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Viva il commissario. Altre soluzioni sono un azzardo

Giorgio Santelli

Io non so se la proposta di Barberani verr? presa sul serio. Sembra l?ultima ancora di salvezza prima dell?arrivo di un commissario. Ma pi? passa il tempo e pi? l?ipotesi di un commissario non mi sembra sbagliata. Recentemente mi ? capitato di essere, per lavoro, a Bologna. E di parlare con simpatizzanti di destra, di centro e di sinistra. La storia di Bologna la sapete un po? tutti.  Flavio Dalbono, sindaco di centrosinistra di Bologna, rassegn? le sue dimissioni. A seguito delle sue dimissioni e in attesa delle  nuove elezioni  che porteranno ad un nuovo consiglio comunale e ad un nuovo sindaco, ? stata nominata commissario straordinario Annamaria Cancellieri. Oggi i diversi schieramenti politici che si stanno preparando alle elezioni farebbero carte false per poter candidare a sindaco proprio il commissario straordinario. Perch? Annamaria Cancellieri ? apprezzata ogni giorno di pi? per il lavoro che, da commissario, sta realizzando, e per la squadra di vice e sub commissari che la stanno aiutando. Bologna non ? una citt? semplice da governare.

Ad Orvieto, pochi mesi dopo le ultime amministrative e in presenza di una maggioranza non maggioranza, Idv consigli? al sindaco di dimettersi e di andare a nuove elezioni. Per il bene della citt? che, di fronte ad una situazione complicata, aveva bisogno di una amministrazione forte nei numeri e responsabile nelle scelte. Dopo 15 mesi siamo ancora al punto di partenza.  Non so se la proposta di Barberani sia utile. Innestare all?interno di un centrodestra cos? eterogeneo e con posizioni molto diverse al suo interno, rappresentanti di un Pd che mi appare altrettanto litigioso al suo interno - a causa di una stagione congressuale ?eterna? -  mi sembra un azzardo.

Ed inoltre non si tiene nemmeno presente un quadro politico ed elettorale che dalle amministrative di giugno 2009 alle regionali di quest?anno ? cambiato. I numeri non sono pi? quelli di 15 mesi fa e se si deve ragionare ad una amministrazione delle larghe intese, non ? cosa che pu? essere decisa esclusivamente dai due partiti principali delle due coalizioni.

Personalmente, di fronte ai fallimenti passati e presenti, comincio davvero a sostenere l?idea di un commissario.  Diciamocelo. Forse solo il commissario, proprio in rappresentanza del Governo, pu? risolvere quei problemi di bilancio che nemmeno il sindaco Concina, con i contatti a Palazzo Chigi o al Campidoglio ? riuscito a risolvere. Qualcuno afferma che fare entrare il commissario significa fare abdicare la politica dal suo ruolo. S?, ? cos?. Ma abdica questa politica, quella che non riesce a risolvere i problemi, quella che si sta arrotolando su s? stessa a caccia di ricette improvvisate che non ottengono risultati. Sei mesi di commissario, poi, potrebbero anche tornare utili al centrosinistra, per interrogarsi sulla necessit? di un rinnovamento che possa essere davvero capace di mettere da parte gli scontri personali e si decida finalmente a ragionare con gli occhi in avanti. Certo, il commissario metter? anche le mani sul bilancio, sui buchi e su come si sono prodotti. E nemmeno questo, a mio avviso, dovrebbe spaventare nessuno.

Pubblicato il: 04/10/2010

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