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Il Covip contro tutto e tutti non serve a niente

Guido Turreni

Avevo salutato l'avvento dei cittadini nel dibattito politico come un fatto positivo della vitalit? della civitas, ma nelle ultime ore pi? che un contributo costruttivo, mi sembra di assistere ad uno scontro a tutto campo,  fra politici eletti e non eletti, segretari di partito e suoi pezzi interni, e finanche fra direttori di testate on-line.

Il comun denominatore di questa strana guerra settembrina ? senza dubbio incentrata sull'inaccettabilit? del punto di vista del proprio antagonista dialettico, che non viene criticato nel merito, ma nel metodo o puramente e semplicemente per amor di tesi.

In questo modo per? il confronto anzich? arricchire il dibattito per orientare la pubblica opinione verso una matura presa di posizione, rischia di sollevare solo un gran polverone senza costrutto, che alla lunga annoia pure e finisce per sortire l'effetto opposto rispetto a quello auspicato, ovvero l'avvicinamento di altri cittadini alla tanto bistrattata politica e soprattutto mortifica la circolazione delle idee.

E' il caso del dibattito sul bando dei parcheggi; Il Covip, per il tramite di Gnagnarini, aveva presentato una dettagliata proposta ed un progetto concreto con cui salvare capra e cavoli, ovvero bilancio e convenienza per il Comune. A questa proposta per? sono state mosse altrettanto dettagliate obbiezioni, vuoi di fattibilit? giuridica, vuoi di fattibilit? materiale, che Gnagnarini ed il Covip hanno quasi del tutto bellamente ignorato, per limitarsi puramente e semplicemente a ribadire le proprie tesi, evitando accuratamente il confronto su queste singole obbiezioni.

Cos? facendo per? si perde di vista l'obbiettivo di fondo, ovvero contribuire in modo costruttivo alla miglior scelta politica o amministrativa, e si ottiene semmai solo una modesta soddisfazione personale, con in pi? la concreta possibilit? di interdizione dell'azione di chi sta cercando di fare, di migliorare, di risolvere.

In pratica, ognuno si parla addosso, cos?, giusto per mettersi in evidenza, senza curarsi dei contraccolpi che ci? pu? determinare.

Questo mi ? sembrato soprattutto il senso dell'editoriale di Claudio Lattanzi, che non ? detto si debba condividere per forza, per carit?, ma che non merita di essere definito addirittura ?pessimo?, perch? come sostiene Dante Freddi, avrebbe anzi voluto offendere il Sindaco definendolo ?settantaduenne?.

Orbene chi ha letto anche superficialmente quell'articolo ha senza dubbio notato che anzich? offendere il Sindaco, l'intento era semmai quello di difenderlo e finanche di sostenerlo, temendo invece il ritorno di ?orvietopoli?.

Pertanto la asserita pessima qualit? dell'editoriale di Lattanzi si limiterebbe ad una presunta mancanza di tatto, avendo peccato il giornalista per aver reso un'immagine patetica e pietistica del Sindaco settantaduenne.

Anche su questa ulteriore sensibilit? di Dante Freddi avrei qualche riserva pi? che altro per una certa qual speciosit? dell'appunto, e tuttavia mi sembra che l'indignazione del Direttore Freddi soprattutto non contribuisca gran ch? al merito di quanto sostiene Claudio Lattanzi alludendo al contributo solo polemico del Covip, di cui Dante Freddi fa parte.

Insomma mi sembra che si trasmetta su una frequenza che non ? quella della stazione ricevente, per motivi che sembrano finalizzati ad altro, pi? che al contributo disinteressato al dibattito politico cittadino.

E questo ? anche il caso dell'acceso dibattito fra il segretario del locale PD ed altro membro del Covip, Tiberi.

Mi guarder? bene dal prendere posizione per l'uno o per l'altro, per comprensibili motivi, e mi limiter? solo a rispondere al Segretario per la parte di competenza del centro destra, e anche in questo caso per evidenziare l'assoluta inconcludenza della critica mossa al Sindaco, in questo caso non tanto per amor di tesi, ma pi? che altro per amor di parte (interna).

Accusare il sindaco di non avere un progetto per la citt? presuppone che chi accusa ne abbia un altro alternativo gi? pronto.

Ora, a prescindere dal fatto che non mi pare di avere bene a mente questa visione cos? alternativa sulla citt? del locale PD (a meno che non si vogliano ritenere tali le ovviet? e le banalit? buone per ogni occasione), mi chiedo perch? il Segretario non avanzi proposte concrete per il tramite degli eletti in Consiglio Comunale per salvarci come un' alleluja man.

Mi chiedo anche, perch? mai se ritiene cos? perniciosa l'azione del Sindaco e della sua giunta non fa presentare apposita mozione di sfiducia, per mandare a casa questa giunta, tanto pericolosa quanto inconcludente, per indire nuove elezioni da vincere a man bassa.

E' evidente come l'unica risposta seria a questi interrogativi sia che il Pd non ha alcun progetto alternativo, ha paura di nuove elezioni anche a causa dell'immagine del partito che sta emergendo dalle cronache, e soprattutto non ? in grado - a causa delle SUE profonde divisioni interne (e non certo quelle presunte del centro destra che non esistono) - di prendere in mano le sorti della citt? con convinzione e determinazione.

E' chiaro, infatti, che gli stessi dirigenti del Pd ritengono che  - per il momento - ? meglio per tutti che l'anatra zoppa di Concina continui a volare pi? in alto possibile.

Pubblicato il: 06/09/2010

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