Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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Aria. E fuori a chi non ci sta

Gianni Marchesini

?Su su, aria?, usa dire la Signora orvietana:? uscite tutti ch? devo dare aria alle stanze?. La parola ?ARIA?, secondo l?usanza, assume cos?, due significati: si ricambia l?ossigeno e, contemporaneamente, vengono  invitati a togliersi dai piedi coloro che lo consumano. Ad Orvieto, voti disgiunti comunque giunti, retropensieri da portierato politico-elettorale a parte, quando Toni Concina ebbe a candidarsi, si spalanc? sulla Comunit? una grande finestra. E, come gi? abbiamo avuto occasione di dire, soffi? un?aria di speranza che, a vittoria consumata, tracim? in un generale, sentito, senso di liberazione. Cos?, nonostante imperversino, ostinati, i Mastrolindi della politica,  coloro che, con il fare di chi la sa lunga, ti guardano dall?alto in basso, come Mastrolindo, e, qualsiasi fatto entusiasmante accada, ti dicono che ?La Politica ? un?altra cosa?, sempre tesi, (Verdone docet), a chiudere le finestre barricandosi all?interno in compagnia delle Giunte, le disgiunte, le commissioni, le sottocommissioni, i corridoi, le analisi, e cos? via chiudendo, abbuiando, frenando, fermando, noi, pi? disincantati e orgogliosi della nostra totale impoliticit?, continuiamo a sostenere che il capitale politico uscito dalla vittoria del dottor Concina risiede ancora nell?idea, speranzosa, che un uomo capace, un tantino figliol prodigo, avulso dalla politica:? Avrebbe?, come lui stesso diceva in campagna elettorale mostrando prima il dorso, e poi il palmo della mano: ?Cambiato Orvieto da cos? a cos??. Ora, a distanza di un anno dalle elezioni, una consistente parte dell?opinione pubblica ha perso la sintonia, non intercetta pi? la corrente d?aria e teme, non senza buone ragioni, che la politica abbia finito per crocifiggere  il salvatore. La gnagnera che si continua a gnagnerare, lamenta come siano emersi ulteriori problemi, complessi, onerosi. Ed ? vero. Ma ? anche vero che durante questo anno gli atti, le azioni, l?intrapresa amministrativa sono pervenuti ai cittadini in regime di bassa frequenza, come una trasmissione a tratti interrotta, infastidita dalle interferenze cos?, si teme, che il plusvalore emotivo e la vigorosa spinta iniziale, via via, siano finiti nel tritacarne della politica di routine, della sopravvalutazione dell?anatra zoppa , che poi, di fatto, non ? altro che un?anatra arrostita, nell?enfasi della drammatizzazione del bilancio vissuto come il mostro invasivo che si pappa non solo il passato e il presente, ma anche il futuro. E non c?? da stupirsi se va spargendosi quella sensazione di non compiuto, di disagio per la mancanza tangibile di un segno di volont?, volont? di operare una cesura evidente o, almeno, per dirla con un termine abusato, una forte discontinuit? riguardo all?operare della precedente Amministrazione. No, il segno che si attendeva non ? pervenuto, anzi, tutt?altro: dopo aver ben chiarito durante la campagna elettorale che, considerati i danni abusati, la sinistra non sarebbe stata capace di garantirci uno straccio di futuro, la Giunta Concina ha fatto il capolavoro di far s? che il segnale pi? spiattellato, l?epicentro mediatico di un anno di amministrazione sia stato ?IL PATTO PER IL FUTURO? stipulato proprio con quella stessa sinistra ?incapace e inidonea?, che ? una  cosa non molto dissimile dal firmare con Dracula un patto per un futuro di fulgide trasfusioni. Non aveva forse ragione Zorro nel titolare ?O SNI O SNA?, esortando il Sindaco, l?unico vincitore delle elezioni, a battere il banco ed a lanciare il Suo progetto, il Suo bilancio, il Suo futuro e, qualora SNI, avanti, se, altrimenti ?SNA? bene, tutti gi? per terra? Soltanto ora, a distanza di tempo, ? accaduto, finalmente, quello che sarebbe dovuto accadere allora. Cos?, il dottor Concina, visto che finalmente sta riattivando la corrente d?aria, dovr? recuperare l?emozione, la spinta al cambiamento  e tenerla viva, nonostante l?incalzare dei  problemi contingenti. Come? Cominciando a dire alla gente cosa Lui  farebbe se gli altri, (nonostante ora affermino il contrario), non ci avessero lasciato con le brache senza cintura,  per invertire la rotta di trecentosessanta gradi, quale assunto estetico ispirer? l?arredo urbano, secondo quali linee comunicative, motivazionali, creative, strutturali, si svilupper? il nuovo corso del Turismo, il Cosa e il Come dell?urbanistica, come rivalutare, ridisegnare, il rapporto tra territorio e Centro Storico, Quale la nuova visione della societ? orvietana, Cosa togliere, Cosa conservare, convincendoci a coltivare l?illusione che, una volta riordinati i conti, ? operante una squadra da Lui guidata  che non aspetta altro che dimostrare quanto abbia chiari i passi da compiere per legare le varie funzioni in un unico progetto vitalizzante che ci faccia parlare di un ?Orvieto Style?, di una Nuova Citt? con uno stile innovato. Se si entra in questa ottica, data la situazione, non conta chi ha la maggioranza, conta chi sar? pi? bravo e pi? lucido in prospettiva. Nonch? coloro che preferiscono l?agire al dibattere. Aria, quindi, nel senso di ?fuori a chi non ci sta? e, aria, invece, sul futuro che ? avido soltanto di volont?, di capacit?, di individualit?; si dia un segnale chiaro, completo, desiderabile, si vada a riprendere quell?emozione con la quale, un anno fa molti sperarono di trovarsi dopo quattro anni in un?altra citt?: ? rivoltata?, come  diceva il futuro sindaco Concina farfallando  la mano:? da Cos? a Cos??.  Gianni Marchesini                                                   

Pubblicato il: 15/06/2010

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