Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

La notte al Fanum della dea/dio: considerazioni a caldo

Claudio Bizzarri

La notte al Fanum della dea/dio: considerazioni a caldo

Complice la notte stellata che ha voluto esasperare il concetto di luogo celeste,  la serata ? o meglio la nottata - dedicata alla visita di quanto ? emerso dal 2000 sino ad oggi nel sito archeologico di Campo della Fiera, ha attratto un numero di persone considerevole, cittadini e stranieri interessati a capire, a conoscere, a vedere. Una scommessa al buio (mi si permetta il gioco di parole) per tutti: per il team di scavo che certo non sia aspettava di dover presentare l?area del Fanum a pi? di 300 persone, per la Protezione Civile che si ? sobbarcata l?onere organizzativo di stracciare parzialmente proprio l?oscurit? della notte senza rompere per? l?incanto che i resti archeologici trasmettevano opportunamente valorizzati, per i maestri della scuola di musica che hanno dovuto affrontare la montante umidit? della campagna man mano che le ore passavano. Io non sono uno scommettitore ma se avessi dovuto piazzare qualche euro sulle probabilit? che la collaborazione fra due panzer decisionisti quali Giuliano Santelli e Simonetta Stopponi filasse liscia mi sarei tenuto basso: ed avrei sbagliato! La riprova che la macchina era stata ben oliata ? venuta proprio dalle impressioni sussurrate o meno al vicino di percorso da chi tornava indietro una volta effettuata la visita, dalla costatazione autoptica della precisione quasi svizzera con la quale i turni si sono succeduti sino a tarda ora (sar? stata l?influenza di alcuni studenti per l?appunto svizzeri presenti nel gruppo di scavo?), dell?assenza di sbavature nelle varie fasi legate agli aspetti pi? ?spettacolarizzati? della visita stessa (sbavature che peraltro ci sarebbero potute anche stare tenendo conto del tempo ristretto col quale s?? preparato il tutto e dei mezzi a disposizione, non dedicati specificatamente a performance artistiche). E? stato anche uno spettacolo bello da guardare dietro le quinte, i preparativi, i volontari della Protezione Civile colle loro caratteristiche professionali di varia natura, gli studenti che non si sono tirati indietro di fronte a nulla, sino allo svolgimento ?liscio? dell?intero happening. Si ? trattato di un qualcosa che ha insegnato a molti che le potenzialit? del nostro patrimonio culturale sono infinite. Si ? trattato, sempre usando un termine anglosassone, di un glimpse, un?idea, un accenno, un qualcosa che sfavilla e scompare, che ci suggerisce di guardare ancora il cielo degli Etruschi, con lo sguardo perso dietro ad una delle stelle cadenti del mese d?agosto, un?emozione breve ma intensa, che illumina la mente e ci suggerisce di rimanere col viso all?ins?, nella speranza che il miracolo si ripeta.

Grazie a chi ha reso tutto ci? possibile.

Pubblicato il: 10/08/2010

Torna ai corsivi...