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Porano. Un futuro ci pu? essere

Paola Paolini

Ora che i bilanci consuntivi e di previsione hanno concluso il loro iter burocratico, credo si possano fare delle riflessioni serie e pacate sul futuro amministrativo e politico della nostra cittadina di Porano.

L?atto politicamente pi? rilevante di questi ultimi mesi ?, senza dubbio, l?approvazione del P.R.G.

Per almeno 20 anni la maggioranza dei poranesi ha dovuto subire questa sorta di spada di Damocle che ha comportato rilevanti spese economiche e scarsi riscontri operativi.

In soli 11 anni sono stati approvati due Piani regolatori ed una variante, mentre, nella realt?, si stanno ancora facendo i conti con il vecchio Piano di Fabbricazione e sue successive varianti.

L?approvazione di questo P.R.G., dunque, condivisibile o meno nei suoi contenuti, ha il pregio di mettere finalmente un punto fermo: chi ancora non ha casa pu? soddisfare le sue aspirazioni, chi vuole modificarla pu? farlo attenendosi alle regole stabilite, chi avesse voglia di incrementare l?economia pu? usufruire degli spazi, presenti e futuri, disponibili.

Riterrei eticamente e politicamente scandaloso rimettere mano a questo P.R.G. prima che almeno i due terzi delle sue previsioni abbiano avuto concretezza.

Da questo momento l?attuale maggioranza, e la parte politica che la sostiene, deve dimostrare di sapere bene amministrare, la minoranza e la sua parte politica debbono saper costruire una futura alternanza credibile e convincente. E se l?obbiettivo finale sar? comunque quello del miglioramento sociale, culturale ed economico di Porano e dei suoi abitanti, riacquister? anche un senso parlare di centrodestra e centrosinistra  pur nella obbligatoriet? della gestione del quotidiano imposta dalle ristrettezze dei bilanci e la scarsit? del personale.

Un cassonetto della nettezza urbana, per esempio, pu? essere collocato in un posto o nell?altro per vari motivi: pi? o meno vicino ad una casa perch? questo ha richiesto il proprietario, in un posto qualsiasi perch? l? ? capitato, in una precisa collocazione rispondente all?elaborazione di un  generale  progetto di smaltimento dei rifiuti. Nel primo caso si scatener? una bagarre  di richieste e rimostranze che indurr? le parti politiche in campo ad una gara impari e scorretta  per soddisfare  o non soddisfare  il maggior numero di cittadini possibili, nel secondo caso si generer? un caos indescrivibile.      Un progetto pu? essere di centrodestra o centrosinistra, pu? permettere ad ognuno di identificarsi o non identificarsi in quelle linee che lo ispirano, pu? essere partecipato, discusso, confrontato contestato e migliorato e, alla fine, tutti sapranno perch? quel cassonetto deve o non deve stare in quel determinato posto: molti saranno contenti, molti scontenti ma tutti avranno gli elementi utili per valutare obbiettivamente la qualit? del servizio.

Nella nostra realt? politica, dove centrodestra e centrosinistra praticamente si equivalgono, costruire un?alternativa futura significa capacit?  di elaborare proposte serie e concrete che rispondano alle esigenze di tutta la popolazione di Porano, di cogliere i limiti e le positivit? delle azioni della maggioranza per  incidere in modo significativo  nella loro opera di governo, ma , anche, capacit? di riscoprire, rielaborare,  ricreare  le ragioni dell? appartenenza al centrosinistra.

Porano non ? fuori dal mondo, il Partito Democratico di Porano non ? fuori da quello nazionale e deve, al pari di tutti gli altri, contribuire alla definizione della sua identit? ma questo si pu? fare soltanto attraverso il dialogo, l?ascolto, il confronto e il coinvolgimento delle pluralit?, minoritarie o maggioritarie che siano, che lo compongono; in questo delicatissimo momento politico tutte le forze devono essere messe in campo con pari dignit? e vigore perch? l?alternativa che dobbiamo costruire non ? solo quella della nostra cittadina ma ? quella della Nazione tutta. E se un Partito non ha una identit? chiara e definita, lo abbiamo visto, non esistono alternative che convincano.

La strada ? lunga, faticosa e difficile ma se riusciremo ad uscire dalla logica del ?contarci? per entrare in quella del ?qualificarci? ce la potremmo anche fare.     

 

Pubblicato il: 21/06/2010

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