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IL VENTO DELLE ELEZIONI ANTICIPATE IN ITALIA

Flavio Zambelli

Questa del 2010 sar? ricordata come l'estate della rottura traumatica tra Berlusconi e Fini. E ci? avr?  ripercussioni  a breve sull'andamento della legislatura in Italia. Infatti  il gruppo di parlamentari che hanno seguito le posizioni di Fini  (e  a causa di ci? sono stati espulsi dal PDL ) , sono un numero sufficiente per mettere il governo in minoranza nella Camera dei Deputati. Ormai il PDL si identifica per ci? che realmente ?: un partito egemonizzato da un capo assoluto. Un partito che assume sempre di pi? le sembianze di una monarchia assoluta. Chi non segue la linea del Capo Supremo , viene buttato fuori. Berlusconi  ha ormai allontanato dal centrodestra, tutti gli altri leader che avevano fatto un cammino politico insieme con lui in questa  seconda repubblica.

Prima Pierferdinando Casini, costretto a scegliere con un ultimatum se aderire al PDL o conservare l'identit? dell'UDC. Casini, ovviamente, non ha ceduto al ricatto, e ha preferito salvare l'UDC, piuttosto che entrare nel PDL e farsi comandare dal cavaliere di Arcore. Poi Fini, dopo 2 anni di contrasti, ? stato buttato fuori con la grave accusa di non essersi piegato al Premier, nelle materie considerate prioritarie. Cio? , guarda caso, la giustizia e quindi le norme che riguardano i processi. E poi la questione morale; vedi gli scandali della Protezione Civile e la P3. L'unico leader che resta fedele a Berlusconi  ? Umberto Bossi. Alla Lega, determinante con i suoi voti nel Nord, ? stata riconosciuta eccezionalmente un 'autonomia non concessa ad altri . Anche la Lega Nord, che pure nacque come forza  popolare radicata sul territorio, ha assunto le caratteristiche di una monarchia assoluta. Umberto Bossi, ha gi? dichiarato che il suo successore alla guida del partito sar? suo figlio, Renzo Bossi. Ora , ditemi voi, in quale partito e in quale Paese liberale, democratico, pu? avvenire una roba del genere. Nei partiti, in genere, esistono degli statuti che dettano le regole per l'elezione di un segretario. Generalmente ci sono degli organi preposti alla nomina del segretario politico. Oppure si consulta la base, e si fanno le elezioni primarie, secondo una consuetudine molto recente, portata dal PD nel quadro politico. Ma non esiste al mondo che l'elezione di un segretario di partito avviene per successione ereditaria familiare, tramite indicazione testamentaria a voce. Queste cose avvengono nel centrodestra in Italia. Avviene anche che i quotidiani di propriet? di Berlusconi hanno organizzato un linciaggio mediatico del Presidente della Camera Gianfranco Fini, colpevole di essersi ribellato al Premier di Arcore.Tirando fuori anche i mobili che ha comprato Elisabetta Tulliani  ( fidanzata di Fini) per la cucina della casa ; o la Ferrari 458 Italia guidata da Giancarlo Tulliani ( cognato di Fini). Premesso che io, personalmente,non essendo mai stato comunista,  negli anni '80 ( periodo in cui non avevo ancora l'et? di legge per votare) avrei votato sicuramente per le forze di governo del pentapartito, DC in particolare. Ora, ricordo bene che nella DC si discuteva anche per ore pur di arrivare ad una sintesi, che tenesse conto delle diverse posizioni e delle diverse anime del partito. La DC, pur con i suoi difetti, era un partito autenticamente pluralista, aperto anche alle discussioni e ai dissensi interni. Non accadeva mai che un Presidente di un ramo del Parlamento veniva buttato fuori dalla DC perch? non era d'accordo su alcuni temi dell'agenda politica. Invece, nel PDL di oggi, non esiste alcuno spazio per il dibattito e il dissenso. Berlusconi detta la linea, e chi non si allinea, dopo un po?, viene cacciato dal partito. Addirittura si chiede al Presidente della Camera di dare le dimissioni dal suo incarico. In barba alla Costituzione e alle sue leggi. Non avrei mai creduto di dover diventare un nostalgico della DC . Sempre negli anni'80, io apprezzai il Berlusconi imprenditore, capace di creare una grande emittente televisiva che rompesse il monopolio della RAI TV. Non ho mai messo in discussione le grandi abilit? finanziarie, imprenditoriali di Berlusconi. Ed infatti speravo che continuasse ad occuparsi delle sue aziende. Da quando ? sceso in campo, per difendere direttamente le sue aziende e le sue posizioni giudiziarie, il confronto politico in Italia si ? imbarbarito. Per riportare le condizioni di serenit?, di pluralismo, di tranquillit? democratica del dibattito in Italia, ? necessario che Berluscon, ritorni a fare l'imprenditore, ed esca di scena dal quadro politico. Se, per ottenere questo risultato, ? necessario far scendere in campo un altro imprenditore come Luca di Montezemolo, ben venga. Anche se preferisco sempre che un grandissimo imprenditore faccia il leader nelle imprese private anzich? nelle istituzioni pubbliche. Ma visto che e' stato Berlusconi a creare per primo il precedente, ben venga allora Montezemolo. Purch? alla guida di una coalizione unita da un programma il pi? possibile coerente ed omogeneo. Non alla guida di una grande ammucchiata che va da Fini fino a Vendola e Rifondazione. Una armata Brancaleone del genere rischierebbe di ripetere, amplificandoli, gli errori dell'Unione di Prodi del 2006-2008. E diventerebbe un ennesimo vantaggio per Berlusconi. Da evitare assolutamente anche altri ribaltoni parlamentari. Che alla lunga, hanno sempre favorito il cavaliere di Arcore. Il PD e il centrosinistra, imparino qualcosa dagli errori del passato.

Pubblicato il: 17/08/2010

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