Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Etica energetica ed impianti fotovoltaici

Claudio Margottini

Numerose testate giornalistiche, tra cui il Corriere della Sera, hanno recentemente riportato la notizia della ferma opposizione di parte della popolazione di Acquapendente e Trevinano, ad un impianto fotovoltaico da realizzarsi in localit? Podere "San Luca".

Tuscia Vola ha sempre manifestato il proprio impegno verso le energie rinnovabili in contrapposizione al petrolio ed al nucleare, verso la sostenibilit? ambientale delle opere ed infrastrutture, verso la green economy in genere. Ciononostante, ? opportuno chiarire alcune aspetti in merito ai grandi impianti fotovoltaici, in area agricola, che stanno nascendo in molte parti d'Italia.

Il DM 19 Febbraio 2007, il c.d. "Conto Energia" che regola l'incentivazione dell'energia fotovoltaica per il periodo 2007-2010, nasce con l?intento di favorire le applicazioni di piccola taglia architettonicamente integrate in strutture o edifici. Questo concetto spiega il motivo per cui la maggiore incentivazione, Euro per KWh prodotto da energia fotovoltaica con durata di 20 anni, ? prevista per gli impianti minori di 3 KW, una tipica utenza domestica. Impianti di dimensioni maggiori hanno incentivi pi? bassi.

IL DM 19 Febbraio 2007 prevedeva inoltre che l'incentivo dello Stato subisse una riduzione in misura del 2% annuo, a compensazione dei presumibili minori costi delle tecnologie fotovoltaiche. Dal 2007 ad oggi, per?, il costo dei pannelli solari si ? pressoch? dimezzato, e questo ha consentito di avere in Italia e sino al 31 dicembre 2010, gli incentivi pi? alti del mondo.

Questa introduzione ? necessaria per comprendere la ragione della crescita esponenziale di impianti fotovoltaici in area agricola, su tutto il territorio nazionale. Si ? creato un settore di businnes completamente nuovo il quale non ha impattato, purtroppo, in misura sostanziale sulle piccole utenze domestiche ma, a causa della globalizzazione dell'economia, ha generato interessi nelle grandi finanziarie e nei fondi di investimento internazionali, innescando quindi forti attenzioni per i grandi impianti. Il modello economico ? molto semplice: un investimento sul fotovoltaico consente oggi in Italia, di avere un rendimento stabile per 20 anni pari al 14-15%. Poi, per i grandi investitori, ci saranno sempre i mercati in espansione di Cina, India e Russia, molto pi? proficui ma con un margine di rischio molto pi? elevato.

E gli agricoltori? Purtroppo non sono i proprietari dei fondi a beneficiare degli incentivi. Si tratta principalmente, come sopra accennato, di fondi di investimento internazionali, investitori ma anche speculatori, truffatori e, finanche la criminalit? organizzata. Agli agricoltori va un affitto che ? molto pi? conveniente del lavoro annuale ed il contratto ? concluso. Salvo poi ritrovarsi tra 19 anni e 364 giorni con una societ? a responsabilit? limitata che gestisce l'impianto e che fallisce prima di garantire la smantellamento dei pannelli fotovoltaici.

A questo punto nasce la necessit? di una scelta etica, di campo, della politica che gestisce il territorio. Una legge ottima ha contribuito e sta contribuendo allo sviluppo di un nuovo settore industriale in Italia, dove attualmente lavorano oltre 20.000 addetti (fonte Universit? di Padova/GIFI). Questo sviluppo tecnologico non deve essere per? lasciato in mano al solo mercato ma deve essere inserito in un quadro di pianificazione sostenibile complessiva. In altre parole, bisogna fare in modo che lo sviluppo del fotovoltaico non comprometta altre risorse utili ma sfrutti invece la miriade di spazi a lui pi? adatti, quali i capannoni industriali, le coperture civili, le pensiline per i parcheggi, l'integrazione nelle architetture moderne, e molto altro ancora. Nessuna preclusione ad interventi in aree agricole marginali, depresse oppure non produttive ma con distese sproporzionate di pannelli fotovoltaici nelle aree di pregio si possono generare impatti ambientali assolutamente devastanti, con suoli sottostanti che possono perdere la loro l'attivit? pedogenetica, dando luogo a fenomeni di desertificazione che ne decreterebbero l' infertilit? e aumenterebbero il pericolo di alluvioni. Tutte questioni che devono essere prese in considerazione da chi ha la responsabilit? etica delle scelte pianificatorie: la politica, soprattutto nelle amministrazioni centrali, in primis il Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare ma anche Regioni e Provincie, le quali devo assolutamente stabilire linee guida a supporto delle Amministrazioni Comunali, all'interno delle quali far crescere le energie rinnovabili. Si tratta difatti di un settore nuovo e quindi non ancora pienamente regolamentato, ma che deve crescere in armonia con l'ambiente e seguendo i paradigmi dello sviluppo sostenibile.

In conclusione s? al fotovoltaico, soprattutto nelle grandi coperture industriali e civili, ma anche nelle aree rurali dove per? questi impianti non causino impatti devastanti al paesaggio ed ai suoli.

Infine una proposta al neo Assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo: perch? non facciamo in modo che sia proprio l'Amministrazione Provinciale di Viterbo a farsi promotrice di una azione nazionale su tali temi?

Prof. Claudio Margottini, Presidente Comitato Scientifico Tuscia Vola

www.tusciavola.it

 

per la Tuscia

per il suo Territorio

per la sua Gente

 

 

Pubblicato il: 13/07/2010

Torna ai corsivi...