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La questione dell?ampliamento della discarica va affrontata con razionalit

Guido Turreni, del Popolo della Libert? di Orvieto

Pochi giorni fa la societ? SAO-ACEA gestrice della discarica Orvietana de ?Le crete? ha presentato nella Commissione Ambiente del Comune il progetto di ?revamping? dell?impianto, una specie di ristrutturazione della struttura di lavorazione dei rifiuti che sar? diversa da quella attuale, per poter smaltire i rifiuti in modo dicamo pi? moderno.

Ovviamente hanno cercato di puntare soprattutto sul valore tecnico dell? impanto, ma oltre a questa ristrutturazione degli impianti dietro la quale ? sembrato che volessero in qualche modo ?nascondersi?, c?? anche la parte pi? importante e pi? appetibile per loro, che ? rappresentata dall?ampliamento della discarica con l?innalzamento di quella attuale e la preparazione di un altro calanco per il riempimento futuro.

L?immagine e la comunicazione erano curate al massimo, salvo una certa prolissit? dell?Ing. Custodi di SAO nel dilungarsi e nel magnificare ogni singolo dettaglio tecnico del nuovo impianto, che comunque ha catalizzato almeno l?attenzione dei pi? pazienti.

La Commissione si ? svolta fino a tarda ora ed ? stato peraltro possibile svolgere un solo giro di interventi relegati in secondo piano rispetto alla presentazione del progetto.

La prima impressione che ho avuto ? quella del grosso business che c?? dietro tutto il progetto: niente di male fin qui, perch? con questo si progredisce nell?economia moderna di mercato.

La seconda considerazione l?ho elaborata a met? audizione, quando mi sono chiesto il perch? SAO-ACEA, ha ritenuto di promuovere questo incontro cos? curato nei dettagli con la Commissione comunale.

La risposta ? facilmente intuibile solo all?apparenza, perch? ? verosimile ritenere che la SAO l?abbia fatto per ottenere l?approvazione del Comune, ma non ? altrettanto chiaro quale tipo di approvazione abbia a cuore.

Infatti la prima cosa che mi sono chiesto (gi? da tempo per la verit?) se sia possibile per l?Ente Comune bloccare o approvare con precisi passaggi regolamentari ed autorizzativi il progetto della SAO.

Ho scoperto che il Comune non pu? fare proprio niente, perch? quello che fa oggi SAO e quello che FARA? SAO ? stato gi? deciso anni fa dalla Regione (con il piano dei rifiuti) dalla Provincia di Terni (titolare di alcune fondamentali autorizzazioni) e solo in ultimo dal Comune (il quale peraltro non pu? - come ritenevo in un primo momento ? nemmeno negare l?adeguamento del suo piano regolatore rispetto a quello regionale relativamente alle concessioni edilizie).

Pertanto Sao non ha bisogno di alcuna approvazione giuridica o amministrativa da parte del Comune di Orvieto che pu? solo prendere atto, oggi, di scelte gi? prese da altri in sedi territorialmente sovraordinate.

E allora perch? fare questo incontro? Sicuramente per una questione di immagine, ma probabilmente anche perch? si sentono in pericolo sul piano politico e dell?approvazione sociale, in quanto hanno gi? sperimentato la forza della gente orvietana sulla questione termovalorizzazione, che infatti non hanno mancato di ?rinfacciarci?, attribuendo a questa mancata realizzazione il motivo dell? accelerato riempimento della ?vecchia? discarica, e non invece al loro business e a quello di altri.

Sotto questo profilo va dato atto alle associazioni ambientaliste di esser riuscite allora in qualcosa di concreto (insieme ad altri per??), mentre oggi di essersi limitate a mettere la questione del ?terzo calanco? sotto i riflettori e di aver ?costretto? SAO-ACEA a gestire la cosa in un modo, piuttosto che in un altro.

Ma non mi pare che al di l? di questo siano riuscite in altro, dal momento che Regione e Provincia non hanno intenzione di recedere dai loro propositi (come fecero invece in passato), figurarsi il gestore.

Sotto questo profilo ritengo che a questo punto sia necessario ragionare a mente fredda e chiedersi: se non venisse realizzato il terzo calanco, la situazione ambientale di Orvieto migliorerebbe ?

Io non credo che cambierebbe molto, primo perch? la discarica gi? c??  e nessuno potr? portarla via con un colpo di bacchetta magica, per cui non ? che i rifiuti che ci sono gi?, scompariranno da un giorno all?altro, se diciamo in qualche modo ?no? all?impianto.

Secondo, perch? obbiettivamente il progetto tecnico va a migliorare molti aspetti della precedente gestione, primo fra tutti, per esempio, e fra i tanti su cui si ? dilungato Custodi, la situazione del cattivo odore che emana soprattutto d?estate dall?impianto attuale e che ammorba i cittadini della Svolta e di Ciconia.

Secondo SAO la ragione della puzza deriva dal fatto che i rifiuti sono conferiti all?aperto, mentre nel nuovo impianto il conferimento verr? fatto al chiuso e ci? dovrebbe - a loro pare - eliminare del tutto il problema.

Infine ci sarebbero alcune ricadute economiche per la comunit? in generale e per l?Ente Comune in particolare (tutte da verificare per?, con attenzione), considerando l?entit? dichiarata degli investimenti pari a 60 milioni di euro, pi? o meno l?importo dei debiti consolidati del nostro disgraziato Comune.

Ora, tutti sanno che faccio parte di un partito, il PDL, che ha fatto della politica dei rifiuti motivo di vanto e di orgoglio (vedasi rifiuti campani ecc.) nel fare e nel risolvere il problema dei rifiuti, costruendo discariche ed inceneritori (chiamiamoli come si chiamano) che potessero e dovessero smaltire ?il problema?, quindi non mi sento di mettermi a fare il NIMBY, per quanto riguarda la nostra discarica.

Una cosa per? ? certa: le discariche e questo tipo di impianti (compresi gli inceneritori) vengono fatti generalmente a servizio delle zone industrializzate proprio per renderle pi? competitive ed a servizio di poli gi? di per s? inquinanti, e non vengono di certo calati dall?alto in un modello di sviluppo economico, come il nostro, basato sul turismo di qualit? e sull?agroalimentare vitivinicolo.

A qualcuno dei nostri politici passati (aridaje!) ? invece venuto in mente il contrario, un po? perch? conveniva a SAO, un po? perch? era affascinante (finch? ? andata bene) l?idea di far fare al Comune il consocio dell?imprenditore dell?immmondizia coi soldi degli altri (dei cittadini) e finanziare opere ?faraoniche?; un po? ? venuto in mente perch?, da ultimo, il Comune di Orvieto aveva gi? una discarica, comprensoriale s?, ma ce l?aveva gi?.

Oggi dobbiamo fare i conti ancora una volta con ci? che si ? deciso in passato.

Per? oggi possiamo cominciare a prendere le decisioni (purtroppo) solo per il futuro, per il 2027 !

La discarica di Orvieto ? infatti considerara dalla Regione strategica insieme ad altre due e dunque ? l?unica che pu? essere ampliata oggi ed in futuro.

Perch? non cominciare a chiedere di uscire da questa previsione gi? oggi che c?? tutto il tempo di riprogrammare la politica dei rifiuti della Regione ?

Questo ? ragionare in modo concreto sulla possibile evoluzione del futuro, purtroppo molto futuro, ma altrettanto concreto.

Pubblicato il: 23/09/2010

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