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Ospedale di Orvieto: dalla sinistra locale non mi aspetto nulla di diverso rispetto al passato

Guido Turreni

So che non ? elegante auto citarsi o auto ricordarsi e cerco nei miei ormai rari interventi sulla stampa on line di evitarlo sempre accuratamente.

Questa volta per? vorrei fare un?eccezione, sia per l?argomento assolutamente importante come quello della sanit?, che si esplica poi nel diritto alla salute costituzionalmente garantito, sia perch? ? finalmente? il problema della sanit? orvietana e pi? specificatamente del depotenziamento dell?Ospedale di Orvieto viene ormai universalmente riconosciuto come reale ed esistente da tutte le forze politiche; invece, all?epoca dei miei ?pezzi pazzi?, dovevo scontrarmi con accuse di campanilismo o di allarmismo, minaccette varie di querela, e, addirittura, anche con infamanti accuse di antiorvietanit?, come ebbe modo di rinfacciarmi ? proditoriamente ? l?allora Sindaco Mocio, evitando accuratamente di citarmi.

Per di pi? il richiamo del pezzo ?Le nozze con i fichi secchi? scritto nell?autunno dell?anno 2005, si giustifica perch? pu? far toccare con mano a chi legge che cosa era la sinistra regionale di allora e che cosa ? ancora oggi, una forza paradossalmente conservatrice, logora nei suoi slogan e nei suoi metodi, una sinistra sempre uguale a s? stessa che dice sempre le stesse uguali identiche cose e che soprattutto non riesce a modernizzarsi, perch? priva di idee nuove e piena della solita propaganda.

Il pezzo infatti sembra innescare la stessa polemica che all?epoca ebbi con l?allora Assessore comunale Cecilia Stopponi, che il Consigliere regionale Galanello ha ritenuto di intavolare ancor oggi con una sua recente interrogazione, pari-pari, allora come ora, per incolpare il Governo Berlusconi dei problemi dell?Ospedale di Orvieto, quando invece tutti sanno che la sanit? ? di stretta competenza regionale; allora fu necessario precisare un fatto, ovvero che la sanit? ? gestita s? dalla regione, ma il fondo sanitario regionale viene finanziato dallo Stato centrale, sempre in aumento per?, si badi bene.

Ed infatti la polemica con l?Assessore Stopponi (ora collega consigliera) verteva proprio su questo aspetto, mentre oggi non c?? pi? neanche bisongo di farla la polemica sull?aumento delle risorse, perch? il Consigliere Galanello si ? fatto da solo un clamoroso autogol sostenendo che il Governo ?ha gi? deciso di ridurre fortemente il fisiologico incremento del fondo sanitario per il biennio 2010-2011?, ovvero, tradotto dal politichese stretto - che Galanello mostra di saper parlare con perfetto ?accento? - il Consigliere ci vorrebbe dire che il governo ha s? aumentato il fondo sanitario, ma, come dire, a non abbastanza quanto si pretende da parte loro, perch? sarebbe ?fisiologico? fare gli aumenti che loro si vorrebbero auto concedere imponendoli al Governo centrale.

Su questa discutibile affermazione non commento, ma mi limito a fare mie le considerazioni del Procuratore Generale della Corte dei Conti che porprio in questi giorni, al TG, ha indicato nella sanit? e nel modo in cui ? gestita dalle regioni italiane la principale fonte di sprechi della spesa pubblica da contenere. Ed ? ben per questo che mi perdonerete se sono caduto in questo piccolo peccato di vanit? citandomi (concedetemi le attenuanti generiche), perch? pare di trovarsi in un (ri)corso storico vichiano: si parla infatti di tutte cose che ritornano e che sembrano purtroppo di straordinaria attualit?; soprattutto sono ancora attuali le proposte che feci allora: liberarci della baggianata dell?ospedale dell?emergenza-urgenza che non esiste (come ammette oggi anche se tardivamente il Consigliere Galanello) e puntare invece su tre-quattro reparti seri (fra cui assolutamente quello di geriatria, chiuso qualche anno fa) che invece servono alla nostra comunit?, ridandoci la possibilit? economica di fare diagnostica strumentale (laboratori, analisi, ecc.) in modo autonomo ed in modo altrettanto serio. Ecco il pezzo del 2005:

?Le nozze con i fichi secchi. In questi termini si potrebbe riassumere il concetto che la burocrazia politico-amministrativa regionale ha della nostra sanit? comprensoriale.

Premetto che non ho potuto partecipare al Consiglio Comunale aperto che il Sindaco ed il Presidente del Consiglio Comunale hanno opportunamente convocato su tale argomento, perch? pressato da urgenti impegni di lavoro, ma l?iniziativa della nostra Amministrazione (a differenza di altre) ? comunque apprezzabile ? almeno nelle intenzioni ? perch? ? importante che si parli della nostra sanit? e dell?ospedale con l?Assessore Rosi, che deve essere chiamato a rispondere del proprio operato dinnanzi al popolo orvietano e deve chiarirci quali siano le intenzioni dell?amministrazione regionale sul futuro del nostro nosocomio e della nostra sanit? in generale.

Mi sarei aspettato da costoro non dico delle scuse nei confronti della nostra comunit?, ma almeno un minimo di umilt? che avrebbe dovuto preludere al riconoscimento di gravi errori di programmazione per presentare definiti progetti e precise proposte al fine di risolvere in concreto i problemi che oramai incontestabilmente ci affliggono da troppi anni.

Purtroppo invece, l?ineffabile Assessore, ? sceso dal suo scranno di governo per venirci a dire ?di non piangerci addosso? perch? ?la Regione vuole fare dell?ospedale di Orvieto un punto di forza della sanit? regionale? per creare un distretto sanitario sperimentale di grande prospettiva (ripreso dai giornali). Un refrain gi? sentito all?epoca di Bracalente, quando ci venne fatto credere (con la garanzia dell?ex Sindaco Cimicchi), che si trattava solo di un esperimento, che la soppressione della nostra USL non avrebbe comportato un depauperamento dei servizi, ma che anzi con l?apertura della nuova struttura ospedaliera si sarebbero raggiunte vette di eccellenza.

Il risultato di quelle vane promesse ? sotto gli occhi di tutti; non mi voglio dilungare sui tanti fatti accaduti da allora, ma mi limiter? a notare che persa la nostra autonomia amministrativa anche i servizi e le prestazioni (soprattutto nei tempi di risposta all?utenza) sono solo peggiorati, come del resto era naturale che accadesse.

Forti di questa passata e perniciosa esperienza, non credo che si possa avere la faccia di venirci a dire di smettere di piangerci addosso.

Specialmente quando ? chiaro a tutti, ed in particolare a chi segue i progetti regionali in materia di sanit?, che le risorse future non privilegeranno Orvieto e gli orvietani, ma Foligno (dove ? stato recentemente inaugaruto un mega ospedale nuovo di zecca per cui sono state dislocate ingenti risorse), o l?area narnese-amerina (dove si sta cercando di fare salti mortali per aprire l?ospedale distrettuale).

Sarebbe stato molto meglio che l?Assessore fosse venuto a dirci la verit? delle cose, e cio? che Orvieto si deve accontentare di quello che ha e che anzi, in epoca di vacche magre, deve ringraziare il Cielo di non subire dell?altro.

Insomma le nozze con i fichi secchi.

Mi rendo conto che pretendere una dichiarazione simile ? velleitario, che non potevo certo aspettarmi che l?assessore venisse a casa nostra per dirci che quello che c?? scritto nel piano sanitario regionale su Orvieto(una legge) ? carta per appunti.

Ma mi aspettavo quantomeno una presa di posizione realista e ? mi sia consentito ? pi? rispettosa dell?intelligenza del popolo orvietano; magari proponendo una nuova riprogettazione della politica sanitaria comprensoriale che puntasse sulla specializzazione di tre o quattro reparti che fungessero da polo regionale, piuttosto che un ospedale di eterea emergenza-urgenza senza strutture (eliporto), senza personale, senza primari, insomma una scatola tanto grande quanto vuota, che da dieci anni a questa parte si promette vanamente di riempire.?

Che ne dite dunque di quello che avevo scritto nel 2005, li abbiamo persi questi cinque anni o no?

Ed infine devo dire che ? singolare, per non dire ridicolo, che Galanello, Consigliere di maggioranza (senza anatra zoppa), si auto interroghi per sapere cose che egli pu? direttamente sapere e trattare con l?assessore di competenza (suo collega di partito) per RISOLVERLE.

E? evidente che c?? qualcosa che non va, ? evidente che si tratta soprattutto di uno spot, di una strumentalizzazione, fatta poi sulla pelle di categorie di persone (gli utenti, il personale medico e paramedico) che di certo non lo merita.

Pubblicato il: 28/06/2010

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