Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

PREVENIRE E? MEGLIO CHE CURARE

Mario Tiberi

La medicina preventiva, da qualche decennio a questa parte, si ? consolidata come una delle discipline sanitarie di maggior applicazione, sia sul fronte della lotta alle patologie acute e croniche e, cos? pure, sul fronte dei potenziali risparmi ottenibili per il trattamento e la cura delle malattie e degli infortuni incidenti sulla spesa pubblica nel suo complesso.

Anche in politica, lo stesso metodo potrebbe portare a soddisfacenti risultati, qualora si abbia il coraggio di arrestare preventivamente tentativi tendenti alla riproposizione nauseante di logore alchimie di potere quando, invece, una nuova etica dei comportamenti bussa insistentemente alle porte della storia contemporanea.

Ricevo, ogni giorno, notizie non certo confortanti su tale versante. In vista dei congressi territoriali del PD Umbro, iniziano a trapelare voci di corridoio che riferiscono di serrati incontri tra coloro che ancora pretendono di decidere e stabilire gli assetti di apparato, funzionali solamente alle loro personali carriere e altamente infischiandosene se di ci? il partito ne pagher? un prezzo elevatissimo in termini di credibilit? e di consenso popolare.

Parlamentari, consiglieri di consessi istituzionali, segretari e coordinatori: si assiste ad un forsennato turbinio di composizioni e scomposizioni, di alleanze e di rotture delle stesse, di equilibri oggi raggiunti e domani gi? in frantumi, mentre i burattinai se la godono e se la spassano perch? convinti che, alla fine, i loro fili saranno comunque i pi? resistenti e quindi, alla lunga, vincenti.

Due argomenti, a tal proposito, mi sento in dovere di affrontare pubblicamente. Il primo consiste in una domanda che rivolgo in via principale a me stesso e, alla quale, stento a dare una risposta esauriente: di quale investitura si sentono titolari codesti sedicenti protagonisti per avviare consultazioni, trattative, negoziati senza averne una potest? n? legittima n? statutaria e soprattutto, a loro esclusiva discrezione e piacimento, includendo alcuni ed escludendo altri?. Da atti impropri ed extraregolamentari non possono che discendere scelte viziate, invalide e, dunque, inaccettabili.

La seconda questione riguarda il riposizionamento, negli organi di partito e negli Enti pubblici soggetti a nomina, dei ?cosiddetti Ex?: ex presidenti, ex sindaci ed ex vice-sindaci, ex assessori, ex capigruppo, ex consiglieri e chi ne ha di altro, lo metta pure. Ebbene, proprio perch? ?Ex? e quindi portatori di precedenti esperienze, pi? o meno lunghe, di amministrazione degli interessi generali con alterne fortune e spesso dubbi risultati, sarebbe ottimo e salutare per tutti che restassero nella quiescenza di ci? che ? stato e che, ?pro bono pacis?, spontaneamente e definitivamente si mettano da parte per lasciare spazio al libero dispiegarsi di nuove intelligenze e di nuove energie perch? non ? pi? il tempo degli ?Ante?, ma del ?Nunc? proiettato verso lo ?Ad?.

?Ad meiora, ad noviora, ad progressiora?: per indirizzarsi verso migliori traguardi, verso nuove frontiere, verso progrediti sistemi di sviluppo si debbono abbandonare le antiquate concezioni del ?poltronismo?, inteso come statico e infruttifero centro di potere, e dei suoi propugnatori e pi? viscerali interpreti; al contrario, disambigui e razionali criteri di selezione di dirigenze, all?altezza dei compiti loro affidati, consentirebbero quel salto di qualit?, non pi? procrastinabile, sia in valore di freschezza intellettuale ed ideativa che in valore di ritrovata moralit? pubblica.

Di questo mi voglio far carico per il rispetto che nutro verso i lettori, le lettrici e, pi? in generale, verso i cittadini tutti e non tentenner? mai nel denunciare incertezze, abusi e violazioni delle pi? elementari norme di una ordinata e armonica convivenza civile e politica.

La oligarchizzazione del PD dovuta alla sua presbiterizzazione, e sento risuonare le voci dei miei amici Valerio e Renzo, pu? essere ostacolata e sconfitta solo attraverso la dotazione e l?uso corretto di uno strumento a tre punte: la democratizzazione del partito perch? il popolo democratico non ? ancora e affatto il vero e reale protagonista degli indirizzi di guida e di governo dei suoi destini futuri; la liberalizzazione dagli schematismi correntizi, dai pregiudizi ideologici e dagli assolutismi dogmatici che si frappongono all?emergere di mentalit? incondizionatamente aperte a culture di pensiero n? subalterne n? limitative; la liberazione, infine, da tutti quegli esponenti che ostinatamente ancora credono che il partito sia solo il prolungamento delle loro personali sorti esistenziali.

L?indicato farmaco preventivo si trova gi? in commercio; per chi ne avesse bisogno e ne desiderasse la somministrazione rimango pronto a fornirglielo, gratuitamente e anche senza ricetta!.

Pubblicato il: 25/07/2010

Torna ai corsivi...