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ORVIETO. LA QUESTIONE DELLE QUESTIONI

Massimo Gnagnarini - UDC

Crisi finanziaria, deficit, svendite, tagli e cos? via sono anche la conseguenza di una vera e propria bolla speculativa che da anni si ? formata sulle attivit? e sui servizi erogati dai Comuni. Orvieto non fa eccezione: Si continuano a cedere non solo il patrimonio immobiliare, ma tutto ci? che potenzialmente pu? produrre denaro e profitto. L'illusione ? che esternalizzando si possano ridurre le spese senza capire, per?, che cos? facendo si riducono anche le entrate possibili e cos? il saldo sar? sempre negativo per il Comune e per i cittadini.E' il caso dell'attuale bando di gara per la privatizzazione della gestione dei parcheggi, ma si possono fare altri esempi. La pi? grande operazione di esternalizzazione a Orvieto e in Umbria ? stata fatta per la cosiddetta spesa sociale. Qui , e il dato ? stato reso ufficiale in questi giorni, ogni volta che un addetto delle cooperative lavora per conto del Comune o per l'Asl ci costa mediamente 2.945 euro al mese. Ovviamente in tasca all'operaio e dell'operaia va poco pi? di un terzo mentre tutto il resto ? ?intermediazione? che finisce in tasca all'organizzazione e alle sue ramificazioni ( leggi sistema di potere rosso). Alla faccia degli ideali di chi ha inventato le cooperative.Operazioni simili, come la gestione esternalizzata dei beni culturali, quella di raccolta dei rifiuti, della pulizia delle strade, dell'acquedotto e si potrebbe continuare sono state presentate e attuate in questi anni come conquiste di efficienza e di risparmio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e l'altra conseguenza ? che l'organico comunale ? rimasto gonfio di una pletora di dipendenti senza pi? arte e mestiere, ma con qualifiche altisonanati di dirigente o responsabile in vario grado di pezzi di una macchina burocratica e operativa sempre pi? depotenziata e improduttiva quale ? diventato il Comune di Orvieto.Nel contempo si continuano a spostare in avanti problemi e i debiti ricorrendo ad artifici contabili che, per definizione, aggravano e non risolvono la situazione.Per ?Rinnovamento e Metodo? non intendevamo la continuazione di una strada cos? obsoleta e favorevole ai vecchi o nuovi interessi speculativi sul Comune.Cambiare filosofia, mutare l'approccio, avere fiducia nei propri mezzi, coinvolgere chi in comune ci lavora, costruire opportunit? di bilancio era la sfida e resta l'obbiettivo del vero cambiamento.La vera contrapposizione ? questa. Il vero confronto politico ? su questo. Non basta cambiare colore, serve ben altro che i battibbecchi a cui assistiamo tra l'On. Trappolino e il Sindaco di Orvieto.

Pubblicato il: 11/09/2010

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