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ORVIETO. 4 GARE E ZERO UTULI

Massimo Gnagnarini, UDC

Dopo il bando di gara dell' ex Caserma Piave, quello per il mattatoio e quello  dei 310 posti auto, ieri ? toccato di fallire anche a quello per l?esternalizzazione della gestione dei parcheggi.

?Se mi metto nei panni di qualunque imprenditore, faccio fatica a capire per quale motivo dovrei investire in una citt? ? ?. Questo l?incipit di un passaggio del comunicato stampa del sindaco dove si tenta di gettare la croce dell?ennesima inconcludente iniziativa  sul groppone di non meglio precisati guastatori e demolitori dell?azione di governo cittadino.

Credo che il  rammarico del  sindaco avrebbe dovuto incentrarsi, invece, sulla mancanza di  uno straccio di programma di rilancio delle presenze e degli arrivi in citt?  e  di  un piano del traffico pi? stringente quali principali motivi delle zero offerte pervenute per la privatizzazione della gestione dei parcheggi.  Pi? in generale egli avrebbe da recriminare circa gli scarsi e contradditori  segnali di cambiamento che la sua azione di governo ha finora fornito per la rimozione delle ragioni  profonde che hanno progressivamente portato Orvieto a declinare. Senza il cambiamento auspicato anche le speranze declinano e con esse anche coloro che volessero scommettere un solo soldo bucato su questa citt?.

Gli imprenditori fanno i loro conti e valutano i loro investimenti in ragione di dati oggettivi e di condizioni reali, non si lasciano certo influenzare dalle esternazioni critiche o distruttive di chicchessia, men che meno qualora venissero formulate  per sport o mero divertimento accademico.

Nel caso dei parcheggi gli imprenditori  potevano esser ben consapevoli della formidabile occasione speculativa che le condizioni poste dal bando consentiva loro nel periodo dei quindici anni di durata, per contro della penalizzazione economica subita dal Comune.

Cos?, forse,  quel che ha bloccato i ?business man? di cui si era vociferato nei giorni scorsi ? stata la sindrome di Civita, la citt? che muore insieme all?analogia con il cosiddetto Rischio Paese che gli investitori finanziari conoscono bene e dal quale si tengono prudentemente alla larga allorquando il  rating ? prossimo al default  e Orvieto ? in default.

Le critiche al bando di concessione per la gestione dei parcheggi avanzate nelle settimane scorse non sono state le critiche ad ogni iniziativa possibile per il risanamento del bilancio, come il sindaco si duole, ma sono state solo le critiche a quella specifica soluzione che si ? voluta adottare e adesso pure fallita. Altre soluzioni erano possibili e anche ampiamente illustrate.

Ora nessuno pu? esser contento di come sono andate le cose.

Per?, nessuno si pu? pi? illudere che in questa congiuntura di mercato e di vuoto programmatico basti qualche tentata vendita immobiliare o di asset strategico per risolvere i guai finanziari della nostra citt?. Bisogna ripartire con umilt? dalle risorse proprie del Comune, sia quelle umane sia quelle strumentali, recuperando la produttivit? e i nuovi introiti che ne possono derivare e nel contempo dichiarare almeno un triennio di severa austerit? della spesa senza troppe sottigliezze circa la sua pi? o meno incomprimibilit?. Tutto qui.

Pubblicato il: 29/09/2010

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