Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Il terzo calanco non s'ha da fare. Opposizione degli agricoltori

Flavio Zambelli

La normativa regionale di recente approvata per far fronte alla nuova emergenza dei rifiuti, prevede le seguenti modifiche al piano dei rifiuti regionale: l'installazione di un nuovo inceneritore a Terni; l'ampliamento del secondo calanco della discarica Le Crete di Orvieto; la costruzione di un terzo calanco sempre nella discarica Le Crete di Orvieto. Per quanto riguarda l'inceneritore di Terni, lascio ai cittadini ternani  l'incombenza di occuparsi di questa questione. Come cittadino orvietano, e come imprenditore agricolo, mi occupo invece dei problemi che riguardano la discarica di Orvieto e le nuove  disposizioni regionali. Di questa normativa regionale se ne ? parlato nel CDA del Consorzio di Tutela del Vino di Orvieto, dove ricopro l'incarico  di consigliere d'amministrazione. Tutti i consiglieri all'unanimit?  hanno approvato un documento nel quale si esprime una sostanziale contrariet? e preoccupazione per l' ulteriore potenziamento della discarica. Il presidente Barberani ha rilasciato in un comunicato stampa del Consorzio dei Vini, una dichiarazione assolutamente condivisibile, che riassume i termini del documento discusso nel Consiglio d' amministrazione del Consorzio del 3 Settembre . Credo che chi svolge un'attivit? di agricoltore, non possa accettare che si vadano ad allargare e ampliare i calanchi della discarica, aumentando la quantit? di rifiuti che andranno ad incrementare  i rischi per l'ambiente, in una zona di altissima vocazione agricola come Orvieto. In special modo una zona agricola riconosciuta come territorio di denominazione dei vini :DOC, ORVIETO CLASSICO DOC e DOC SUPERIORE. Quindi una realt? di cos? importante vocazione vitivinicola, ha bisogno di determinate caratteristiche climatiche e ambientali per produrre un vino di qualit?, quale deve essere quello di Orvieto.  Stiamo aspettando che venga terminato l'esame di impatto ambientale delle nuove modifiche, da parte delle commissioni tecniche preposte: VIA e VAS. Dopodich?  se verr? dato parere positivo bisogner? vedere se il Comune di Orvieto avr? sufficiente autonomia per opporsi al nuovo piano regionale, o accetter? passivamente gli innalzamenti e gli ampliamenti dei calanchi della discarica. Se prevarr? questa passivit? , allora bisogner? dare seguito a ci? che ha proposto Andrea Scopetti, giovane promessa e speranza del PD. Un partito nato appena tre anni fa, ma che purtroppo, sta gi? invecchiando.  Scopetti propone di dare la parola ai cittadini orvietani , con un referendum consultivo , in cui si dir? s? o no alle modifiche della discarica Le Crete proposte dal Piano regionale dei rifiuti. Qualora la proposta sar?  giuridicamente e tecnicamente fattibile, si dovranno raccogliere le firme necessarie per proporre il referendum consultivo. In ogni caso credo che si debba condividere l'impostazione di Andrea Scopetti. I cittadini orvietani non possono essere sempre esclusi  da decisioni che riguardano il loro futuro . Ho sempre avuto  molto rispetto per la democrazia rappresentativa e i suoi principi di delega ai rappresentanti del popolo. Ma dato che il referendum ? uno strumento di partecipazione diretta del popolo, costituzionalmente riconosciuto, nessuno potr? dire che la proposta di Scopetti ? eversiva. Come gi? ricordato sopra, Scopetti rappresenta quella nuova generazione del PD, che trova in Giuseppe Civati e Matteo Renzi ( sindaco di Firenze) gli alfieri nazionali del rinnovamento contro la vecchia generazione partitocratica ancora presente nel PD. Per quanto riguarda il futuro sostenibile della gestione dei rifiuti, credo che bisogna  organizzare delle gite in quei posti d'Italia dove hanno trovato soluzioni accettabili. Come per esempio in Provincia di Treviso, dove un 'azienda privata che ha vinto l'appalto nel Comune competente, gestisce un impianto di riciclo dei rifiuti. La gestione parte dall'organizzazione della raccolta differenziata. Una volta differenziati e selezionati i rifiuti entrano nell'impianto di riciclo e vengono trasformati in materia(generalmente materia plastica), successivamente rivendibile sul mercato. Questo impianto ?  in grado di riciclare circa l'80% dei rifiuti. Del restante 20% , solo una parte finisce nelle discariche e una parte negli inceneritori. Una buona parte si pu? ancora successivamente recuperare e riciclare. Questo schema delle 3 R : Raccolta differenziata-Riciclo-Rivendita della materia sul mercato, consente di ridurre i rischi per l'ambiente dati dall'eccesivo assemblaggio dei rifiuti buttati nelle discariche e negli inceneritori. Questa azienda di riciclo crea 45 posti di lavoro. Quindi anche sotto il profilo occupazionale, ? da prendere in considerazione. Degli aspetti tecnici, ne parleranno meglio gli ingegneri e gli esperti delle associazioni ambientaliste orvietane come gli "Amici della Terra ". Io ho solo espresso la posizione degli agricoltori e viticoltori orvietani e ho aggiunto alcune riflessioni personali su una possibile gestione ,ecologicamente sostenibile, delll'intero ciclo dei rifiuti.

Pubblicato il: 13/09/2010

Torna ai corsivi...