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Considerazioni in margine all?anonimato sul web

Pier Luigi Leoni

Non ho mai nascosto il mio biasimo per gli anonimisti del web quando insultano senza metterci la faccia. Capisco che si tratta di un fenomeno inevitabile e ne prendo atto. E so bene che i direttori onesti dei giornali on line cestinano i messaggi pi? volgari, oltre a quelli che sconfinano nel penale. Resta il fatto che il fenomeno non ? moralmente onesto. ?Non omne quod licet honestum est?,  non tutto ci? che ? consentito dalla legge ? conforme alla morale, dicevano i nostri antenati. Quindi mi rassegno a sopportare gli anonimisti maldicenti, cos? come sopporto il  pettegolezzo, le sfottiture e tante altre manifestazioni della miseria umana.

Ma il fenomeno dei messaggi anonimi sul web mi sembra in parte analogo e in parte diverso dalla tradizionale maldicenza.

Dovendo raccontare una tipica seduta di ?amici? in un bar di Orvieto, la metterei gi? cos?.

Primo orvietano: ?Ieri ho incontrato Tizio, che ? stato a scuola con me alle medie e poi ? sparito per vent?anni. Era tutto firmato e m?ha voluto portare a fare un giro in BMW. Pensate che suo padre aveva una botteguccia di calzolaio e non riusciva a mettere insieme il pranzo con la cena.?

Secondo orvietano: ?Mi ricordo la madre, che cambiava continuamente negozio perch? si vergognava di farsi accorgere quanto poco era in grado di spendere in una settimana.?

Terzo orvietano: ?Ah! Te la raccomando quella l?. Dicevano che cambiava negozio per trovare chi le faceva qualche regaletto in cambio ? Avete capito, no??

Il Terzo orvietano esce chiamato dalla moglie, che vuole essere accompagnata a fare spese.

Secondo orvietano: ?Questo parla delle madri degli altri, ma non pensa alla sua. Lui somiglia a tutti gli abitanti del rione, tranne che  a suo padre.?

Ecc.

I tre orvietani ci hanno messo la faccia, anche se in un ambito ristretto, ma hanno messo in giro o irrobustito opinioni molto poco fraterne sul prossimo, commettendo peraltro un reato di diffamazione, con la certezza di non essere mai puniti per varie comprensibili ragioni. Se li rimproveraste per le loro malelingue, vi risponderebbero che cos? fan tutti e che essi sono perfettamente consapevoli che nessuno fa loro sconti sul piano della maldicenza.

Gli anonimisti del web non ci mettono la faccia, ma non sconfinano (o viene loro impedito dalla censura del responsabile del sito) nella diffamazione. Ma il loro bar ? vasto quanto il mondo e, su sei miliardi di avventori, c?? sempre qualcuno che li legge e magari replica, alimentando soddisfazioni che hanno delle analogie con la masturbazione.

La libert? del web, che perfino il governo cinese non riesce bene a contenere, ha incrementato le modalit? di manifestazione della malizia umana, ma, in fondo, non ha peggiorato il fango di cui l?essere umano ? composto. E nemmeno lo ha migliorato.

Pubblicato il: 11/09/2010

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