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PD orvietano. Uomini e soldatini


Mario Tiberi

Esattamente un anno orsono, in occasione della visita politica in citt? di Ignazio Marino, ebbi energicamente ad affermare che nel PD orvietano, come del resto e purtroppo anche a livelli superiori, coloro i quali hanno passione e desiderio di dedicarsi, con seriet? e impegno personale, alla vita sociale e civile sono tragicamente destinati all?isolamento, come fossero turpi monatti.

Nonostante una continuativa e pressante azione di tentativo di scardinamento del sistema vigente, debbo riconoscere ed ammettere che i risultati ottenuti sono oggettivamente modesti se non, a dir poco, del tutto insufficienti.

Ma, per conseguire qualcosa di significativo e di incidente, ? necessario avere davanti a s? degli interlocutori disponibili al confronto e di quest?ultimi, me ne duole constatarlo, non vi ? la bench? minima traccia per carenza di volont? dialogante, per intenzionale rifiuto alla comprensione reciproca o, peggio ancora, per insensibilit? intellettuale.

L?ultimo e inverecondo episodio in tal senso ? legato ad un accadimento recentissimo, che sembrerebbe marginale e non lo ? perch? sintomatico di miopia politica e organizzativa.

A met? Luglio proposi al coordinatore della sezione democratica di Orvieto Centro, il valente Massimo Ciotti, e ai membri del direttivo l?allestimento di una ?tre giorni? di elevato dibattito politico, con annesso un gran finale a sfondo ricreativo, da tenersi nella terza settimana di Settembre. La proposta fu accolta con entusiasmo e ci mettemmo subito in opera per la migliore riuscita della stessa.

Non avevamo, per?, regolato i conti con l?oste, nella specie interpretato dal Segretario dell?Unione Comunale. Questi, appena venuto a conoscenza dell?iniziativa, ha immediatamente sollevato delle obiezioni di opportunit? e frapposto degli ostacoli di comodo alla realizzazione della manifestazione accampando scuse insensate, pretesti infondati e atteggiamenti ostruzionistici. Tanto ? vero che nella riunione operativa di marted? sera 31 Agosto, presi da sconforto frammisto a rabbia, di comune intesa si ? deciso di soprassedere alla prosecuzione organizzativa tranne che per l?incontro pubblico con Giuseppe Civati.

Sembra incredibile: in una fase storica in cui la politica langue e si accentua il solco tra classe dirigente e societ? reale, impedire la libera circolazione delle idee contiene tutto il sapore della conculcazione delle libert?, oltre che quello della beffa.

In quanto descritto, l?aspetto pi? allarmante, e per certi versi miserevole, risiede nella circostanza che tale comportamento ? il frutto di una antica soggezione dell?ancora per poco Segretario comunale alle direttive di una componente interna, orbitante attorno alle posizioni dell?ultimo ex Sindaco.

Ora, ognuno ? libero di farsi imbrigliare da chi elegge come suo sceriffo, ma non possedere la cognizione che lo schema di metodo amministrativo adottato dal predetto ex Sindaco, se mai ? esistito, oggi ? definitivamente tramontato e sepolto, assume il significato di non saper leggere e interpretare il corso degli eventi.

Di fronte alla crisi politica e istituzionale, economica e finanziaria, sociale e morale che rischia di travolgere la nostra citt? fino al baratro del fallimento, un serio Segretario di un serio partito di maggioranza relativa dovrebbe spendere tutto se stesso per esserci e farsi sentire, invece di continuare a zuzzurellare e a giochettare con i suoi soldatini di piombo nell?ormai arcinota stanzetta di via Pianzola.

Di un alchimista anestesiologico che ha ridotto il PD di Orvieto allo stato di narcosi catalettica n? io, n? nessuno, sentir? la privazione; semmai desidero augurarmi e auspicare per il bene della citt? che il prossimo Segretario sia specializzato in tutt?altra disciplina e, non certo, che indossi il camice bianco di un ulteriore anestesista.

A chi mi rammenta che il mio modo di dire e di agire, cos? schietto e diretto, mi ha nel tempo procurato molti nemici, serenamente replico che solo professando il coraggio della verit? o, meglio, il coraggio della chiarezza nella verit? posso riconoscermi veramente come Uomo.

Pubblicato il: 03/09/2010

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