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Discarica. Ci vuole un referendum

Andrea Scopetti

La gestione dei rifiuti ha rappresentato, negli ultimi quindici anni, uno dei temi pi? dibattuti a livello politico e istituzionale nella nostra citt? e nel comprensorio Orvietano.

? su questo particolare tema che si  sono fondati progetti, si sono costruiti bilanci, si sono misurate classi dirigenti politiche e imprenditoriali.

Termovalorizzatore S? o No, rifiuti da Milano, rifiuti dalla Campania, centro di smaltimento per rifiuti speciali, raccolta differenziata etcetera? sono soltanto una parte di tutte quelle situazioni che, negli ultimi tempi, hanno acceso la discussione politica e quasi sempre hanno diviso la citt?, la politica e le istituzioni.

Troppo spesso le scelte attuate hanno perseguito l?obiettivo di ottenere il business maggiore nel pi? breve tempo possibile andando a discapito di una maggiore valorizzazione ed innovazione del sito de Le Crete, dell?intero sistema di gestione del ciclo dei rifiuti, della difesa dei posti di lavoro e della creazione di nuove opportunit? occupazionali.

La pesante divisione e il muro contro muro che si ? sviluppato intorno al tema dei rifiuti, da una parte non hanno permesso alla cittadinanza, per molto tempo, di maturare la necessaria consapevolezza e responsabilizzazione su questo particolare tema, dall?altra,  hanno creato uno scontro istituzionale che ha indebolito la forza politica del nostro territorio nel contesto provinciale e regionale.

Ora ci risiamo: con l?avvio della discussione sugli indirizzi del Piano d?ambito per la gestione dei Rifiuti, che si caratterizza per la centralit? della nostra discarica nel contesto regionale attraverso l?ampliamento del calanco attuale e l?apertura di un terzo, si prevedono nuovi pesanti scontri e divisioni.

Sono fermamente convinto che l?apertura  o meno del terzo calanco non possa essere il principale oggetto della discussione;  si rischierebbe, nuovamente,  di non affrontare il vero problema, il grave ritardo nell?attuazione di un serio progetto di raccolta differenziata,  l?adozione di forme innovative di gestione dell?intero ciclo dei rifiuti che puntino al superamento del sistema discarica e producano  importanti opportunit? di nuova occupazione e di significativi investimenti privati per il nostro territorio.

Ritengo che l?avvio di un tavolo di confronto tra istituzioni,  parti imprenditoriali ed associazioni, annunciato recentemente dal sindaco, sia opportuno ed urgente. Soltanto attraverso un confronto serrato  ed una ampia partecipazione si potr? arrivare ad una progettazione avanzata e condivisa e ad affermare una forte discontinuit? rispetto al passato.

Indispensabile sar? che le forze politiche evitino di alzare inutili ?gazzarre? e di assumere posizioni di comodo, ma si mettano in gioco, guardando pi? che agli interessi di parte, a quelli generali dei cittadini e avviino una profonda riflessione sulla storia passata e, soprattutto, sulle prospettive di sviluppo del nostro territorio.

Tutto questo non porter? ad alcun risultato positivo,  se i processi decisionali non saranno costruiti con il pieno coinvolgimento della cittadinanza.

Sia indetto allora un referendum consultivo, quale strumento di partecipazione attiva disciplinato dalla Statuto comunale, per assumere le decisioni sulla gestione dei rifiuti e sul futuro della discarica delle Crete.

Un Referendum per dare forza alle nostre Istituzioni e per riappropriarci del diritto che, su questa vicenda,  a decidere dovr? essere Orvieto e il suo territorio e nessun altro.

Solo cos? potremmo essere pienamente consapevoli e responsabili della costruzione del nostro futuro.

Pubblicato il: 13/09/2010

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