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NOTIZIE CORSIVI

L'orgoglio di essere comunisti italiani

Danilo Buconi, coordinatore comunisti italiani dell'Alto orvietano

di Danilo Buconi

Coordinatore del Partito dei Comunisti Italiani per l?alto orvietano

 

La scelta, compiuta nell?ottobre 1998, di lasciare Rifondazione Comunista per dare vita al Partito dei Comunisti Italiani, fu dettata essenzialmente da due motivazioni: dalla convinzione che fare politica a sinistra non significhi solo ?dire no? ma anche fare proposte e progetti (come hanno insegnato 70 anni di storia del Partito Comunista Italiano) e dalla determinazione a salvare l?esperienza del centrosinistra al governo del Paese attraverso la conferma della fiducia al governo Prodi.

Per  i Comunisti Italiani, e convintamente anche per il sottoscritto, la scelta fatta nel ?98 ha significato anche l?ingresso a piano titolo nella coalizione dell?Ulivo, che definiamo unica via democratica per il governo dell?Italia ed alla quale riconosciamo piena fiducia, cos? come riconosciamo fiducia, per nel distinguo delle posizioni, alle altre formazioni politiche della coalizione.

E possiamo anche dire a voce alta, senza paura di essere smentiti, di essere l?unica forza dell?Ulivo a non creare problemi, a non porre ricatti e veti (materia in cui i socialisti dello Sdi sono maestri!), a non tendere all?esclusione di alcuno. Siamo per una coalizione dell?Ulivo ampia e democratica, aperta a tutte le forze politiche che si riconoscono nell?area di centrosinistra e a tutta la societ? civile, movimenti e formazioni civiche comprese.

Ci sembra per? opportuno, pur nel rispetto e nella conferma di quanto detto, fare alcune brevi considerazioni.

Ampi settori della coalizione, da un po? di tempo a questa parte, iniziano a vedere i Comunisti Italiani come il fumo negli occhi e siccome siamo convinti di avere la spiegazione a questo comportamento tanto disgustoso quanto incivile, ? forse giunto il momento di precisare alcuni punti.

Non ci meraviglia molto, e sicuramente niente affatto al sottoscritto, la posizione dello Sdi: il giudizio su quel partito lo hanno dato gli elettori portandolo a numeri da totocalcio! Ribadisco, comunque, che i dirigenti di quel partito avrebbero molta mea culpa da espiare: dal siluramento di Rosy Bindi al Ministero della Sanit? fino al veto sull?ingresso di Antonio Di Pietro nell?Ulivo, passando per il blocco della riforma della giustizia nel secondo governo D?Alema, hanno davvero fatto di tutto per contribuire alla sconfitta del centrosinistra alle politiche del 2001. 

Quello che pi? ci meraviglia, ultimamente, ? il comportamento di Margherita e Ds e questo, francamente, se da una parte ci lascia perplessi, dall?altra ci riempie di orgoglio e di determinazione ad andare avanti, sapendo di essere sulla strada giusta (cos? come ci viene indicato anche dalle ultime elezioni parziali amministrative, dove siamo in forte crescita, e dai dati del tesseramento 2003, che ci vedono in netto avanzamento rispetto all?anno precedente).

Siamo, come Comunisti Italiani, profondamente convinti che l?Italia, a tutti i livelli, abbia bisogno di governi costruiti sulla coalizione programmatica tra la sinistra e il centro democratico. E questo significa, per noi, rispettare le posizioni del centro democratico ma non esserne succubi o sottomessi.

Le posizioni assunte in questi ultimi tempi da ampi settori della Margherita, per esempio su Cuba e sulla procreazione assistita, non sembrano invece essere impregnate dello stesso senso di rispetto e responsabilit?.

Sento infatti, sempre pi? spesso, troppi esponenti del centro attaccare le posizioni dei Comunisti Italiani circa le vicende di Cuba, con posizioni estremiste che sono arrivate a definire come ?difficile da proseguire? la coalizione con un partito che ?si fregia ancora della falce e martello e difende uno come Fidel Castro?. Mi permetto di ricordare a certi personaggi solo due cose: la prima, che senza la lotta partigiana cui alto e forte ? stato il contributo dei Comunisti italiani, non solo oggi essi non potrebbero dire liberamente ci? che pensano ma non si sarebbero avuti nemmeno 50 anni di governi democristiani eletti con elezioni democratiche; la seconda, che i parlamentari dell?Ulivo sono eletti con i voti di tutti e quindi anche con quelli di chi ? orgoglioso portatore della storia e dei valori dei Comunisti italiani.  

Quanto alla procreazione assistita, la Margherita compie con le sue scelte errori politici e morali: politici, perch? sostenendo la legge oscurantista del centrodestra permette solo alle coppie economicamente avvantaggiate di accedere, mediante viaggi all?estero, alle tecniche per la fecondazione assistita, mentre lascia nell?abbandono pi? totale tutte le altre; morali, perch? nella nostra Costituzione, nata ? tanto per essere chiari ? dalla resistenza partigiana, ? scritto che l?Italia ? uno stato laico e non confessionale e il rispetto per la religione non pu? e non deve significare sottomissione nuda e cruda al dettato delle gerarchie vaticane.

Diverso discorso, invece, per i Democratici di Sinistra, prossimi a definirsi semplicemente ?democratici? causa l?ormai disperso patrimonio dei valori della sinistra italiana.

Proprio i Ds, infatti, vedono nei Comunisti Italiani, la spina nel fianco, l?alleato comodo quando porta i suoi voti in silenzio e scomodo quando combatte le sue battaglie.

Non ? certo colpa nostra se siamo divenuti l?unica forza politica portatrice dei valori della sinistra, della centralit? del lavoro, del diritto ad un sistema sanitario nazionale pubblico e universale, del diritto per tutti alla formazione scolastica.

Non ? certo colpa nostra se sono stati e sono i Comunisti Italiani e non i Ds, ad esempio, a dire che non andavano mandati i nostri soldati a morire in Iraq, che l?Italia non doveva partecipare a quella guerra imperialista sporca di armi e di petrolio.

Non ? colpa nostra se, in Italia come nel comprensorio orvietano e nel resto dell?Umbria, sempre pi? cittadini si avvicinano a noi, vogliono conoscere e approfondire con noi i temi principali dell?attualit? politica, chiedono a noi, Comunisti Italiani, di non mollare, di essere presenti, di farci portatori presso le istituzioni delle loro istanze, dei loro problemi, della loro quotidianit?.

Non ? colpa nostra, ancora, se ragazze e ragazzi di 18 anni, come regalo di compleanno, scelgono la tessera dei Comunisti Italiani.

Non ? certo colpa nostra se i Ds, gi? di per s? un coacervo di partiti diversi e di diversa estrazione storica e sociale, hanno scelto la deriva centrista della lista unitaria alle prossime elezioni europee e la prospettiva del partito unico riformista che, pi? che riformista, sembra democristiano.    

A tutti, dalla Margherita ai Democratici di sinistra, passando per tutte le altre forze dell?Ulivo e per tutte quelle che pur non appartenendo all?Ulivo gravitano comunque nel centrosinistra e a tutti i cittadini, intendiamo inviare un messaggio politico chiaro e limpido.

I Comunisti Italiani sono orgogliosi della loro storia e di aver avuto un segretario come Enrico Berlinguer che, checch? ne pensi Fassino nel suo libro, ha avuto il pregio di aver previsto da lontano la degenerazione della politica italiana e la necessit? dell?accordo tra la sinistra dei lavoratori e il centro moderato per dare all?Italia governi attenti al sociale e alla democrazia.

I Comunisti Italiani mettono il lavoro e le conquiste sociali al centro della propria azione politica e in questa ottica combattono non solo le politiche liberiste del governo Berlusconi ma anche le derive catto-clericali, le aperture alle guerre e lo smarrimento dei valori della Costituzione della Repubblica proprie di ampi settori del centrosinistra.

I Comunisti Italiani si sentono liberi di difendere le scelte del governo cubano schiacciato dell?imperialismo dominante degli Stati Uniti che ? la vera causa delle condizioni di vita attuali del popolo di Cuba cos? come si sentono liberi di contrastare una legge oscurantista, proibizionista e di palese stampo vaticano quale ? quella sulla procreazione assistita permettendosi anche, tra l?altro, di ricordare ai cattolici del centrosinistra che l?Italia ? un paese laico e come tale deve essere considerato nelle scelte di politica economica, sociale e culturale.

I Comunisti Italiani si presenteranno alle prossime elezioni europee con il proprio simbolo e le proprie liste chiedendo la preferenza dei cittadini chiamati al voto sulla centralit? del lavoro, sulla difesa della pace e sulla tutela dei diritti alla salute e all?assistenza sociale pubblica e universalistica.

I Comunisti Italiani si presenteranno con convinzione alle prossime elezioni amministrative in coalizione con il resto del centrosinistra, senza porre veti di alcun tipo ma ponendo come  punti irrinunciabili l?assenza di veti verso alcuna forza del centrosinistra e la definizione di programmi concreti e utili allo sviluppo dei comuni e delle province che saranno chiamati al voto.

Discorso certamente valido, quest?ultimo, anche per l?orvietano, a condizione per? che si sappia che non potranno essere sempre e solo gli stessi a decidere, specie se trattasi di politici-impenditori-sportivi, che siano tenute in considerazione ? comune per comune -  le diverse peculiarit? degli accordi sottoscrivibili e che, cosa fondamentale, la nostra partecipazione convinta alle coalizioni di centrosinistra significa coerenza e apertura al dialogo e non certo subalternit? o incapacit? a presentarci, in ogni comune, con nostre liste e con il nostro simbolo, quello della bandiera rossa con falce e martello, sovrapposta alla bandiera tricolore italiana e inscritta in un cerchio a fondo azzurro con la scritta ?COMUNISTI ITALIANI?.

Pubblicato il: 09/12/2003

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