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Lettera al PD orvietano. Basta con questa democrazia

Massimo Gnagnarini

Care donne e uomini del PD siete rimasti i soli a incaponirvi nel voler celebrare i congressi di partito.
Smettetela dunque e fate come tutti gli altri che, ormai, presidiano il territorio attraverso i preposti, i commissari e altre figure nominate solo dai vertici.
Eviterete, cos?, di sottoporvi al pubblico ludibrio a causa dell'emersione dei dissensi interni e delle divisioni inevitabili ed endemiche della democrazia.
La gente non ha tempo per le sottigliezze democratiche cos? che , tra il rumore che voi provocate e il silenzio coatto di tutti gli altri, ? propensa a ritenere che siano gli altri pi? ordinati e pi? seri di voi.
Vi conviene trovare anche a voi l'icona di uno zio paperone da ammirare, invidiare ed emulare o magari pi? modestamente un altro faraone pi? nostrano che vi comandi, vi protegga e vi custodisca.
Invece vi state dilaniando per affermare un faticoso punto di equilibrio interno, che ? poi quel che da solo giustifica e nobilita l'esistenza stessa della forma partito, e non vi accorgete che, ormai, i partiti sono diventati taxi su cui si sale e si scende in percorsi disegnati dall'opportunismo e dalla convenienza personale.
Non vi meravigliate, dunque, se un pezzo di ?citt?? ? piegata a considerare qualche vostro ribaltonista in libera uscita perfino pi? serio di voi, accolto come portatore sano di senso civico e campione d'amore verso la citt? e, a questo proposito, date ascolto al consiglio del sindaco quando v'invita a non esagerare con punizioni, censure e reprimende del caso.
Ricordo i congressi democristiani, le settimane, i mesi di intensa preparazione. Il confronto era, come recitava lo statuto del partito, su liste contrapposte con le correnti che ne definivano lo spazio e ne alimentavano il dibattito.
Nell'arco temporale che ? durata questa cosiddetta seconda repubblica non ho mai pi? rintracciato altre forme sostitutive di selezione della classe dirigente che fossero pi? efficaci e democratiche di quei congressi.
Dunque, se proprio anche voi, ultimi dinosauri del confronto e della partecipazione, volete insistere per questa via almeno rialzate la testa, raddrizzate la schiena e procedete diritti per la vostra strada.
E' l'augurio sincero che come storico avversario mi sento di fare non perch? mi stia particolarmente a cuore il destino del PD, ma come ultima occasione per contrastare la deriva antipolitica e autoreferenziale verso la quale, in questa nuova stagione, anche Orvieto sembra avviato a scivolare.

Pubblicato il: 26/10/2010

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