Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

DE MINIMIS CURANDUM EST , PRAETOR !
Con foto di scopa, ramazza e raccoglitore effettuata da Piero Piscini

Mario Tiberi

Le pagliuzze, di solito, non vengono prese in considerazione perch? ritenute pletoriche rispetto alle questioni di media o grande portata, tranne la pagliuzza evangelica che ha posto l?umanit? tutta di fronte alla sua miseria intrisa di ipocrisie e atti di superbia.

E? pur vero che i massimi sistemi attraggono legittimamente le attenzioni generali; ma come non tener nel dovuto conto che sono proprio le ?miricae? quotidiane a segnare il passo dell?umano incedere nella storia e per la storia?...

Abitando lungo il viale alberato di Piazza Cahen, per interrompere, a volte, lo scandire inesorabile delle lancette dell?orologio mi concedo di vagabondare, in scioltezza, tra uno stallo di sosta e l?altro alla ricerca di uno sguardo, di un approccio, di una conversazione, seppur brevissima, con gli ospiti in citt? per turismo. Superando il naturale ritegno della timidezza, mi succede di intrattenere o di essere intrattenuto da italiani e stranieri su dove debbano dirigersi per visitare le magnificenze urbane, dove possano ristorarsi e dove, infine, possano soggiornare per godere appieno del nostrano fascino paesaggistico e monumentale e riempirsene lo spirito. Al termine degli occasionali incontri saluto, tutti, con un sorriso e l?augurio di buona permanenza.

Notai, agli inizi dell?Estate, un uomo e una donna che stavano consumando un pasto veloce all?ombra degli ippocastani centrali alla piazza e, invece di gettare gli scarti negli appositi cassonetti, con accidiosa pigrizia li lasciavano indolentemente cadere a terra.

Mi ? venuto spontaneo di inscenare un gesto dimostrativo: armato di ramazza e raccoglitore, che tengo pronti all?uso nel retro della palazzina dove dimoro, ho iniziato a spazzare e a cestinare le cartacce sparse un po? dovunque nel mentre mi avvicinavo ?lento pede? al cospetto di quei due incauti turisti. E? bastato che io li guardassi e che loro mi guardassero per spingerli a ripulire ci? che prima avevano insudiciato e, di pi?, uno dei due mi si ? accostato per scusarsi di non aver portato rispetto alla citt? che li stava ospitando.

Dovevo esperire un?altra prova, questa volta con i miei concittadini.

Passeggiando, a chi mi salutava, chiedevo di getto se sapesse cosa fosse il ?Fanum Voltumnae?: ?incredibile dictu?, la maggioranza degli interpellati non solo non aveva la bench? minima nozione storica di esso, ma ne ignorava totalmente l?esistenza e, se per avventura fosse esistito, ne rendeva fallace la sua ubicazione nel contesto suburbano della Rupe.

Di quanto descritto sono diretto testimone, e testimone sconsolato!.

La causa impoveritrice va ricercata, a mio sommesso avviso, nell?attuale carenza cronica di processi educativi e formativi di una salda coscienza collettiva da proiettarsi verso la civilt? della cultura, intesa come gnoseologia del sapere o, meglio, come dottrina e disciplina della conoscenza dei saperi.

In un recente scambio di opinioni con il Preside Prof. Barbabella, per me l?amico Franco, sono rimasto folgorato da una sua affermazione incentrata sul concetto che, come per il medico, l?unico punto di riferimento del suo agire professionale ? il paziente, cos? lo deve essere l?allievo discente per il suo precettore. Parole scolpite a fuoco e possenti come macigni a cui dovrebbe attenersi la politica, quella vera e sana, se non vuole perdere di mira la missione, che le ? affidata, di essere l?epicentrista e la costruttrice del bene comune.

Per la verit? e avviandomi alle conclusioni, l?originaria locuzione latina recita: ?De minimis non te curat, Praetor?, custode del ?Praetorium?, cuore delle leggi rese esecutive; mi ? sembrato utile, per?, operare la trasformazione del congiuntivo esortativo in perifrastica passiva che indica il senso del dovere: il dovere di elevarsi e raffinarsi culturalmente; il dovere di proseguire sempre oltre lungo la via della civilt?; il dovere, da ultimo, di concedere dignit? anche ai piccoli granelli di vita che, seppur marginali, offrono spessore valoriale ai grandi.

?Si parva licet componere magnis?!.

Pubblicato il: 20/08/2010

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