, non per amore sviscerato dell?agricoltura e della religione.

Ancor meno ? credibile che in Orvieto la sinistra ami la cultura pi? della destra. Vi sono stati certamente degli intellettuali tra i socialcomunisti orvietani, ma le redini del potere le tenevano i clan di origine contadina, che piazzavano i loro uomini pi? astuti nei posti di comando, con lo scopo precipuo di assicurare rendite, cio? posti fissi, ai membri pi? deboli del clan e affari ai pi? intraprendenti. Quelle redini pesavano anche sul collo degli intellettuali fino a spezzarglielo. Altro che cultura!

Ma le istituzioni culturali promosse dal Comune di Orvieto per sensibilit? di alcuni intellettuali, per lungimiranza di amministratori e, qualche volta, per megalomania, devono essere rispettate e migliorate. Certo, la gente di destra si sente salire il sangue agli occhi davanti al clientelismo, agli sperperi e alla pretesa di spacciare per progressismo illuminato l?incapacit? di gestire. Resta per? il fatto che la cultura, cos? come lo spettacolo e lo sport, sono realt? indispensabili a una comunit?. Possono sembrare meno essenziali delle attivit? economiche e della tutela della salute, ma la vitalit? della comunit?, il livello dei servizi, in altri termini la qualit? della vita, sono indissolubilmente legati alla cultura, allo spettacolo e allo sport. N? ? sufficiente la scuola, obbligatoria o meno, il cui ruolo prezioso sarebbe reso sterile in una comunit? carente di attivit? che occupano quello che viene banalmente e riduttivamente chiamato tempo libero.

Una volta chiesi il taglio della spesa del Comune per la scuola di musica, fondata dal mio amico Adriano Casasole, intellettuale di sinistra che la sinistra non aiut? certamente a sopravvivere. Mi criticarono (pi? o meno privatamente) da destra perch? avrei dovuto chiederne semplicemente lo sfratto dai locali comunali. Mi insultarono pubblicamente da sinistra come spregiatore della cultura a causa della mia mentalit? di destra. In verit?, come cercai di spiegare, volevo semplicemente dire che le iniziative d?istruzione che si aggiungono alla scuola pubblica non devono gravare prevalentemente sul Comune, ma sulla contribuzione delle famiglie in proporzione alle loro possibilit?. Concetto che non ? n? di destra n? di sinistra. A meno che il Comune non abbia risorse per largheggiare. Cosa che non ?.

Quindi apprezzo l?impegno col quale l?assessore Antonio Barberani sta tutelando le istituzioni culturali comunali, cos? come ho apprezzato l?assessora Roberta Tardani per la fermezza con cui ha evitato la chiusura della piscina coperta esternalizzandone la gestione. Ancora di pi? apprezzerei la giunta comunale se elaborasse un piano per valorizzare la biblioteca comunale.

Quello che va evitato (non solo perch? lo dico io da sempre, ma perch? adesso lo dice anche la legge) ? il ricorso alle sponsorizzazioni attive, cio? alle spendite di denaro comunale per sostenere singole iniziative private, culturali o meno, sottraendo inevitabilmente risorse ai servizi.

Altra cosa sono le sponsorizzazioni passive, con le quali il Comune riceve risorse dal settore privato per i propri servizi, dando in cambio visibilit? agli sponsor. Ma si tratta di attivit? difficile, con la quale ti fai pi? nemici che amici.

Pubblicato il: 01/11/2010

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