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NOTIZIE CORSIVI

LE MISSIONI DEI MILITARI ITALIANI ALL'ESTERO

Flavio Zambelli

L'ennesimo attentato mortale contro  due soldati del nostro contingente  in Afghanistan, pone seri quesiti sulla validit? dell'opzione militare scelta per le aree a rischio come l'Iraq e lo stesso Afghanistan. Le missioni in questi Paesi del Medio Oriente e dell'Asia, sono state presentate all'opinione pubblica come interventi di pace e stabilizzazione. In realt?' non si ? fatto bene i conti con "l'oste" cio? con le popolazioni locali e le loro convinzioni politiche, identitarie,  religiose. Ogni intervento bellico, per avere buone possibilit? di successo finale, necessita non solo di addestramento militare e tecnologia degli armamenti utilizzati, ma anche di una condivisione della popolazione dei luoghi dove si va a combattere o a riportare l'ordine prestabilito. Senza il consenso della gente, della popolazione locale, non si vince nessuna guerra. A confermare questa tesi, confrontiamo alcune delle guerre pi? importanti, della nostra storia moderna e contemporanea. 1) La seconda guerra mondiale 1939-1945. Durante questo secondo grande conflitto mondiale, la popolazione dei Paesi europei, aveva ben chiaro  chi aveva ragione e chi aveva torto secondo i principi del Diritto internazionale. I nazisti occuparono con la forza dei panzer e dei bombardamenti mezza Europa e poi, dopo l '8 settembre 1943, anche l'Italia divenne territorio di occupazione tedesca. Le popolazioni locali avevano capito che i tedeschi erano degli invasori e andavano cacciati per riportare le condizioni di normalit? e di libert?. Erano degli invasori persino sanguinari per ci? che riguarda le loro formazioni pi? ideologizzate come le SS .. Gli alleati anglo-americani vinsero perch? erano stati percepiti dalla gente locale, come i liberatori. Le popolazioni aiutarono significativamente l'intervento di terra delle forze alleate. Sia accogliendo e difendendo nelle loro case i piloti americani dell'aviazione, che venivano colpiti; sia costituendo formazioni partigiane che, svolgevano azioni di lotta contro i tedeschi. Quindi una sorta di guerra parallela con, e  a favore degli anglo-americani . Cosicch? l'intervento di terra dei soldati USA  divenne certamente pi? agevolato. .Qui in Italia, poi, la gente non voleva pi? il vecchio regime dittatoriale fascista; i tedeschi invece vennero in Italia per riportare il fascismo nella sua versione pi? aggiornata del nazi-fascismo di ispirazione hitleriana. E allora gli italiani, nella loro maggioranza, preferirono  gli alleati anglo-americani. 2 ) La guerra del Vietnam (1964-1975). Al contrario in questa area di crisi del Sud-est asiatico gli Americani intervennero per aiutare un regime autoritario e sanguinario che  era odiato dalla popolazione del Vietnam del Sud. La gente dei villaggi affamata e sfruttata dal regime di Diem, preferiva di gran lunga i Vietcong del Vietnam del Nord. E quindi gli americani vennero percepiti dalla gente dei villaggi, come gli invasori che aiutavano il dittatore sanguinario. Nelle foreste gli americani, non vennero  aiutati dalla popolazione del posto, che anzi tendeva loro trappole mortali in mezzo alla giungla. In pi? le immagini televisive,( che mostrarono gli effetti dei bombardamenti al napalm contro i bambini dei villaggi), bocciarono davanti al mondo la legittimit? dell'intervento americano.3) Guerra del golfo 1991. In quest'occasione le forze alleate della NATO, riuscirono a dimostrare all'ONU e al mondo che Saddam Hussein invase il Kuwait violando le regole internazionali. Le popolazioni del Kuwait aspettarono gli americani accogliendoli trionfalmente per aver liberato il paese  dall'odiato regime iracheno di Saddam che era l'invasore e stava dalla parte del torto. 4) Guerra del Kosovo 1999  Anche in questa occasione la Comunit?  internazionale godeva dell'appoggio della popolazione del Kosovo, che chiedeva autonomia e indipendenza dal controllo del regime autoritario serbo di Milosevic. Pertanto cominci? la fase dei bombardamenti americani contro il regime di Belgrado, che si arrese e lev? le truppe d'occupazione dal Kosovo. Dopo, iniziata la fase di stabilizzazione a cui partecip? anche l'Italia, i nostri militari italiani vennero accolti dalle popolazioni filo-albanesi kosovare come dei liberatori . Tuttavia l'utilizzo in guerra dell'Uranio impoverito altamente tossico caus? la diffusione di tumori che colpirono alcuni dei nostri soldati. 5) Intervento in Afghanistan nel 2001. Qui cominci? la concezione americana di esportare la democrazia in Paesi che  stanno ancora all'et? della pietra e non sanno che significa democrazia. In pi? gli americani per cacciare il governo filo-sovietico di Najibullah (nel conflitto1979-1988)  fecero salire al potere dei mullah, che poi costituirono l'ossatura del governo dei Talebani negli anni successivi. Gli stessi talebani riportarono il paese ai tempi di Neanderthal , con le donne sfruttate e massacrate, facendo rimpiangere il vecchio governo comunista filo-sovietico. Ma il governo di Karzai messo al potere dagli americani dopo l'intervento con i bombardamenti e l'occupazione di terra del 2001, ( a seguito del quale furono allontanati dal potere i talebani ) port? nel paese la corruzione dei suoi funzionari ; ragion per cui le popolazioni locali non si fidano degli americani e dei loro alleati. Quindi anche se i nostri militari sono l?  in missione di pace, in realt? sono visti come nemici e diventano bersaglio di attentati delle popolazioni che parteggiano per i vecchi mullah. Quindi, nei fatti, siamo in combattimento e non c'e un clima di pace come viene detto.6) Guerra in Iraq del 2003. Anche qui il governo americano di Bush raccont? al mondo che c'erano in Iraq armi di distruzione di massa, che non si sono mai trovate. A seguito dell'intervento di terra del  2003 che cacci? da Baghdad il regime di Saddam, gli americani e i suoi alleati non sono riusciti a conquistare il consenso delle trib? irachene; nessuno ? riuscito a cogliere la legittimit? dell'intervento del 2003. Anche qui, quindi, i nostri militari, sono carne da macello dei vari attentati  kamikaze dei gruppi terroristici locali; questi ultimi sono  aiutati da gran parte della popolazione che non vuole la presenza militare occidentale in Iraq. Altro quindi che missioni di pace; se non si convince la popolazione locale della legittimit? di un intervento militare, non c'e' nessuna pace, siamo sempre in clima di combattimento. Un clima che ci porta alla sconfitta se non si cambia qualcosa.

Pubblicato il: 02/08/2010

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