Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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Alle elezioni subito

Danilo Buconi, consigliere comunale di Monteleone d?Orvieto, ideatore dell?Associazione Culturale ?C

Lo scenario venutosi a creare nelle ultime settimane in seguito all?apertura formale e sostanziale della crisi politica e istituzionale che ha investito, a tutta velocit?, il centrodestra, non pu? che rappresentare ? prima di tutto ? che una salutare ed utile boccata d?ossigeno per l?Italia e per gli italiani; una pausa utile, per ridare respiro all?Italia ?normale? e farla ripartire in corsa verso gli obiettivi e i traguardi di cui ha veramente bisogno, per il suo bene e per il bene dei suoi cittadini.

Guardando i dati di fatto, oggi, in Parlamento non esiste ? a sostegno del Governo in carica ? alcuna solida maggioranza, n? su taluni punti programmatici condivisi dal Popolo delle libert? del 2008 n?, tantomeno, sulle possibili accelerazioni in avanti su determinati pilastri strategici per il contesto democratico del Paese, a partire da quello rappresentato dalla giustizia e dal diritto dei cittadini ad essere trattati paritariamente davanti alla legge. Il tutto, mentre l?autunno che incombe sulle famiglie ?normali? si presenta gravido di posti di lavoro in calo, di maggiori spese delle famiglie sul fronte della scuola, di un rischio generalizzato di compressione della capacit? complessiva di spesa delle famiglie stesse, con inevitabili ulteriori conseguenze a catena sul circuito dell?economia nazionale.

Quello a cui stiamo andando velocemente incontro, da qui poche settimane (parlare di mesi sarebbe gi? troppo) ? il rischio di un drammatico corto circuito istituzionale, politico ed economico, che l?Italia non si pu? permettere e che, dunque, deve essere se non evitato almeno tamponato con ogni soluzione possibile. E una soluzione possibile, non pu? certo essere un governo tecnico a tempo, che peraltro si occuperebbe solo di legge elettorale, senza affrontare i nodi strutturali del Paese, perdendo quindi ulteriore tempo sul fronte della ripresa necessaria e del sostegno alle famiglie con redditi e tutele pi? bassi.

In questo quadro, dunque, il ricorso immediato alle urne non solo appare come l?unica soluzione utile per il Paese (tra l?altro quest?anno possibile tecnicamente, visto che la legge finanziaria ? gi? stata approvata) ma anche come una grande opportunit?, in mezzo alla crisi politica e istituzionale di cui parlavo all?inizio, per mettere a frutto le divisioni della maggioranza attuale (difficilmente gli scissionisti di oggi del PdL tornerebbero ad allearsi con lo stesso PdL nel giro di un paio di mesi) per metterne in corsa una nuova, seria e responsabile, con il suggello fondamentale del voto popolare. Il tutto, per?, a condizione che il centrosinistra sappia affrontare la situazione tenendo ben salda la testa sulle spalle e invertendo, per una volta, l?ordine delle cose necessarie: prima il risultato complessivo della coalizione, poi gli interessi di bottega di ciascun singolo partito; e detto dal sottoscritto, che ha sempre difeso la pluralit? delle minoranze rispetto alla fagocit? dei grandi, dovrebbe, in qualche modo, far riflettere ancora di pi?. E francamente, certe posizioni interne al maggior partito di opposizione, contrarie alla linea del voto, non riesco n? condividerle e nemmeno a capirle.

Appurato che il voto subito sia la soluzione migliore, l?unica, per il Paese, l?esigenza principale interna al centrosinistra, davanti ad uno scenario di indubbia spaccatura del fronte avversario e di crescita di un nuovo terzo polo centrista, utile oggi al Paese e al centrosinistra,  deve obbligatoriamente muoversi su un triplo binario: scelta di un leader-candidato forte, autorevole e capace di esprimersi con chiarezza e semplicit? davanti ai cittadini ?normali?;  costruzione di un?alleanza unitaria e unificante, capace di far passare il pi? grande passaggio di unit? ?normale? possibile tra tutte le componenti; definizione di un programma di lavoro ?normale?, cio? corto, snello, concreto, operativo, utile, profondamente rivolto ai cittadini ?normali? e ad un futuro ?normale? per l?Italia.

Partiamo, dunque, dall?inizio: scelta del candidato leader. Nello stato attuale delle cose, e come ? giusto che sia dentro un sistema comunque ? in qualche modo ? polarizzato, sarebbe utile che a guidare una coalizione che si candida a guidare con dignit?, umanit? e concretezza l?Italia, sia il leader del maggior partito che compone la stessa: senza tanti giri di parole, dunque, e senza alcun ricorso a primarie che inasprirebbero solo il clima, l?unico candidato possibile oggi per il centrosinistra non pu? che essere il segretario del Partito Democratico, l?On. Pier Luigi Bersani: capace di farsi capire dalla gente, dalle persone comuni, concreto (l?esperienza di amministratore  emiliano prima e di ministro poi ? garanzia pi? che valida), capace di combattere, anche a muso duro ma sempre dentro il perimetro del dialogo, per superare ostacoli e modernizzare il Paese. Senza storia, a parere di chi scrive, qualsiasi confronto con altri possibili candidati, interni ed esterni al centrosinistra.

Seconda questione: costruzione dell?alleanza di coalizione. Sulla base della storia recente del centrosinistra, delle scottature che ha gi? riservato abbastanza al suo popolo di riferimento e delle batoste che ha riportato a casa gi? abbastanza, l?imperativo necessario non pu? che essere unit?, unitariet? e normalit?; le componenti minori del centrosinistra sono avvertite: niente campanilismi in questo momento perch? l?obiettivo comune (vincere, vincere, vincere!!!) deve assolutamente prevalere sugli interessi di bottega. Ma allo stesso modo ? avvertito il Partito Democratico: garantire da subito futura libert? di spazio e di scelta significa valorizzare e non disperdere il patrimonio democratico rappresentato dalle varie anime del centrosinistra e della societ? civile. In concreto, la soluzione dovrebbe essere quella di correre alle elezioni con due sole liste collegate al candidato premier (una unica del centrosinistra ed una civica rappresentate la societ? civile che sceglier? di confrontarsi e di sostenere il centrosinistra, condividendone a pieno le eventuali scelte di governo) fermo restando la creazione di tutte le condizioni possibili per garantire alle formazioni minori la costruzione di gruppi autonomi in Parlamento.

Terza ed ultima questione, il programma. Qui si gioca, in verit?, il nocciolo della partita: qui, infatti, si ha la possibilit? di dimostrare al paese la capacit? di modernizzare la nostra societ? e la nostra economia, non solo senza tagliare diritti e tutele ma anzi sostenendole di pi? e meglio attraverso un?opera profonda e capillare, concreta, di redistribuzione dei redditi e della partecipazione al mantenimento della macchina dello Stato, trasformando quest?ultima in una straordinaria macchina democratica capace di sfornare ricchezza economica, sociale e culturale. Primo posto, per l?uguaglianza concreta tra tutti i cittadini, tra tutti i lavoratori e tra lavoratori e lavoratrici, partendo da una riforma unica del sistema del lavoro, delle tutele e della previdenza attraverso la quale unificare a 38 ore settimanali l?orario di lavoro pubblico e privato, riconoscere e tutelare il diritto alla maternit? ed al sostegno familiare, utilizzare nella gestione del patrimonio pubblico lavoratori e lavoratrici in stato di cassa integrazione e di mobilit?, dare corso all?unificazione dei sistemi e degli istituti previdenziali dando vita ? di fatto ? ad un ?conto previdenziale unico? e ad un ?monte ore contributivo? per accedere al diritto alla pensione (ferme restando le necessarie tutele ed i necessari riconoscimenti per lavori usuranti, maternit?, collaborazione sociale in famiglia). Senza dimenticare la necessit? di snellire la macchina burocratica dello Stato, a tutti i livelli, per reinvestire le risorse finanziarie ? anche ingenti ? che ne potrebbero derivare, nel potenziamento dei servizi sanitari e sociali alla persona (meno dirigenti e direttori e pi? prevenzione, cura, ambienti sociali di vita), nella tutela dell?ambiente (politiche di riduzione dei rifiuti, tutela dell?acqua come bene pubblico sociale e non economico, sviluppo di energie alternative, recupero all?agricoltura degli incolti, difesa idraulica, idrogeologica e forestale del territorio), nel sostegno al sistema pubblico dell?istruzione e alla cultura, nella prevenzione della sicurezza fisica e sociale dei cittadini, nella corretta armonizzazione dei rapporti di cittadinanza tra le diverse componenti della societ? moderna. Il tutto, ridando all?Italia il giusto ruolo di portatrice di dialogo e di pace in Europa e nel mondo attraverso la definizione di progetti e di rapporti in grado di ridurre i conflitti internazionali, di mettere al bando ogni forma di sviluppo in grado di devastare la societ? e, soprattutto, di ridurre concretamente le distanze tra la parte pi? ricca e quella pi? povera del mondo.

Un centrosinistra rinnovato nei metodi e nei programmi e, soprattutto, ringiovanito nei suoi rappresentanti e capace di ritrovare dialogo e confronto continuo e concreto con la societ? civile, pu? riuscire in questo progetto: tutto dipende, dalle scelte che saranno in grado di compiere ai piani alti, avendo ben chiaro, per?, che certe possibilit? passano una volta sola, che certe speranze si avverano una volta sola e che pentirsi dopo, per di pi? sulla pelle di cittadini onesti, inermi e normali, non serve a nulla. Un grave errore ? gi? stato compiuto nel 2008: vediamo di non ripeterne ancora!

Pubblicato il: 22/08/2010

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