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ORVIETOPOLI E IL RICORDO DEGLI ANNI' 92-94 IN ITALIA

Flavio Zambelli

Mentre il Sindaco di Orvieto ? alla ricerca delle intese (larghe, lunghe o strette che siano) per salvare questa consiliatura e votare un bilancio di riassestamento del deficit accumulato, ci sono stati di recente fatti di cronaca politica che riportano alla mente l'inchiesta Mani Pulite sui fatti di "Tangentopoli"degli anni 1992-1994. Intanto le indagini di Foligno sugli scandali della Sanit? nell'ASL numero 3 dell'Umbria. E poi, ( quello che ci riguarda pi? da vicino a noi orvietani),  l'annuncio del giornalista-editore Claudio Lattanzi dell'uscita, prevista il  prossimo 18 ottobre, del suo libro-inchiesta su "Orvietopoli". Di fatto ? un reportage sulla connessione tra politica e affari nel comprensorio orvietano, perlomeno a partire dagli ultimi vent'anni, e fino alle ultime Giunte di centrosinistra. Da quello che anticipa Lattanzi, ci saranno riferimenti e testimonianze su come avvenivano le assegnazioni degli appalti, gli interessi dei dirigenti politici locali, il ruolo degli imprenditori, e tutto ci? che pu? essere rilevante anche a livello giuridico. Naturalmente, siccome" tutto il mondo ? paese", nei comuni amministrati dal centrodestra nel resto d'Italia, ci saranno stati altrettanti fenomeni di malgoverno anche l? . Tutto ci? non pu?  non riportarci alla mente, pur con le dovute differenze, il periodo di Tangentopoli a livello nazionale. Eravamo nel 1992, e gli italiani si erano , di fatto, stancati di una classe politica (formatasi a partire, soprattutto, alla fine degli anni '70) , che li aveva governati e rappresentati per lungo tempo. Naturalmente una generazione di leaders politici, che ha avuto i suoi meriti storici. Penso al riformismo socialista di Craxi e alla solidariet? nazionale tra la DC e il PCI. Ma che aveva dei limiti che non riusciva a controllare. Il primo grave limite era l'incapacit? e la indifferenza  di porre un freno all'immoralit? della politica . Il fatto che la politica aveva dei costi elevati, era diventato un alibi per giustificare violazioni della legge sul finanziamento pubblico ai partiti. Con il meccanismo delle tangenti occulte chieste agli imprenditori nell'assegnazione dei lavori, si finanziavano i partiti politici. Poi , qualche dirigente, con questo sistema  non solo finanziava i partiti , ma ne approfittava per finanziare anche se stesso e le sue tasche private. Il secondo grave limite di quella classe politica era l'incapacit? e la rinuncia ad autoriformarsi. Tutti i progetti di riforma di quel sistema politico erano finiti nel cassetto. E Craxi che era stato per anni il simbolo del riformismo, divenne all'inizio degli anni'90 il simbolo della conservazione di quel sistema di potere. Ragion per cui gli italiani si schierarono a gran voce , a favore dei magistrati della Procura di Milano, artefici dell'inchiesta denominata "Mani Pulite". Questo perch? la classe politica non voleva n? autoriformarsi n? andare a casa e creare un giusto ricambio generazionale.(La cosa ovviamente non mi meraviglia affatto; perch? mai dovrebbe un sistema di potere, cambiare da solo e autoriformarsi? ). E allora i magistrati che agivano, allora come oggi, nel rispetto della legge dello Stato italiano, svolsero nei fatti un ruolo di supplenza politica, senza volerlo. Visto che non c'era speranza di creare un ricambio e di riformare quel sistema politico dall'interno, gli italiani si affidarono alle inchieste dei magistrati  per creare quel ricambio di sistema , che era richiesto da molti. Vennero travolti i partiti storici di governo tradizionali: DC-PSI  e gli altri laici minori. Mentre il PCI-PDS non subi' un terremoto giudiziario come gli altri grandi partiti della Repubblica. Vennero coinvolti a livello individuale alcuni suoi dirigenti di secondo piano o amministratori delle COOP. Nelle cosiddette regioni rosse non si aprirono mai inchieste significative sul sistema di potere locale. L' MSI rimase fuori da Tangentopoli ,  perch? ? sempre stato fuori dall'arco costituzionale e non aveva rilevanza politica, pur essendo il quarto partito d'Italia in termini di voti elettorali. Tutto ci? era il frutto di quell' assetto istituzionale nato in Italia nel dopoguerra. Claudio Lattanzi con il suo libro cerca di centrare l'attenzione su certi metodi del potere locale orvietano. Non so se questo libro produrr? risultati concreti. Non ? nemmeno proponibile paragonare la corruzione diffusa che c'era in Italia allora, con la situazione locale. Quello che ? certo ?' che a Orvieto c'? una lontana  analogia con i primi anni'90 in Italia. Una classe politica che non vuole cambiare, e autoriformarsi , creando le condizioni di un ricambio. E allora se dall'interno non ci sono possibilit? di cambiamento, gli orvietani devono sperare in eventi esterni alla politica, per cercare di creare quel ricambio auspicato . All'interno del PD ovviamente ci sono persone di spessore sia politico che morale, che tentano un ricambio dall'interno. IL PD  torner? ,presto o tardi, a governare la citt? di Orvieto. Ma deve vincere le elezioni comunali puntando su un rinnovamento vero dei suoi quadri dirigenti Altrimenti non cambier? nulla. Intanto diamo a Claudio Lattanzi il merito di aver posto una  questione  importante di moralit?' pubblica anche qui a Orvieto.

Pubblicato il: 11/10/2010

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